Annunci

Vendesi impianto completo con sala cotte da 250 litri

Vendesi impianto per produzione di birra completo per passaggio...

Mastro birraio senior con lunga esperienza cerca un impiego in un birrificio italiano

Sono Alexandru Moisa, Chimico-Mastro Birraio Senior e consulente con...

Vendesi misuratore fiscale del mosto per birrificio

Vendesi misuratore fiscale del mosto per birrificio. Marca Krohne...

Birre di un altro mondo: cosa si beve in Africa

Chi non conosce la birra spesso rimane sorpreso dal sapere che è una bevanda antichissima, prodotta dall’uomo ben prima del vino. Non è un caso che il risultato della fermentazione dei cereali sia un prodotto comune a moltissime culture, anche assolutamente distanti tra loro e non solo in termini spaziali. Immersi come siamo nella visione di un mondo occidentalizzato, spesso ci dimentichiamo che la birra è diffusa e bevuta anche in paesi a prima vista insospettabili, e che anzi rappresenta un elemento importante per le tradizioni di determinate popolazioni. Perciò a prima vista può suonarci strano che in un continente come l’Africa sia prodotta regolarmente birra artigianale e che sia bevuta da una grande fetta di popolazione. Se però riflettiamo sulla genesi storica della bevanda, il dato non è poi così sorprendente. Ma com’è la birra africana? Vediamo un paio di casi profondamente diversi…

Se avete seguito gli aggiornamenti sulla Settimana della Birra Artigianale, saprete che domenica 13 febbraio il Domus Birrae e il Ma che siete di Roma ospiteranno il birraio Christian Svokdal Andersen. Chris è danese ed è nel suo paese che ha iniziato a imporsi sulla scena birraria internazionale, prima con il marchio Ølfabrikken, poi con Beer Here.

Il suo ultimo progetto si chiama Bierwerk ed è strettamente legato all’Africa. Il motivo è molto semplice: all’inizio del 2010 Chris si è trasferito in Sud Africa, a Città del Capo, dove ha aperto il suddetto microbirrificio. Come si può leggere su In Birrerya, l’obiettivo di Bierwerk è di affermarsi in un mercato che conta 55 milioni di potenziali consumatori e solo 12 birrifici attivi, nonostante non sia escluso anche l’export verso altre nazioni. Un’idea estremamente intrigante, difficile da immaginare anche per un personaggio del calibro di Christian.

- Advertisement -

Le birre attualmente prodotte sono Constantia (realizzata con uve Sauvignon e maturata in botte), Tokoloshe (birra + idromele, maturata in botte), Ystervark (con luppolo autoctono), Aardwolf (Imperial Stout con caffè locale). Insomma, produzioni particolari e legame col territorio: concetti che non credo siano molto diffusi nel panorama brassicolo sudafricano. Se siamo fortunati, Chris riuscirà a portare qualche assaggio nell’evento capitolino… speriamo bene!

Bierwerk è dunque un progetto “moderno”, semplicemente riprodotto in un continente diverso – per di più in una nazione relativamente ricca come il Sud Africa. Esistono però esempi di birra africana decisamente più artigianale, come insegna l’esperienza di Hosam Eldin Abou Eleyoun, pubblicata sul sito dell’Ais Lombardia.

- Advertisement -

Nell’articolo in questione, che vi consiglio assolutamente di leggere, l’autore racconta l’assaggio di due birre di miglio prodotte da altrettante popolazioni del Mali: i Bobo e i Dogon. Il ricorso a cereali diversi dall’orzo è una pratica molto diffusa in molte culture del mondo, principalmente per motivi di abbondanza di materie prime. In Mali dunque si utilizza il miglio, che viene bagnato e fatto germinare, successivamente bollito e infine “attivato” con del lievito. E’ su quest’ultimo aspetto che le due birre si differenziano: i Bobo utilizzano lieviti industriali, i Dogon la fibra di baobab, ricca di lievito naturale.

Il dettaglio sembrerebbe influire parecchio sul risultato finale. L’autore non è rimasto positivamente impressionato dalla birra dei Bobo:

Non aveva profumi gradevoli e il tenore alcolico era dominante. La prima impressione è stata un poco deludente […]

- Advertisement -

Molto migliore l’esperienza con la birra dei Dogon, a causa dell’ingrediente utilizzato:

Visitando i Paesi Dogon ho potuto degustare la loro birra di miglio e debbo dire che la nostra guida aveva ragione, è molto migliore di quella prodotta dai Bobo, sicuramente il lievito naturale di fibra di baobab non riesce a completare la trasformazione in alcol di tutti gli zuccheri presenti, pertanto ha un maggior residuo zuccherino e un tenore alcolico molto contenuto, che non supera il 2% vol. Il profumo è molto gradevole, di crosta di pane, fragrante. Ha un colore giallo-ocra e generalmente è torbida. La presenza di anidride carbonica è bassissima. Questa birra è prodotta rigorosamente dalle donne di famiglie di fede cristiana o animista, ed è da loro venduta principalmente durante i mercati che si tengono nei vari villaggi.

Un reportage davvero splendido, che offre uno spaccato delle tradizioni di una popolazione africana antica e affascinante. Credo sia interessante ogni tanto deviare dalle nostre conoscenze in materia per scoprire qualcosa di nuovo sulla birra di altre culture, che dite?

Già che ci siamo vi lascio con un indovinello. C’è un birrificio italiano che ha realizzato una birra al miglio proprio per riproporre quella prodotta dalle popolazioni del Burkina Faso. La creazione è inoltre collegata a un progetto di solidarietà sociale. Di quale birrificio e di quale birra sto parlando?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Ultimi articoli

Nella Legge di bilancio una svolta epocale per le accise sulla birra

All'inizio di novembre avevamo introdotto la consueta discussione annuale...

Qual è il pub più antico d’Irlanda? La sfida tra The Brazen Head (Dublino) e Sean’s Bar (Ahtlone)

Pareti in legno e mattoni, violini, flauti e tamburi...

Nuove birre da Birra dell’Eremo, Lambrate, ECB, Bellazzi + R-Esist, La Diana e O’Ste

Avete presente le classifiche delle parole più usate nel...

Pub, izakaya, bar: la crisi dei luoghi di convivialità non conosce confini

Se avete una buona memoria forse ricorderete una notizia...

Newsletter

Al bancone è la nostra newsletter quindicinale con notizie, iniziative ed eventi sulla birra artigianale.

Seguici

28,407FansMi piace
14,388FollowerSegui
6,210FollowerSegui
272IscrittiIscriviti

Pub, izakaya, bar: la crisi dei luoghi di convivialità non conosce confini

Se avete una buona memoria forse ricorderete una notizia risalente a un paio di mesi fa, incentrata sulla crisi dei pub nel Regno Unito....

Di come “artigianale” ha rovinato la birra artigianale

I grandi eventi birrari sono utili non solo per assaggiare ottime birre, ma anche per confrontarsi con gli operatori del settore. Tra le tante...

Pastry Sour all’italiana: quando la birra dessert incontra l’acidità

Nella panoramica di ieri sulle nuove birre italiane abbiamo citato la Buffo (5,3%), prodotta da Mister B (sito web) in collaborazione con Antikorpo Brewing...

9 Commenti

  1. ragazzi buongiorno a tutti , torno da un viaggio in zambia e congo , cerco assolutamente una bottiglia di BIRRA SIMBA prodotta in congo , penso proprio a Lubumbashi, sapete dove posso comprarla , vivo a <Roma.
    grazie

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui