Oggi è l’ultimo giorno di Beer&Food Attraction, quindi anche l’ultima possibilità di assaggiare in anteprima le tante birre inedite presentate dai birrifici durante la fiera riminese. Se volete conoscerne alcune vi suggeriamo di spulciare la nostra precedente panoramica a tema, oppure continuare a leggere: anche oggi infatti ci concentreremo sulle novità birrarie presenti a Rimini. Il Birrificio della Granda (sito web) ne presenta addirittura quattro, tutte legate dal filo conduttore delle collaborazioni. Cominciamo dalla new entry di Be Grapeful, il progetto collaborativo per eccellenza del produttore piemontese: per questa nuova release è stato coinvolto il celebre birrificio olandese De Molen (sito web), con cui è stata messa appunto una Imperial Stout brassata con l’aggiunta di mosto d’uva moscato, proveniente come sempre dall’azienda Vite Colte. Nonostante la sua potenza, la Be Grapeful with De Molen (9,5%) riesce a valorizzare la delicatezza del vitigno, mentre l’aggiunta di bucce e vinaccioli in infusione aggiunge una nota tannica molto interessante per un’Imperial Stout.
La Pastry Porter (5,5%) è invece il frutto della partnership con il birrificio Canediguerra (sito web) e il cioccolatiere Guido Castagna, famoso soprattutto per i suoi cioccolatini al gianduia. Come il nome suggerisce è una Porter con adjuncts, in particolare fave di cacao, granella di nocciola e lattosio, che si fondono agli aromi dei malti Chocolate e Roasted. La terza novità del Birrificio della Granda si chiama Coffee Schwarz (5,1%) e anche in questo caso il nome dice praticamente tutto: è una Dark Lager a cui, dopo la fermentazione, viene aggiunto con un’infusione a freddo caffè fornito dalla torrefazione artigianale Ialty. L’ingrediente speciale, poco tostato e ricco di profumi, regala toni floreali ed esalta la nota di nocciola della birra. Infine la Chestnut Lager (6,9%) è una bassa fermentazione realizzata con l’aggiunta di farina di castagne proveniente dal Mulino della Riviera, noto produttore di farine situato accanto al birrificio. La delicatezza della bassa fermentazione valorizza al massimo gli aromi leggeri ed eleganti delle castagne, che partecipano non solo in termini di bouquet, ma anche come porzione fermentescibile per i lieviti.
A proposito di collaborazioni, presso gli stand dei birrifici Orso Verde (sito web) e Menaresta (sito web) trovate la Bear de Garde (6%), prodotta a quattro mani in occasione dei 20 anni del produttore di Busto Arsizio (VA). Il nome, indovinatissimo, suggerisce che la birra si ispira alle Bière de Garde, antico stile di origine francese di cui oggi è difficile risalire ai tratti più autentici. Se volete scoprire come lo hanno interpretato i birrai Cesare Gualdoni (Orso Verde) ed Enrico Dosoli (Menaresta) non vi resta che assaggiarla a Rimini oppure presso la tap room di Orso Verde (Birra OV).
Da un antico stile passiamo a una delle tipologie brassicole più recenti in assoluto. In occasione di Beer&Food Attraction, infatti, il Piccolo Birrificio Clandestino (sito web) presenta la nuova MICA 06 (7%), sesta incarnazione del modello di Cold IPA elaborato dal produttore toscano – peraltro il primo birrificio italiano a essersi confrontato con questo sottostile. La ricetta prevede l’impiego di luppoli Amarillo, Chinook, Idaho7 e Citra, quest’ultimo in formato Cryo. Il risultato è una birra limpida, con un amaro persistente che però non compromette la scorrevolezza e la bevibilità, esaltate dalla capacità di nascondere pericolosamente il grado alcolico. Come tutte le MICA, anche questa è gluten-free.
Presso lo stand di Organic Lab è invece presente l’ultima creazione del marchio Dank Brewing (sito web), facente parte della linea Collaboration Series. La birra si chiama Pizza Runner (6,4%) ed è una West Coast IPA realizzata in partnership con il birrificio Beerbliotek (sito web) di Goteborg, in Svezia. Nonostante la ricetta si ispiri alle luppolate secche e limpide della costa occidentale degli USA, ci sono alcune piccole variazioni che seguono il gusto scandinavo, a partire da un aspetto leggermente velato. Il luppolo, utilizzato nelle varietà Idaho 7, Simcoe e HBC 630, domina la scena con note tropicali, floreali e agrumate, sostenute da un ingresso maltato presente ma leggero. La corsa è agile e la chiusura secca, come da copione. L’etichetta è opera dell’artista romano Diego Furia che, come da esplicita richiesta dei ragazzi di Beerbliotek, ha lavorato intorno a uno dei simboli dell’Italia gastronomica: la pizza.
Due sono invece le novità che il birrificio campano Karma (sito web) presenta a Rimini. La prima è la Lemon Ale Barrel Aged (5,6%), prodotta in collaborazione con la cantina brassicola Draco’s Cave (sito web). Si tratta di una Blanche ai limoni della Costiera amalfitana affinata 15 mesi in barrique di rovere, contraddistinta da un profilo organolettico molto complesso: sono presenti aromi di limone, ovviamente, ma anche sfumature di legno, cantina e cuoio. Al palato emerge un’acidità tra il lattico e il citrico, mentre la chiusura è delicatamente sapida e invita a un altro sorso. La seconda new entry è la nuova incarnazione della linea Hop To Hop, composta da birre confezionate solo in fusto e in isobarico. La Hop To Hop Kellerbier (5%) prende a modello il classico stile della Franconia, risultando facile da bere ma anche moderatamente complessa, con un carattere rustico e un finale elegantemente amaro.
Infine concludiamo con le tantissime novità di Testadariete (sito web), il marchio collaborativo di Right Beer e Compagnia dei Caraibi. Rivoluzionata la gamma base con diverse novità: una bassa fermentazione (Pils), due birre di frumento (Italian Blanche 100% italiana e Weisse), due birre di stampo trappista (Dubbel e Tripel) e due luppolate di stampo moderno (American Pale Ale gluten-free e West Coast IPA), oltre a una Stout e la Spontaneous Saison, prodotta a fermentazione spontanea. Con l’occasione Testadariete ha rivisto anche la propria identità visiva e le grafiche della Linea Daily. Il logo è stato semplificato e “invertito”, con l’ariete che ora guarda verso destra, al futuro; parallelamente è stato aggiunto il payoff “Beer Attitude” e sono state riviste le etichette, che ora mettono maggiormente in evidenza il brand, il birrificio partner e lo stile birrario di appartenenza (cioè il nome stesso della birra).