Uno degli aspetti più affascinanti della rivoluzione internazionale della birra artigianale è la riscoperta di antichi stili, considerati in via d’estinzione o praticamente morti. Il birrificio americano Oxbow rientra tra i protagonisti di questo fenomeno per aver riportato alla luce le Grisette, storicamente bevute dai minatori belgi e considerate cugine delle ben più famose Saison. Oxbow ne produce ben 7 tipi, alle quali ben presto se ne aggiungerà un’ottava. La particolarità è che sarà realizzata in Europa e non negli Stati Uniti, grazie a una collaborazione con il Birrificio del Ducato che porterà alla nascita della linea Vecchio Mondo. La prima esponente di questa nuova gamma sarà una birra di frumento e farro, secca, luppolata e fermentata con il lievito usato per le Farmhouse Ale. La presentazione avverrà giovedì 1 dicembre al Barbeer di Forlì, dove saranno presenti diverse birre del Ducato tra cui altre collaborazioni con Oxbow.
A proposito di presentazioni in anteprima, debutterà domani in una quindicina di locali italiani la nuova creazione de La Ribalta, brassata con luppolo fresco proveniente da Italian Hops Company. Il nome è semplicemente Fresh Hop, mentre la tipologia di appartenenza è quella delle Session Ipa. A differenza di altre birre del genere, quella de La Ribalta mantiene un’anima “europea”: il malto è Vienna, il lievito inglese (West Yorkshire), così come il metodo di produzione (ammostamento mono step). Solo il luppolo è di origine americana, ma chiaramente coltivato in Italia: parliamo di un Cascade molto particolare, che mantiene delle sfumature diverse rispetto alla varietà autoctona degli Stati Uniti. Da notare che è stato raccolto la mattina del 27 settembre e utilizzato solo qualche ora dopo, già nel pomeriggio. Riccardo de La Ribalta ed Eugenio di Italian Hops Company domani saranno a Roma, quindi se volete porre loro qualche domanda sapete dove incrociarli.
Procediamo al ritmo di collaborazioni con l’ultima nata in casa Canediguerra, realizzata insieme al birrificio armeno Dargett. Se l’associazione tra i due nomi non vi suona nuova, è perché già la scorsa estate si incontrarono per dare vita all’Armenia Invicta, un’Imperial Ipa dai toni decisamente politici. Questa volta invece tocca alla Pomegranate Wheat Ale (4,8%), che già dal nome rivela le sue caratteristiche principali: si tratta di una birra di frumento (di ispirazione americana, aggiungerei) aromatizzata con melograno. Il frutto, aggiunto a freddo durante la fermentazione, è uno dei simboli della cultura armena e ne valorizza lo spettro organolettico, senza sacrificarne la facilità di bevuta. Da bere finché il freddo non busserà con decisione alle nostre porte e – perché no – anche dopo.
È invece decisamente invernale la neonata creazione a firma Hammer, battezzata Daarbulah. Qui siamo infatti al cospetto di una Imperial Stout, densa e ricca, capace di scaldare grazie al suo contenuto alcolico elevato (9%). È realizzata con una miscela di malti torrefatti e caramellati, oltre a una percentuale di avena e a zucchero di canna grezzo. Facile aspettarsi aromi di liquirizia, caffè, cioccolato, melassa e toffee che si fondono in un corpo vellutato e avvolgente. Considerando che il birrificio lombardo ci ha abituato a birre molto in stile, possiamo auspicare di bere un’Imperial Stout vecchio stampo, lontana da estremismi tipici delle interpretazioni più moderne.
Torniamo a occuparci di collaboration brew con la Zekalea, realizzata dal laziale Free Lions insieme al birrificio spagnolo Mala Gissona. Zekalea in basco significa segale e infatti la tipologia di appartenenza è quella delle Rye Ipa: alle nette note di luppolo (le varietà impiegate sono Admiral, Cascade e Amarillo) si aggiungono sfumature rustiche tipiche del particolare cereale aggiunto al classico malto d’orzo. Nonostante il tenore alcolico non sia propriamente irrilevante (6,8%), la bevuta si mantiene scorrevole ed estremamente esile. La Zekalea è stata presentata lo scorso 15 novembre al Drake Pub di Roma e dovrebbe ancora essere regolarmente disponibile.
Infine restiamo in zona con la novità proveniente da Insieme Birra, beer firm romana che se non sbaglio dovrebbe festeggiare a breve i due anni di attività. La nuova creazione si chiama Amorgòs e si ispira alle classiche birre d’abbazia di stampo belga, ma prevede anche l’aggiunta di spezie. Il lievito è ovviamente grande protagonista e restituisce toni fruttati che si fondono con le suggestioni derivanti dalla speziatura (balsamico su tutto). Importante il “tappeto” intessuto dai malti, mentre la parte luppolata rimane come da previsioni in secondo piano, ma senza sfociare nell’anonimato. Chiaramente c’è una sensazione di tepore proveniente dall’alcol (9,5%), tale da candidare questa Amorgòs a perfetta bevuta invernale. È stata presentata sabato scorso ad Alatri, giusto in tempo per i primi freddi.
La panoramica di oggi si chiude qui. C’è una di queste novità che vi incuriosisce in modo particolare?