La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con una novità molto interessante proveniente da Ca’ del Brado (sito web). L’apprezzata “cantina brassicola” ha da poco annunciato la sua inedita Û Orange (7,9%), una Italian Grape Ale nata per i 10 anni del locale Lortica di Bologna e prodotta in collaborazione con il vignaiolo naturale sloveno Kmetija Å tekar. La birra è stata realizzata con un 20% di uve Tokaj e il mosto sottoposto a un ambiente fermentativo spontaneo proveniente dagli acini appena colti in vendemmia, in aggiunta a un inoculo di Brettanomyces bruxellensis. Il processo produttivo ha poi previsto un affinamento di 6 mesi in botte con le bucce in macerazione. Il risultato è una birra di colore dorato con sfumature aranciate e lievi riflessi grigi, contraddistinta da note floreali e di frutta gialla, un’anima minerale fresca, toni funky e aciduli e un accenno di tannino. Vi consiglio di leggere il racconto che Ca’ del Brado ha pubblicato sul proprio sito perché è zeppo di dettagli interessanti.
Anche l’ultima nata in casa Mukkeller (sito web) è il frutto della collaborazione con un locale, anzi due: in questo caso a essere coinvolti sono stati la Vecchia Osteria di Marotta (PU) e il Ludwig Strasse di Castelraimondo (MC). La birra si chiama La Corazzata Kotionski (4,7%) e può essere definita una Rauchpils, perché parte dalla base di una Pils (credo versione tedesca), ma poi incorpora una percentuale di malto affumicato che ne caratterizza chiaramente il profilo organolettico. Al palato la fragranza dei cereali si fonde con la nota affumicata, prima di lasciare spazio all’elegante chiusura amara ed erbacea. Potrebbe diventare uno dei grandi classici a bassa fermentazione di Mukkeller, quindi tenetela d’occhio.
Continuiamo con il tema delle partnership trasversali per introdurre la Fase 2-20 (6%). Si tratta di una New England IPA prodotta dal birrificio Retorto (sito web) in collaborazione con lo store online 1001Birre, la cui ricetta è stata immaginata qualche mese fa durante Beer Attraction. La linea Fase di Retorto è dedicata a one shot confezionate esclusivamente in fusto, ma visto il momento che stiamo vivendo è stata fatta un’eccezione: la Fase 2-20 è infatti disponibile regolarmente in bottiglia. Come da copione, la birra si lascia apprezzare per un intenso bouquet di frutti tropicali maturi e uva fragola. La presenza di una percentuale di avena in fiocchi contribuisce a rendere il corpo morbido e felpato.
Si ispira al modello delle New England IPA anche l’ultima creazione del Birrificio Ciociaro (sito web), battezzata Sunrise (6%) per celebrare la fine del lockdown di inizio maggio. La “nuova alba” è incarnata da una moderna IPA tipica della East Coast americana, caratterizzata da succosi aromi di pompelmo, pesca e papaya e una chiusura delicatamente amara. La ricetta prevede il ricorso all’ormai diffusissima tecnica del double dry hopping, una luppolatura a freddo particolarmente generosa che permette di amplificare la resa aromatica dei luppoli. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Birrificio Ciociaro.
E concludiamo la nostra carrellata con un’altra birra prodotta in partnership con un locale. Si tratta dell’Art17 (7,5%) della beer firm Malaspina Brewing (sito web), realizzata in collaborazione con la Birreria Articolo 17 di Firenze. Lo stile di riferimento è quello delle Double IPA e le varietà di luppolo utilizzate sono ovviamente tutte americane (Citra, Simcoe, Mosaic, Columbus), sia in forma di pellet che cryo. In realtà anche qui ritroviamo peculiarità delle New England IPA, perché il lievito impiegato è tipico del Vermont e la resa in termini di mouthfeel è di generale morbidezza. Il ventaglio aromatico presenta nette sfumature di ananas, pesca e agrumi con una punta di “dank” nel finale. Per saperne di più potete consultare il sito di Malaspina Brewing.