“Signora vuole cambiare il suo fustino di detersivo con due di un’altra marca?”. Più o meno recitava così un celebre spot televisivo in onda tra gli anni ’70 e ’80, che ha ispirato il nome e l’idea alla base della nuova creazione del birrificio Crak di Campodarsego (PD), realizzata in collaborazione con gli americani di Other Half. La novità si chiama If you like Double IPA drink 2 of These (4%), in linea con la recente moda internazionale di battezzare le birre con lunghe frasi, apparentemente poco attinenti al contenuto – pensiamo a Evil Twin e Brewdog, giusto per citare un paio di produttori. In ogni caso il nome dovrebbe suggerirvi che non siamo al cospetto di una Double IPA ma di una Session IPA, luppolata con varietà Mosaic, Citra, Ekuanot e Loral, con queste ultime due utilizzate anche per l’immancabile double dry hopping. Così come è immancabile il ricorso al lievito Vermont, capace di fornire un corpo morbido e felpato. La birra sarà disponibile solo in lattina a partire da venerdì 22 giugno. Degna di menzione la grafica, che richiama quella del famoso detersivo.
Curiosamente la seconda novità della panoramica di oggi condivide due aspetti con la birra di Crak: essere il frutto di una collaborazione tra due birrifici e possedere un nome tanto lungo quanto assurdo. La ricetta è stata messa a punto da Eraldo Corti del calabrese A Magara insieme a Gabriele Siracusa del siciliano Alveria ed è stata battezzata Double orange cocoa roast pepper spicy sweet stout per gli amici Franco (5,5%) – agli appassionati di Mai Dire Gol dovrebbe accendersi una lampadina! Tra le righe possiamo risalire alle caratteristiche della birra, che sono quelle di una Stout vellutata, realizzata con cacao, peperoncino calabrese tostato in forno, buccia d’arancia calabrese e siciliana.
Continuiamo nel segno delle collaboration brew ma alziamo il livello, poiché la prossima birra è nata dall’incontro tre birrifici: il veneto Lucky Brews e i laziali Hilltop e Jungle Juice. L’idea di partenza era realizzare un prodotto discretamente alcolico, ma anche adatto all’estate e quindi facile da bere e rinfrescante. Il risultato è la Belgian Samba (7,9%), una Tripel sui generis che prevede un’aggiunta di frutto della passione in fermentazione. Le caratteristiche sono quelle classiche dello stile (note di frutta rossa e gialla, leggero fenolico, chiusura secca), a cui si aggiunge l’aromaticità dell’ingrediente speciale, capace di apportare anche una delicata acidità. La Belgian Samba è in uscita proprio in questi giorni.
A proposito di Veneto, dopo aver festeggiato il suo decimo compleanno il Birrone sembra non fermarsi più e ha annunciato un’altra new entry. La My GF Maranella (5,4%) è la prima gluten free del birrificio ed è realizzata con malto d’orzo deglutinizzato in modo naturale e con un 20% di mais Maranello, che non possiede glutine. In etichetta è presente un QR Code che certifica il livello della sostanza proteica all’interno della birra, sempre al sotto del limite prestabilito (10 ppm). Il lancio ufficiale è previsto nel corso del prossimo weekend, prima nella sede di Isola Vicentina (venerdì 22), poi nel locale di Bassano (sabato 23).
Verrà presentata invece oggi, durante un evento ad hoc, Isabel (4,8%), creata dalla trattoria Pane e Panelle di Bologna in collaborazione con il brewpub Birra Cerqua (anche se l’impianto utilizzato è stato quello di Bellazzi). È un’alta fermentazione di colore chiaro, facile da bere e luppolata con varietà Summit. La particolarità è nell’aggiunta del sale di Cervia, che arricchisce il ventaglio aromatico della birra e ne favorisce l’abbinamento con piatti di pesce, per cui è celebre il ristorante felsineo. La ricetta prevede anche una percentuale di ficchi di frumento e di avena, mentre il nome richiama quello di Isabel Muratori, titolare di Pane e Panelle.
E concludiamo con la new entry del Birrificio Amerino, azienda operativa dal 2017 a Terni. Questo produttore si è recentemente unito al giovane club dei birrifici italiani che utilizzano la lattina, realizzando per questo contenitore (nel particolare formato da 44 cl) delle ricette specifiche. Dopo la Masika (una Double IPA) è ora il momento della No Signal (5,6%), rivisitazione in chiave luppolata della Saison Northup, prima classificata nella rispettiva categoria all’ultima edizione di Birra dell’anno. Se siete curiosi di assaggiarla dovrete pazientare ancora qualche giorno, perché il lancio ufficiale della No Signal è previsto per martedì 10 luglio. Intanto registriamo il crescente numero di produttori nazionali che stanno abbracciando le lattine.