Sta ormai diventando una costante del lunedì la consueta rassegna sulle novità birrarie, che per restare al passo coi tempi richiede ormai un aggiornamento a settimana. Segno che i produttori italiani sono sempre più attivi, come conferma il Birrificio Rurale che negli scorsi giorni ha annunciato una linea inedita di birre affinate in legno, battezzata Barrel Works. Le produzioni così denominate sono al momento tre e sfruttano tutte – come faranno anche le future release – barrique piemontesi che hanno ospitato vini della famiglia dei Nebbioli. La prima si chiama semplicemente Barrel Works 1.0 ed è una Scarliga (la Double IPA della casa) che ha maturato per 14 mesi in legno con l’aggiunta di Brett. Il risultato è qualcosa di molto lontano dalla Scarliga, una birra ricca, complessa, aromatica e dall’alto tenore alcolico (9,5%).
La seconda birra della famiglia si chiama Barrel Works 2.0 (5%) e la base è rappresentata dalla Seta Sour passata 12 mesi in barrique e impreziosita dall’aggiunta di albicocche non pastorizzate, che hanno attivato una nuova fermentazione con microrganismi non ortodossi. Il terzo prodotto, infine, si chiama Simphonia (6%) ed è definita una pseudo-gueuze perché inoculata con un mix di lieviti selvaggi e lattici provenienti dalla fermentazione della Barrel Works 2.0. È una birra acida e complessa, di cui sono stati realizzati soli pochi fusti: il resto della Simphonia sarà usata come base per alcune acide alla frutta (pesche, prugne, ecc.). Il nuovo progetto del Rurale ha già fatto qualche comparsa qui e lì, ma potrete assaggiare l’intera gamma sabato 4 novembre all’evento organizzato presso il Beer Counter di Desio (MB).
A proposito di frutta, tra le recenti novità italiane va sicuramente segnalata la Golden Naked (7%), nata dalla prestigiosa collaborazione tra due ottimi produttori che hanno scritto la storia della birra artigianale in Italia: il Birrificio Lambrate e il Birrificio Italiano. La propensione alla sperimentazione dell’azienda meneghina si è fusa con l’amore di Agostino Arioli per gli stili tedeschi e ne è scaturita una “Fruity Weizen”, cioè una birra di frumento di stampo teutonico, aromatizzata però con ananas e bacche di ginepro. La ricetta è assolutamente originale e sarà interessante valutare il risultato finale, cosa che qualcuno di voi probabilmente avrà già fatto poiché la Golden Naked è stata presentata giovedì scorso. Che ne pensate?
Non sono pochi i punti di contatto tra la Golden Naked e l’ultima nata in casa Canediguerra, birrificio giovane ma sempre in grande spolvero. Il primo elemento in comune è la sua origine, legata anche in questo caso a una collaborazione: stavolta dobbiamo però valicare i confini nazionali e spingerci fino in Scozia, dove risiede il birrificio Fyne Ales che ha contribuito alla nascita della nuova birra. Birra che si ispira a uno stile classico – e qui risiede la seconda analogia – ma che prevede un’aromatizzazione particolare, ottenuta mediante l’aggiunta di coriandolo. La Scotch Ale di Canediguerra è quindi una birra di color ebano scuro e schiuma beige, caratterizzata per note di cacao e liquirizia e una sfumatura di limone e vaniglia. Calda e avvolgente (8%), è perfetta per la stagione in corso.
E a proposito di stagione in corso, non poteva mancare in questi giorni il lancio di una birra alla zucca, uno dei frutti autunnali per antonomasia e non di rado impiegato nella produzione brassicola (soprattutto negli Stati Uniti). La nuova Autunno (6,5%) del birrificio laziale Agrilab è in realtà una Black IPA con uno spiccato amaro (70 IBU) che sfrutta lo speciale ingrediente per arricchire il proprio ventaglio aromatico e bilanciare con la sua dolcezza la potenza amaricante del luppolo. Agrilab è anche azienda agricola e ovviamente i 40 kg di zucca impiegati sono di propria produzione. Se volete assaggiarla, l’Autunno sarà presentata domani presso il The Factory di Roma e abbinata a uno degli squisiti hamburger del locale, prodotto ovviamente con zucca.
Proseguendo, incontriamo due novità del birrificio Altotevere di San Giustino (PG), che saranno rilasciate in inverno. La prima di chiama Crepitio (6%) ed è una West Coast IPA realizzata in collaborazione con la Brasserie Arnage di Cesena. La base fermentabile è costituita di solo malto Pils, mentre l’imponente luppolatura è ottenuta con le varietà Amarillo, Centennial, Cascade e Columbus. Sarà disponibile solo presso il pub romagnolo. La seconda novità è invece la 8-12 Bock (7,8%) ed è ovviamente una bassa fermentazione ispirata alle birre invernali tedesche, con soli luppoli continentali e una base di grani costituita da malto di segale e fiocchi di avena in aggiunta al classico malto d’orzo (due varietà di Pils e due di Monaco).
Concludiamo infine con il marchio Deep Beer, che ultimamente ha fatto parlare di sé per l’etichetta “sessista” della sua Deep Throat. Archiviata quella vicenda, è ora il momento di parlare di una nuova birra della beer firm laziale, che sarà lanciata ufficialmente giovedì 2 novembre. Si chiama Ottentotta e si ispira alle Double IPA, ma anche in questo caso a renderla peculiare è un’aromatizzazione non in stile. La ricetta prevede infatti l’impiego di miele millefiori dell’azienda Apis Mellifera, in grado di conferire secchezza e dolcezza residua in contrasto alla massiccia luppolatura. L’etichetta è opera della giovane artista Virginia Cersomino.
Lasciar maturare una Double Ipa per 14 mesi in una barrique è proprio una genialata.
Ormai in stè birre non sanno più che cosa metterci dentro…