Vi ricordate quando qualche anno fa ipotizzavamo che le birre collaborative sarebbero diventate una moda anche in Italia? Senza neanche che ce ne accorgessimo, questa tendenza si รจ consolidata in pochissimo tempo, al punto che a ogni nuova carrellata di novitร brassicole che vi propongo c’รจ sempre almeno una produzione a quattro (o sei, otto, dieci…) mani. Ai birrai il giochino piace non poco: spesso le ricette collettive nascono in incontri informali, soprattutto quando il tasso alcolico raggiunge livelli interessanti ๐ . In quelle situazioni non si fanno scrupoli a fondere le proprie abilitร in creazioni condivise, dando luogo a “birre Frenkeinstein” che fortunatamente risultano quasi sempre interessanti. Ma cosa succederebbe se i lieviti un giorno si ribellassero, restituendo pan per focaccia? Cose a dir poco immonde…
Tainted Love – Bruno Carilli + Schigi
Una delle co-brew piรน chiacchierate degli ultimi mesi รจ stata senza dubbio la Black Saison nata dall’incontro tra due dei piรน vulcanici birrai del movimento. Da una parte Bruno Carilli di Toccalmatto, dall’altra Schigi di Extraomnes. La Tainted Love ha incontrato pareri discordanti, ma ai piรน รจ piaciuta molto. In ogni caso il risultato finale รจ mille volte meglio della fusione tra Bruno e Schigi. Ecco a voi Schirilli, il birraio piรน inquietante della storia.
Yi-Er – Teo Musso + Agostino Arioli
ร forse la collaboration italiana piรน pubblicizzata in assoluto, anche perchรฉ ha celebrato l’unione tra due pionieri del movimento nazionale, nonchรฉ due birrai dalle filosofie molto diverse. Da un lato Teo di Baladin ha prodotto un’alta fermentazione fermentata in botte di rovere, dall’altra Ago del Birrificio Italiano una bassa con l’aggiunta di lamponi. Il risultato finale รจ stato ottenuto tramite blend tra le due birre, che sinceramente a me non ha assolutamente convinto. Potrei perรฒ cambiare idea il giorno che dovessi incontrare sulla mia strada il blend tra i due birrai: Teino Murioli (che ricorda sinistramente Marco Masini).
Utopia – Beppe Vento + Dano
Ed eccola qui, la prima birra collaborativa italiana, colei che ha aperto la strada al fenomeno attuale. I protagonisti all’epoca furono due adoni del settore: Beppe Vento del Bi-Du e Dano del Troll. Non ho mai avuto l’occasione di assaggiare il frutto del loro lavoro, ma la curiositร รจ sempre alta. Anche se devo ammettere che la voglia possa diminuire drasticamente nell’ipotesi di incontrare la loro fusione: Dano Vento.
??? – Leonardo Di Vincenzo + Moreno Ercolani
Come bonus finale, una collaboration che non รจ mai stata fatta: da una parte Leonardo Di Vincenzo di Birra del Borgo, dall’altra Moreno Ercolani dell’Olmaia. Due grandi amici e due eccezionali birrai: immagino che molti di voi si stiano spellando le mani a immaginare una ricetta realizzata dai due. Ma prima di lasciarvi andare a facili sogni, avete pensato cosa uscirebbe dalla loro fusione? Morello Di Vinciani, un birraio decisamente antiestetico!
Quali altri mostri collaborativi vi vengono in mente?
“hide yo’ kids, hide yo’ wife and hide yo’ husband cuz they’re rapin’ everibody out here”
anche il tuo tasso alcolico doveva avere un livello interessante quando hai pensato questo post ๐
Mi rassicura molto il fatto che il mitico Kris Herteleer abbia un giorno pronunciato le seguenti parole: “Quanti pittori ci vogliono per dipingere un quadro? Perchรจ mai dovrei fare birra insieme a qualcun altro?”. Tanto per scongiurare il pericolo di dar vita ad un altro inguardabile e inquietante mostro collaborativo ๐ !!!
Schirilli…ha un certo fascino….somiglia a un John Belushi incrociato con Jack Nicholson….potremo entrambi usarlo sul reciproco profilo Facebook…
andata…;-)
Si il John Belushi di Animal House ed il Jack Nicholson di Qualcuno volรฒ sul nido del cuculo, lato anti – estetico a parte, sanitร mentale = 0.