Giunti ormai a dicembre, è naturale che la panoramica di oggi sulle nuove birre italiane sia (quasi) completamente dedicata a produzioni dedicate al Natale. Partiamo allora dai bravissimi ragazzi del Birrificio dell’Eremo hanno da poco annunciato la loro ultima creazione. Si chiama Glaciale e, come il nome suggerisce, più che una natalizia è una stagionale per i mesi più freddi. La base è quella di un’Imperial IPA, alla quale però è aggiunto miele biologico. Di colore ambrato scuro, gioca ovviamente sulla netta alternanza tra toni dolci (di malto e miele) e amari, agrumati e balsamici del luppolo. La prima uscita ufficiale si è tenuta giovedì scorso all’Umami di Assisi, mentre nei prossimi giorni saranno annunciata altre date di presentazione. Bella l’etichetta, che integra il “bestiario” dell’Eremo con – ça va sans dire – un bell’orso polare
Cassarmonica è invece il bellissimo nome dell’ultima creazione del leccese B94, una Begian Strong Ale da 8% alc. che mi incuriosisce parecchio. Raffaele Longo ha infatti battezzare così la sua creatura per sottolineare la complessità della ricetta, che oltre ai canonici ingredienti prevede l’aggiunta di Vincotto – termine pugliese che indica mosto fresco d’uva cotto – zucchero candito e spezie. Complesso è anche il ventaglio aromatico: al naso si distinguono note fruttate e speziate, mentre in bocca l’ingresso è inizialmente acidulo, poi subentra la dolcezza derivante dal mix dei malti e infine a prevalere sono i luppoli continentali, con un finale secco e amarognolo. Una bella chicca per le festività, che spero di assaggiare quanto prima.
Il campano Birrificio Sorrento è storicamente avaro di novità, quindi la nascita della loro natalizia suona come una novità importante. La Astrum, una Belgian Strong Ale di colore tonaca di frate, parte dal modello delle kerstbier del Belgio, ma punta a reinterpretarle in una chiave di lettura italiana, o per meglio dire napoletana. Le spezie impiegate per aromatizzare la Astrum sono infatti quelle che ricordano i dolci tipici del periodo, come roccocò, mustacciuoli e zeppole. La ricetta prevede quindi l’aggiunta di chiodi di garofano, cannella e anice – spezie per la verità riscontrabili anche in diverse natalizie belghe. Se volete saperne di più, vi rimando al blog del Birrificio Sorrento.
Analoga a quella della Astrum è la fonte d’ispirazione per la Wish Porter, natalizia del pugliese Decimoprimo per le festività 2014. Una vecchia tradizione del territorio – Decimoprimo ha sede a Trinitapoli – vuole che a Natale sulle tavole locali si verifichi un curioso connubio gastronomico tra grano cotto, cioccolata e chicchi di melograno. La birra vuole riproporre questi aromi in modo curioso, affidandosi a uno stile anglosassone quotidiano piuttosto che a una forte tipologia belga. La Wish Porter è quindi una natalizia in controtendenza, leggera come grado alcolico (4,5%) e capace di fondere il sapore delle fave di cacao con il gusto dei chicchi di melograno. Come ogni anno saranno disponibili poche bottiglie (etichetta fenomenale!), eventualmente anche in confezione regalo.
Appartiene alla categorie delle natalizie ma è una collaboration brew la Bloody Xmas, nata dall’incontro brassicolo tra Cantaloop e La Fucina. È una kerstbier non troppo impegnativa (6%), ma decisamente speziata: la ricetta prevede un mix di aromatizzazioni nel quale rientrano karkadè, tè nero, vaniglia, pepe rosa e il famigerato cardamomo. Quest’ultima spezia rappresenta infatti una delle grandi trappole per un birraio, poiché in grado di monopolizzare in modo stucchevole il profilo organolettico di una birra anche quando utilizzato in quantità minime – ricordo i racconti di un vecchio concorso hb con una bomba al cardamomo da incubo. Piuttosto che stare alla larga dal pericoloso ingrediente, i ragazzi di Cantaloop e La Fucina hanno invece deciso di accettare la sfida, approcciandola in maniera scientifica.
Curiosamente appartiene alle Porter anche l’ultima novità di Beer In, che animerà le festività del produttore piemontese insieme alla Xmas Babi, la sua classica natalizia. Si chiama Creamin’ Ale – da non confondere con Cream Ale, che è invece un antico stile americano di colore chiaro – e non credo sia assimilabile a una kerstbier, sebbene le sue caratteristiche (decisa e avvolgente) mi fanno pensare a una versione più muscolare della tipologia (una Robust Porter quindi). Staremo a vedere.
Vi piacciono le birre natalizie? Curiosi di assaggiarne una in particolare?