Qualche mese fa abbiamo aperto ai birrifici la possibilità di registrarsi sul nostro portale Whatabeer e inserire direttamente i dati delle rispettive birre. Ciò ci sta permettendo non solo di offrire una finestra sempre più fedele e completa della produzione brassicola nazionale, ma anche di scoprire nuove realtà che altrimenti, in mancanza di comunicazioni ufficiali, ci sarebbero probabilmente sfuggite. Nel pezzo di oggi sui nuovi marchi birrari italiani troviamo due beer firm, di cui siamo venuti a conoscenza proprio grazie a Whatabeer. Come spiegato in passato, questa forma aziendale sta tornando in auge in un periodo in cui fare impresa in Italia è particolarmente arduo, a causa delle incertezze economiche e delle difficoltà di accesso al credito. Ci piace quindi aprire con un birrificio vero e proprio, operativo da qualche mese in provincia di Milano.
Birrificio Meltz
Sembra molto promettente il birrificio Meltz (sito web), le cui prime birre sono arrivate sul mercato lo scorso aprile. Il birraio è Cristian Bordonaro Il nome richiama il comune della provincia di Milano in cui l’azienda ha sede, cioè Melzo, sebbene i suoi soci fossero ben lontani dal capoluogo lombardo quando decisero di lanciarsi in questa impresa. Ecco cosa raccontano sul sito del birrificio:
La nostra avventura comincia davanti ad una birreria a Roma e si sviluppa a Milano. Quell’estate sorseggiando una birra che anticipava il nostro destino, scoprimmo la voglia di affrontare le incertezze di un mondo segnato indelebilmente dalla pandemia con una ferma convinzione, ogni crisi nasconde un’opportunità .
E il birrificio Meltz ha deciso di cavalcare l’opportunità con una gamma di birre molto varia, che spazia tra le principali culture brassicole. La Rhine (4,7%) è una Keller rustica, equilibrata e semplice, in linea con il modello delle “birre di cantina” della Franconia; la Bighorn (6,7%) è una Bock ambrata, realizzata con malti e luppoli tedeschi; la Canyon (6,5%) è un’American IPA old-style, con una buona trama maltata a sostegno della luppolatura; la Sugi (8%) è una Double IPA intensa e potente, ma anche pericolosamente facile da bere; la Swan (4,6%) è una Hoppy Belgian Ale, brassata con una percentuale di frumento in fiocchi e luppoli americani. Da circa un mese sono disponibili altre due nuove birre a marchio Meltz: la Leaf (5,4%), un’American Pale Ale in stile californiano, secca, agrumata e resinosa, e la Forest (4,7%), una Pils in stile tedesco. Meltz è senza dubbio un birrificio da tenere d’occhio per il futuro.
Birra di Mezzo
Impostare la brand identity di un marchio birrario intorno al mondo del cinema non è un’idea nuovissima, ma offre sempre spunti interessanti in termini comunicativi. È questa la scelta di Birra di Mezzo (sito web), giovane beer firm della provincia di Bologna, attiva da qualche mese. La sede è a Mezzolara, frazione del comune di Budrio, e i due soci sono Francesco e Silvia: il primo ha una formazione come chimico, con un dottorato ottenuto nel 2016; la seconda è un’agronoma affermata, appassionata di musica, animali e libri fantasy. Spiegano così il loro progetto:
L’idea alla base è quella di diffondere la cultura della birra artigianale attraverso il mondo del cinema. Le creazioni di Birra di Mezzo prendono spunto dai grandi classici della tradizione ma vengono proposti in chiave moderna e rivisitata, come ogni cult che si rispetti. Gli ingredienti sono spesso inaspettati, proprio come un colpo di scena dei migliori film!
La gamma di Birra di Mezzo consta al momento di quattro birre, molto diverse tra loro. Golden Eye (5%) è una Golden Ale in stile britannico, con una leggera vena maltata bilanciata dalle note erbacee e appena agrumate dei luppoli inglesi. Bruce Leemon (6,4%) è invece una Saison dal gusto agrumato, grazie all’impiego di cedro e pepe di Sichuan, mentre nel grist troviamo segale e frumento in aggiunta al malto d’orzo. Mandarino Meccanico (6%) è una birra luppolata e scura di stampo americano, brassata con una percentuale di segale. È dunque una Black Rye IPA, che però prevede anche un’aromatizzazione con scorze di mandarino per creare un intrigante mélange con i malti scuri. La Moulin Rouge (6,5%) è infine una Bière de Garde, con ricchi aromi maltati che sostengono le note speziate e di frutta gialla donate dal lievito.
Pier Red
Molto recente è anche il debutto di Pier Red (sito web), neonata beer firm romana. Anche in questo caso siamo al cospetto di una gamma di prodotti piuttosto variegata e numerosa, almeno per un marchio lanciato da poco. L’ammiraglia della casa è la Original (4,5%), assimilabile a una Irish Red Ale e nata per proporre una bevanda leggera capace di esaltare la percentuale proteica, così da risultare ideale per gli sportivi. Per il resto Pier Red propone la Lunae (5,6%), una Pils in stile boemo; la Raphael (4,2%), una birra gluten free; la Mercurii (7%), un’American IPA con un deciso sostegno dei malti; la Iovis (6%), un’American Amber Ale con una luppolatura non esasperata; la Veneris (8%), una Tripel valorizzata dal contributo del lievito; la Saturni (7,1%), una Scotch Ale prodotta con malto torbato; la Solis (5,6%), una Dunkel nello stile di Monaco di Baviera.
Al momento il luogo primario dove assaggiare le birre Pier Red è il Relais Borgo Poggetello, situato nell’omonima frazione di Tagliacozzo (AQ) abitata da meno di cento anime: una destinazione di montagna di straordinaria tranquillità .