Con oggi entriamo nella settimana che ci porterĂ dritti dritti alla seconda edizione di Fermentazioni! Ormai i preparativi sono nella loro fase finale e gli oltre 30 birrifici presenti stanno scaldando i motori in vista di venerdì prossimo. Giustamente alcuni di loro sfrutteranno la visibilitĂ dell’evento per presentare birre inedite o nuovissime, alcune delle quali saranno protagoniste del laboratorio che condurrĂ² personalmente nel pomeriggio di sabato. Queste produzioni andranno a rimpolpare il gran numero di novitĂ che regolarmente si affacciano sul mercato e di cui qui su Cronache offriamo costantemente una panoramica. Partiamo allora dalle presentazioni in anteprima…
L’ultima fatica di Orazio Laudi del birrificio Turan di Bagnaia (VT) si chiama Kubik (8% alc.) ed è un’Imperial IPA che impiega malti Maris Otter, Crystal e CaraAmberm, parte dei quali utilizzati per il cold mash. La parte dei luppoli è invece costituita da sei diverse cultivar americane, dosate ogni 10 minuti, due delle quali (Summit e Ahtanum) destinate anche al dry hopping. Il risultato è una birra complessa e facile da bere, con il luppolo in evidenza sia al naso che in bocca e caratterizzato da note agrumate (non citriche) ma ben bilanciato da una trama pulita di malto. La birra è un omaggio letterario molto particolare – che personalmente apprezzo molto đŸ™‚ . Vi lascio con una citazione (rivista e corretta), a voi scoprire il riferimento:
Il miglior modo di chiedere una birra e gridare: (K)Ubik! Frutto di malti selezionati e acqua di prima qualità , (luppolata abbondantemente) per ottenere un sapore perfetto, (K)Ubik è la birra numero uno. Prodotta solo a (Bagnaia).
Anche i mitici ragazzi del Birrificio Pontino hanno voluto brassare una novitĂ specifica per Fermentazioni, prodotta in collaborazione con il locale Birra+. Si chiama More Uxorio (5%) ed è una Porter realizzata con more di rovo, aggiunte anche in fermentazione. Aspettatevi quindi una scura dal carattere statunitense (luppoli americani), ma con un profilo insolito derivante dal ricorso alla frutta. Bello il nome, che oltre a ricordare l’ingrediente non convenzionale sottolinea la convivenza tra gusti (tostato e amaro + dolce e aspro) che difficilmente si incontrano, ma che in questa incarnazione brassicola andranno a braccetto come lo yin e lo yang. Curiosi? Non resta che provarla durante Fermentazioni!
Restiamo nel Lazio per parlare dell’ultima novitĂ in casa Free Lions. Il birrificio di Tuscania (VT) recentemente ha subito parecchie trasformazioni ed è proprio in quest’ottica che è stata lanciata una nuova linea di one shot. Anche qui il nome è particolarmente azzeccato: Kamikaze, che non sta tanto a indicare la “violenza” delle ricette, quanto la loro unicitĂ e non ripetibilitĂ . Se avete dubbi prendete la Kamikaze #1, primogenita della nuova linea e presente in anteprima assoluta all’evento del prossimo week end. Ăˆ una Pale Ale da 4% alc. di corpo snello e leggero, con caratteristiche note di frutta e pompelmo, facile da bere e molto rinfrescante. Una birra ideale per gli ultimi scampoli d’estate e per riprendersi dal triste ritorno alla routine quotidiana.
Spostiamoci di qualche chilometro a nord per entrare in Toscana e piĂ¹ precisamente a casa del birrificio BrĂ¹ton. Anche in questo caso parliamo di una birra che farĂ il suo debutto ufficiale a Fermentazioni: si tratta della Abiura, una Saison di stampo belga da 6,5% alc. Come da filosofia BrĂ¹ton – e come piace a me, aggiungerei đŸ™‚ – questa nuova creazione evita voli pindarici e caratterizzazioni strampalate per puntare sul concreto, secondo i canoni piĂ¹ classici dello stile: secca, decisamente attenuata, profumata di pane e frutta a pasta gialla ma anche molto composta, con una tenue vena agrumata e floreale e una fine luppolatura a chiudere (anche di origine statunitense). Niente spezie, nessun tono balsamico: è una birra secca e pulita, da bere a secchiate durante tutto l’anno. Per la cronaca la birra è dedicata a Galileo Galilei per il 450° anniversario della sua nascita.
