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Il birrificio Loverbeer trionfa ad Artebirra Pasturana

MadaminNel fine settimana appena concluso si è tenuta a Pasturana (AL) una delle manifestazioni storiche del panorama italiano: Artebirra. Come ormai consuetudine, parallelamente al festival è stato organizzato il concorso Miss Pasturana, che intende premiare le birre più meritevoli tra le tantissime presenti tra le spine dell’evento. Con puntualissimo tempismo, oggi sul blog ufficiale di Artebirra sono stati resi pubblici i risultati della competizione, che hanno visto trionfare un birrificio esordiente, almeno sulla carta: Loverbeer.

In base alle votazioni dei giurati, la regina di Artebirra è risultata essere la Madamin, un’ambrata fermentata e maturata esclusivamente in tini di rovere, secondo un’antica ricetta di stampo belga. E’ dunque una birra molto particolare, in linea con la filosofia del birraio Valter Loverier. Come scritto in passato, Valter ha lanciato da poco questa sua avventura, ma nell’ambiente è conosciuto da tempo come homebrewer storico e di gran talento. Occorre dire che prima di Artebirra 2010 i fortunati che avevano provato la Madamin erano rimasti ammaliati dalla sua eleganza: i risultati di Miss Pasturana confermano la bontà del prodotto.

Ma Valter non si è fermato qui, riuscendo nell’impresa di mettere a segno una splendida doppietta. Seconda si è infatti piazzata un’altra sua creatura: la Papessa, un’Imperial Stout complessa e alcolica, paragonabile quasi a un Barley Wine. Considerando che ogni birrificio presente a Pasturana presentava due birre alla spina, il birrificio Loverbeer ha ottenuto il massimo risultato possibile. Un giusto riconoscimento alle abilità di Valter, ora ci aspettiamo che le sue birre inizino ad ottenere ricnoscimenti anche all’estero: sicuramente non sarà una sfida impossibile.

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Personalmente sono molto contento anche della terza classificata, la Ipè del birrificio San Paolo. Ho imparato a conoscere il produttore torinese solo recentemente, da quando cioè i suoi prodotti sono disponibili a Roma sia in bottiglia che alla spina. I primi assaggi mi hanno positivamente colpito: ho trovato delle birre corrette, pulite, coerenti con lo stile di appartenenza. La Ipè è una classica American Pale Ale, realizzata con l’immancabile impiego di luppoli statunitensi.

Per la cronaca, questa è la lista dei giurati di Artebirra, che si sono cimentati nel non facile compito di valutare le birre presenti: Riccardo Franzosi (birrificio Montegioco), Saverio Meroni (degustatore MoBI), Teo Musso (birrificio Baladin), Andrea Paini (ex birrificio Toccalmatto), Marco Piraccini (vicepresidente MoBI), Mauro Queirolo (homebrewer), Francesco Reale (sommelier AIS), Stefano Ricci (degustatore UB).

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Qualcuno di voi ha passato il week-end a Pasturana? Commenti su Artebirra?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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20 Commenti

  1. La mia birra dei festival è stata la Papessa. Piacevole anche la Madamin, ma sono rimasto più colpito dalla stout, che pur essendo estremamente complessa restava abbastanza facile da bere.

    Non ho assaggiato tutto (una decina di birre circa), quindi le mie impressioni lasciano il tempo che trovano, ma non sono rimasto particolarmente colpito da qualcosa a parte appunto Loverbeer (ricordo una qualità migliore lo scorso anno, anche se non ho trovato nulla di fuori posto).

    Sopra la media di quello che ho provato: la T.I.P.A. di Pausa Caffè e la Blanche de Valerie.

  2. @mc100
    Ho letto ottimi giudizi anche sulla Martina di Pausa Cafè, provata?

    @Birrazen
    Al bir&fud ho provato alla spina anche la Frakè, davvero buona!

