In questa fase di evoluzione della birra artigianale italiana stiamo assistendo al “rilancio” di alcuni birrifici con un po’ di anni sulle spalle, che hanno deciso di dare una rinfrescata all’immagine e alla propria gamma per restare al passo con i tempi. In tal senso molto attivo risulta essere il Birrificio La Piazza (sito web) di Torino, operativo da più di dieci anni (la data di fondazione risale al 2007) ma particolarmente dinamico soprattutto negli ultimi mesi. Una tendenza confermata da ben tre novità annunciate di recente: June Gold, Tripel e Sinch Sent. La June Gold (5%) è una India Pale Lager caratterizzata dall’aggiunta di pesche che dovrebbe essere disponibile proprio in questi giorni; la Tripel (8,4%) è ispirata all’omonimo stile di origine belga ed è luppolata esclusivamente con varietà coltivate in Italia; la Sinch Sent (4%) è infine una Blanche aromatizzata con coriandolo, pepe, buccia di limone e di bergamotto e realizzata con luppoli Polaris, Simcoe, Cascade e Mandarina Bavaria. Se non vado errato quest’ultima prende il nome dalla Amber Lager de La Piazza, che presumibilmente non sarà più prodotta.
Sarà presentata sabato prossimo l’ultima novità del birrificio Hammer, battezzata Taribo (7,5%). Si tratta di una birra di colore ramato scarico ed estremamente luppolata, ispirata alle Double IPA della California. Ai malti viene aggiunto destrosio per esaltare la secchezza e valorizzare le intense note aromatiche provenienti dai luppoli. A proposito di questo ingrediente, le varietà previste dalla ricetta sono tutte di origine americana: Simcoe, Citra e Amarillo. Aspettiamoci dunque una birra con “tanta ciccia”, ma anche facile da bere, in cui il luppolo risulta protagonista sia in aroma che in amaro (le unità di amaro calcolate superano quota 100). Un bel banco di prova per Hammer, che immagino sarete molto curiosi di assaggiare.
Restiamo nell’ambito delle Double IPA per segnalare l’ultimissima novità a firma Crak (sito web), che non ha nome. Sulla lattina bianca appare soltanto una strada appena abbozzata e due alberi colorati ai suoi margini, che sembrano quasi scomparire. L’illustrazione è opera dell’artista padovano Emmanuele Panzarini e il soggetto rappresentato racconta della recente scomparsa dei pini lungo l’autostrada A4 tra Padova e Venezia abbattuti a inizio mese per motivi di sicurezza. La “birra senza nome” è dunque un omaggio a questo avvenimento di attualità recente – potremmo definirlo il frutto di un’operazione di instant marketing – in chiave vagamente polemica. Parlando della birra, siamo al cospetto di una DDH IPA decisamente alcolica (7,5%) contraddistinta da toni resinosi – piney, per l’appunto – e fruttati. Il luppolo è impiegato nelle varietà Ekuanot, Citra e Amarillo. Maggiori informazioni sul sito di Crak.
Se siete alla ricerca di una birra particolarmente adatta alle caldissime giornate di questo periodo, vi suggerisco di dare un’occhiata all’ultima creazione nata dalla sala cottura del laziale Golden Pot (sito web), come sempre in collaborazione con Nicola “Nix” Grande. La novità si chiama Bella Wit (5,5%) ed è una Blanche sui generis, caratterizzata dall’aggiunta di cocco. Il frutto però non è l’unico ingrediente speciale della Bella Wit, poiché la ricetta contempla anche un’aromatizzazione con bucce di agrumi essiccati a mano. Non ho capito invece se è presente anche coriandolo come vorrebbe lo stile di partenza. A ogni modo si tratta di un’altra birra che sperimenta l’uso del cocco dopo gli ultimi esempi incontrati sia in Italia che all’estero.
Concludiamo la panoramica di oggi con la prima bassa fermentazione di Low Land Brewery (sito web), beer firm lombarda che ha iniziato la sua avventura lo scorso anno. La birra si chiama Jurassic Pils (4,7%) e si definisce un’Italian Pils, inserendosi quindi nel filone tutto italiano che ha reinventato questo antico e fondamentale stile birrario. Il modello d’ispirazione è quello autentico boemo, il luppolo impiegato è di varietà Saaz e i malti esclusivamente chiari (possiamo ipotizzare un uso esclusivo o comunque prevalente di malto Pils). È una birra semplice ma non scontata, facile da bere e con un amaro piuttosto spiccato. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Low Land.