Se esistesse un premio per il birrificio italiano più prolifico in assoluto, probabilmente in questo momento andrebbe assegnato al milanese Lambrate, capace si sfornare novità a un ritmo impressionante. L’ultima nata è stata annunciata lo scorso venerdì ed è stata battezzata semplicemente Sour IPA (5%), riassumendo così con due termini la doppia anima della ricetta: da una parte la netta impronta dei luppoli americani, ottenuta con varietà Citra e Amarillo, dall’altra la componente acida di tipo lattico. Il risultato è quindi una rivisitazione dello stile in chiave “sour”, con profumi di pompelmo e frutto della passione, note lattiche e maltate e una grande capacità rinfrescante. Se volete assaggiarla in anteprima l’appuntamento è per mercoledì 13 giugno, ovviamente presso i due locali meneghini del birrificio.
In quanto a novità non scherza neanche il romano Jungle Juice, ospite assiduo di queste panoramiche. L’ultima new entry è stata sfornata proprio negli scorsi giorni e si chiama Ute (5%). Se il nome non vi dice granché basta verificare la tipologia di appartenenza, quella cioè delle Keller Pils (o Zwickelpils, se preferite). È infatti una classica non filtrata di stampo tedesco, ispirata alle Keller chiare della Franconia. E bevendola ricorda distintamente quelle splendide creazioni, con un bel profilo erbaceo e di cereale, una bevuta scorrevole e un finale delicatamente amaro e rustico. La ricetta prevede l’impiego di malti Pils, Vienna e Carapils, mentre i luppoli sono tutti di provenienza continentale: Perle, Saaz e Hallertau Mittelfruh. Per la cronaca è la prima Lager di Jungle Juice: niente male come debutto!
Come accennato in passato, il veneto Birrone ha recentemente festeggiato i suoi dieci anni di attività , celebrando il traguardo con il lancio di alcune birre inedite. Oltre alla Puf e alla Bang, di cui vi ho raccontato a maggio, bisogna citare un’altra novità assoluta. La 10 sblerle e 1000 abbracci (6,9%) è una birra collaborativa che nasce per sancire il rapporto di amicizia tra il birraio Simone Dal Cortivo e Gino Perissutti di Foglie d’Erba. Lo stile di riferimento è quello delle India Pale Lager: da un lato avviamo quindi la predilezione di Simone per le basse fermentazioni, dall’altra una luppolatura decisa e profumata coerente con i gusti di Gino. Si tratta della terza birra che celebra l’incontro umano e professionale tra questi birrai, dopo le due presentate in altrettante edizioni di Fermentazioni. Vi ricordate come si chiamavano?
Dopo due Lager torniamo nel campo delle India Pale Ale con l’ultima creazione di Lucky Brews, battezzata Mobster (8,3%). L’elevato contenuto alcolico dovrebbe suggerirvi lo stile di riferimento, che è quello delle Double IPA, interpretato in maniera piuttosto fedele: la ricetta tende infatti a puntare sull'”arroganza” degli aromi, dove chiaramente il luppolo gioca un ruolo di protagonista assoluto. Il risultato è una birra muscolare, con esplosivi profumi di resina, fiori di campo e agrumi e una facilità di bevuta che la rende molto “pericolosa”, ma anche “perfetta per dare una svolta alla serata” – come suggeriscono gli stessi ragazzi di Lucky Brews.
Negli ultimi mesi Marco Gianino, birraio del siciliano Yblon, è stato coinvolto in diverse cotte collaborative in giro per l’Italia. Questa volta è stato ospite del Birrificio del Vulture, dove con la birraia Ersilia D’Amico ha messo appunto la ricetta della nuova Where is my mild? (4%), che non solo celebra la passione di entrambi per la musica rock, ma ripropone anche uno dei classici stili del Regno Unito: quello delle Mild. Come da copione è una birra di colore ambrato scuro, con un gusto tendenzialmente dolce e aromi che richiamano le nocciole e la frutta secca. Leggera e facile da bere, ha fatto ufficialmente il suo debutto in società lo scorso 9 giugno.
E a proposito di collaboration brew e stili tradizionali anglosassoni, concludiamo con la mega collaborazione nata in previsione dell’edizione 2018 del festival C’è Fermento. Promossa dall’Open Baladin di Cuneo, la Griselda è una Bitter realizzata da Birrificio della Granda, Baladin, Birrificio Trunasse, Antagonisti e Kauss, tutti ospiti fissi della kermesse che si terrà nelle prossime settimane. La ricetta prevede qualche “licenza poetica”, come l’uso di luppoli non solo inglesi (in totale sono state impiegate 13 varietà diverse), ma il risultato comunque è nei canoni dello stile: profilo bilanciato tra le note mielate e biscottate dei malti e le sfumature agrumate, erbacee e resinose dei luppoli. Il nome è quello di uno dei personaggi storici di Saluzzo (CN), come accaduto per le birre collaborative di C’è Fermento che l’hanno preceduta.