Probabilmente la frutta sarĂ una delle protagoniste di Fermentazioni 2014, dato che è anche l’ingrediente speciale della novitĂ targata BiRen – Birrificio Renazzese. Si chiama Robby ed è una produzione che si inserisce nella grande famiglia delle birre (lievemente) acide. Nasce come un’alta fermentazione, ma in realtà è una fermentazione mista poichĂ© prevede l’impiego di amarene. PuĂ² ricordare alla lontana una Kriek belga: diciamo che è la reinterpretazione (senza fermentazione spontanea) del birraio Andrea Govoni. Non resta che assaggiarla da venerdì pomeriggio.
Ovviamente in questa carrellata non poteva mancare una collaboration brew, frutto dell’incontro tra due dei migliori birrai che abbiamo in Italia. La Se bevemo fora la baracca è una birra con un nome fuori di testa come i suoi protagonisti: Simone Dal Cortivo di BirrOne e Gino Perissutti di Foglie d’Erba. La cooperazione sull’asse veneto-friulano ha generato questa bassa fermentazione d’impostazione insolita, la cui parte maltata è stata curata da Simone e quella luppolata da Gino. Conoscendo le rispettive abilitĂ brassicole c’è da giurare che sarĂ una birra di grande spessore. Qualcuno probabilmente l’ha provata in anteprima durante il Villaggio della birra dello scorso fine settimana, io come tanti altri approfitterĂ² invece di Fermentazioni per assaggiarla.
E terminiamo con la Maciste, ultima fatica del birrificio Toccalmatto, creata con il supporto dei locali King Arthur e Birra+. Come piace a Bruno Carilli è una birra generosamente luppolata, etichettabile come Double IPA e caratterizzata con note tropicali e resinose. Il finale è speziato, ma è soprattutto la nota agrumata a emergere al retrolfatto. Sarà la birra con cui chiudere degnamente il laboratorio di sabato pomeriggio, prima di (ri)tuffarsi nelle oltre 200 birre presenti a Officine Farneto.
Quali tra le birre presentate oggi vi stuzzica particolarmente?
A me ha incuriosito parecchio questa More Uxorio che mi sembra molto interessante .. Ho giĂ provato la Runner Ale e la Omni palus di Pontino e devo ammettere che la seconda che ho citato mi ha davvero impressionato .. Mi sarebbe piaciuto poterla assaggiare a fermentazioni ma purtroppo gli impegni lavorativi sono ancora troppi .. Mi rifarĂ² di sicuro quest’inverno ..!!
quella del Pontino đŸ˜€
Sono piĂ¹ attratto dalla collaboration tra Gino e Simone, voglio provare cos’hanno tirato in piedi quei due
Incuriosito dalla More Uxorio. Finora l’unica referenza che prevede uso di more che mi ha convinto è la bramble stout di Burton Bridge: in altri casi ho trovato – forse derivanti da un eccessivo impiego del frutto – note troppo dolci (e quindi, in definitiva, stucchevoli) che mi davano la sensazione di bere piĂ¹ un succo di frutta che una birra.
Sembrano interessanti Abiura e More Uxorio. Ma col Birrificio Pontino non vanto precedenti positivi: Alaaf Koelsch con una nota di zolfo fin troppo evidente e Olim Palus eccessivamente ambrata, caramellosa e quasi torbida. Entrambe assaggiate in bottiglia circa un anno, un anno e mezzo fa. Magari nel frattempo le birre son migliorate…
Una birra dedicata a PK Dick!
La voglio assaggiare
More Uxorio e Kamikaze #1. Tuttavia non potrĂ² provarle in questa occasione, ‘nnaggia!