In un periodo non certo entusiasmante per la birra artigianale italiana, arrivano notizie più che confortanti da Monaco di Baviera. Ieri infatti si è tenuta la cerimonia di premiazione dello European Beer Star, uno dei concorsi più importanti al mondo, dove il nostro movimento ha registrato il suo record personale di medaglie: 37 riconoscimenti, divisi tra 9 ori, 13 argenti e 15 bronzi – il precedente primato risaliva al 2022 con 35 medaglie. Si tratta dunque di un risultato straordinario, su cui probabilmente in pochi avrebbero scommesso in partenza e che rappresenta un decisivo passo avanti rispetto allo scorso anno. Il bottino sarebbe potuto essere più prestigioso con una distribuzione omogenea delle medaglie, ma questo è una costante della partecipazione italiana allo European Beer Star e forse il punto su cui lavorare in ottica futura. Ci torneremo più avanti, perché innanzitutto occorre celebrare questa fantastica performance, di cui trovate una visione d’insieme sulla lista speciale che abbiamo creato su Whatabeer.
Uno dei protagonisti dell’edizione 2025 dello European Beer Star è stato senza dubbio il birrificio 50&50 (sito web), capace di ottenere 5 medaglie totali: due ori con Slo Mo (New-Style Lager) e Ox&Donkey (Pastry Stout), un argento con Kalopsia (Pale Ale) e due bronzi con Dr. Shultz (IPA) e Graziella (Italian Grape Ale). Se non andiamo errati si tratta non solo della migliore prestazione del produttore varesino allo European Beer Star, ma anche la conferma dei grandissimi passi avanti compiuti negli ultimi tempi. Impossibile infatti non notare il fil rouge che lega questo risultato con quello di 50&50 all’ultima edizione di Birra dell’anno, quando il birrificio lombardo vinse il premio assoluto di Unionbirrai. Una bella risposta che dimostra come il trionfo di allora non fu un exploit casuale.
Solo un altro birrificio italiano è riuscito a conquistare due ori al pari di 50&50. Si tratta di Batzen (sito web) che ha compiuto questa impresa grazie alla Gosexy nella categoria German-style Sour Beer e alla Grand Cuvée Fumé nella categoria delle birre affinate in legno di alta gradazione alcolica. Come ciliegina sulla torta è arrivato anche un bronzo per l’azienda altoatesina con la Smoky Bock, salita sul gradino più basso del podio per le birre affumicate. In termini di medaglie totali, invece, il marchigiano MC77 (sito web) ha pareggiato il computo di 50&50, ma ottenendo un solo oro (San Lorenzo tra le Blanche), oltre a un argento (Glu Glu tra le International-style Ale) e tre bronzi (Punto tra le Session IPA, Bowtie tra le Hazy IPA e A Promise Kept tra le maturate in legno ad alta gradazione alcolica). Peccato, un po’ di fortuna in più non avrebbe guastato.
Come sempre in questi articoli non citiamo tutte le birre premiate, anche perché c’è un elenco in formato pdf pubblicato direttamente dallo European Beer Star. Però ci piace sottolineare quantomeno le prestazioni più interessanti, come quella di Giustospirito (sito web), capace di tornare a casa con tre medaglie, equamente divise tra un oro (2 Punto 5 nella categoria Leichtbier), un argento (Missis Brown nella categoria Rauchbier) e un bronzo (Sugaman nelle New-style Lager). Di sapore nostalgico ma anche pienamente attuale il risultato del Birrificio Lambrate (sito web), che ha piazzato due suoi storici cavalli di battaglia: la Porpora, oro tra le Doppelbock scure, e la Montestella, argento tra le Kellerpils. Concludiamo con gli ori fin qui non ancora menzionati: quello della Claus di Birrificio Elvo (birre al miele) e della Tosco di Biren (Rauchbier).
In termini di categorie generali, bisogna sicuramente menzionare il dominio italiano nel podio delle New-style Lager, una definizione generica che per i nostri birrifici significa essenzialmente Italian Pils. All’oro della Slo Mo di 50&50 e al bronzo della Sugaman di Giustospirito, già citate, occorre aggiungere l’argento di Manerba con la Luppululà. Un po’ meno scontato lo stesso risultato nella categoria delle Witbier: oltre all’oro della San Lorenzo di MC-77, che abbiamo già raccontato, occorre menzionare l’argento di Manerba con la Fiordalisa e il bronzo di Beha Brewing con la Kermesse. Interessante invece quanto accaduto nella categoria Italian Grape Ale, dove il birrificio brasiliano Leopoldina, grande interprete di questa specialità, ha conquistato sia l’oro che l’argento, lasciando ai nostri produttori solo le briciole – cioè la già menzionata Graziella di 50&50.
Gli altri birrifici italiani premiati con una o più medaglie sono stati Statalenove, Pintalpina, War, Birrificio del Forte, Croce di Malto, Pagus, Birra Perugia, Mastri Birrai Umbri, Birra Puddu (con l’immancabile Porter) e Birra 100Venti. Ancora una volta l’Italia è stata la seconda nazione più premiata allo European Beer Star subito dopo padroni di casa della Germania. Ma tolti i birrifici tedeschi, irraggiungibili nel “medagliere”, il distacco che hanno imposto i nostri produttori alle altre nazioni (Belgio, USA, Repubblica Ceca, Austria, ecc.) è impressionante. Un dato che restituisce ancora di più il senso dell’impresa compiuta dai birrifici italiani nell’edizione 2025 dello European Beer Star.
Nel complesso dunque non possiamo che essere estremamente soddisfatti dei risultati del concorso tedesco, che rialzano un po’ il morale in un settore fiaccato dalle recenti difficoltà. Superare il record delle 37 medaglie non sarà facile, ma si può lavorare per provare a ridistribuire più equamente i riconoscimenti tra ori, argenti e bronzi. Occorre quindi alzare ulteriormente l’asticella, in modo da avvicinare un livello di eccellenza a cui ormai possiamo guardare con ottimismo. La birra artigianale italiana starà pur vivendo un momento complicato, ma in termini qualitativi mostra un eccezionale stato di salute. È un elemento importante a cui affidarsi per guardare al futuro.





