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Birra e musica: un connubio di successo

miles-davis-bitches-brewOggi mi ha colpito questa notizia apparsa su Beernews, che spiega i dettagli dell’ultima creazione del produttore americano Dogfish Head. Si tratta di una birra molto particolare, chiamata Bitches Brew, che porta il nome di un album di Miles Davis di cui quest’anno si festeggia il quarantesimo anniversario. L’iniziativa si inserisce in una serie di eventi promossi da Sony per celebrare l’avvenimento, tra cui un film biografico con protagonista Don Cheadle.

Come raccontato da AllMusic, l’album di Davis è considerato una pietra miliare della storia del jazz, per aver di fatto creato il genere del jazz-rock fusion e per essere stato tra i più influenti album jazz di tutti i tempi. Così come il disco era un incontro tra diversi stili musicali, la birra si propone come un blend tra diversi prodotti; filo conduttore in entrambi i casi è il continente africano. Il birraio Sam Calagione cita il Tej, una bevanda a base di miele piuttosto diffusa in Africa. Il dolce del miele è contrastato dal carattere amaricante della radice gesho, considerabile come un surrogato del luppolo (che ovviamente non cresce a quelle latitudini). Calagione menziona anche una Imperial Stout realizzata con zucchero del Madagascar… insomma sarà una birra alquanto insusuale, per usare un eufemismo.

Che apprezziate o meno queste produzioni sperimentali, l’aspetto interessante della notizia è più che altro il legame tra musica e birra, che torna spesso nel nostro mondo con diverse sfumature. Per fare qualche esempio, recentemente abbiamo parlato della collaborazione tra Baladin e la rivista Rolling Stone, qualche settimana fa degli “abbinamenti musicali” proposti dal neonato birrificio Turan. La musica è centrale nel progetto Bad Attitude, birra artigianale in lattina che si ispira alla cultura artistica e musicale degli Stati Uniti (chi non ricorda lo stand a Pianeta Birra, con uno spazio per le esibizioni dal vivo?). Per non parlare poi dei progetti BirrJazz e Jazz Beer.

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Che sia rock, jazz o addirittura classica, la musica resta un elemento a cui la birra, non solo artigianale, strizza da sempre l’occhio. Innanzitutto c’è un’affinità a livello concettuale, poiché l’estrazione popolare della birra (almeno nella sua forma originaria) è molto simile a quella dei generi musicali più diffusi. In altri casi si ricerca un vero e proprio abbinamento, accompagnando la degustazione con l’ascolto di album o artisti specifici. Se ci pensiamo, l’udito è l’unico senso non coinvolto durante l’assaggio di una birra: di conseguenza la musica offre una soluzione per lanciarsi in un’esperienza multisensoriale completa.

Tornando agli esempi precedenti, occorre citare anche il birrificio genovese Maltus Faber, che già dal nome rende un chiaro omaggio al compianto Fabrizio De Andrè. Ma c’è chi ha anche intrapreso il percorso inverso, legando la sua musica alla birra artigianale: è il caso del gruppo In vivo veritas, di cui parlai quasi due anni fa e che nel frattempo credo continui a esibirsi in giro per feste ed eventi birrari.

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Chiudo segnalando il blog italiano The fool on the Beer, aperto giusto qualche mese fa. L’idea del sito secondo me è geniale: proporre in ogni post un’associazione tra un album storico e una birra altrettanto importante, cercando delle assonanze tra i due prodotti, non solo a livello sensoriale, ma anche storico e culturale. Ecco come viene presentato dall’autore:

Birra e Musica. Due passioni che, in modo diverso, sanno farmi emozionare e non smettono mai di farsi scoprire in mille sfaccettature e dettagli. Perche’ allora non tentare di associare l’esperienza di una degustazione alle sensazioni date dall’ascolto di un disco?

Peccato solo per gli aggiornamenti saltuari… 🙂

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Voi cosa pensate del connubio tra birra e musica? Ho dimenticato qualche altra esperienza significativa sull’argomento?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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5 Commenti

  1. @Moreno
    Chissà perché ci avrei scommesso che saresti stato tra i primi a commentare il post di oggi 😉

    @Tyrser
    Cavolo, come ho fatto a dimenticarli! 🙂

  2. Onorato della considerazione!
    “…c’è un’affinità a livello concettuale, poiché l’estrazione popolare della birra (almeno nella sua forma originaria) è molto simile a quella dei generi musicali più diffusi”. Questa e’ una riflessione che ho fatto anch’io. Credo anche che la citazione sia un linguaggio moderno molto potente, riuscendo a complementare mondi all’apparenza molto distanti. Anche il carattere commerciale, e non solo quello popolare, tende a legare queste due forme d’arte.

    p.s. il blog sara’ aggiornato molto presto. Tema: la Via Emilia 😉

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