  3. Le birre le ho assaggiate tutte e 30. In incognito perché, per fortuna, nell’ambiante birraio italiano sono ancora pressoché sconosciuto. Ho anche ascoltato i commenti di giurati, esperti, birrai e appassionati. Devo dire che nessuna delle birre mi ha impressionato, anzi, solo una bionda è riuscita a impressionarmi. Solo che non si trattava di una birra, ma della ragazza che accompagnava Paolo Polli.
    La qualità delle birre l’ho trovata medio-bassa, forse meno peggio di quello che mi aspettavo, ma se questa è una finestra sul movimento artigianale italiano in futuro se non riuscirò a procurarmi birra Belga, Ceca o Tedesca berrò acqua o Heineken (mi fa schifo, ma almeno è potabile).
    Sulle vincitrici devo dire che la Madamine e la Papessa erano almeno accettabili. La Madamine, vorrebbe rifarsi a uno stile Belga, forse se sentissi il papa bestemmiara in piazza san Pietro sarei meno scandalizzato. Io che sono cresciuto a Tielt, una quindicina di km da Roeselare, cresciuto a moules, frites & Rodenbach non posso parlarne bene.
    La Papessa è una birra senza infamia e senza lode, probabilmente tra un paio di settimane mi sarò, per fortuna, completamente dimenticato della sua esistenza.
    Sui miei appunti dell’ Ipè ho scritto solo due parole “birra insignificante” e in effetti non ricordo nemmeno di averla assaggiata!!!
    Delle altre ho apprezzato le due di Pausa Cafè. Della P.I.L.S. interessante il passaggio in legno. Di primo impatto mi ha subito ricordato alcune birre bevute in villaggi semisperduti della repubblica Ceca. La T.I.P.A. forse non è tanto Pale, ma gradevole da bere.
    Spero di poter tornare presto in patria, se il movimento artigianale italiano è questo altrimenti potrei diventare astemio.

  4. @Andrea
    No, anche se vorrei perché devo dire che quello che ho assaggiato di questo birrificio (P.I.L.S., Tosta e T.I.P.A.) mi è piaciuto molto.

    Dalle mie parti non c’è verso di trovare nulla di quello che producono, e assaggio la loro roba solo in occasione di manifestazioni, restandone sempre piacevolmente sorpreso (anche perché non è uno di quei produttori sulla cresta dell’onda, di cui si parla sempre)

  5. Non era affatto male nemmeno la Spoon River di Grado Plato (al contrario della Weizentea che non mi ha detto molto)..La Martina di Pausa Caffè, presentata all’interessantissimo laboratorio organizzato da MoBI e condotto da Kuaska e Schigi insieme ai birrai era effettivamente notevolissima, soprattutto è stato bello sentire direttamente dalla mano di questi artisti della birra raccontare la storia delle birre e della loro passione..Sono queste le cose che fanno bene alla cultura birraria nazionale, complimenti ai birrai veramente in gamba, complimenti ai giudici molto competenti ed obiettivi, complimenti all’organizzazione di MoBI e complimenti alla pro loco di Pasturana ed all’amministrazione locale che permettono un evento così intenso e piacevole..

  6. Diamo a Cesare quello che è di Cesare:
    1) Artebirra è organizzata dalla ProLoco di Pasturana
    2) il concorso Miss Pasturana è organizzato da MoBI (che aveva un proprio gazebo alla manifestazione) nella persona di Luigi D’Amelio Schigi che ha scelto la giuria, la scheda di voto, ha fatto coordinamento e organizzazione
    3) i laboratori sono organizzati da Slow Food – condotta di Gavi

    Possono anche girare le balle, se il proprio lavoro non viene pubblicamente riconosciuto…

  7. Loverbeer fa un buon lavoro ma premiare birre di questo tipo ho l’impressione che allontanino un pò il consumatore neofita dal mondo birra oltre a creare un pò di confusione. E’ un pò come se al Vinitaly anzichè il re vino, premiassero un aperitivo a base di vino oppure un sidro…
    La differenza fra altre birre sperimentali che pur utilizzando lieviti mosti ecc derivanti dal mondo del vino mantengono una base ed una struttura ben definita di malti da cereali senza svilirne le caratteristiche tipiche di una birra, tali prodotti dopo averli assaggiati, pur essendo ben fatti mi hanno fatto riflettere a chiedermi semplicemente se siano birre che sanno di vino o sia un vino al gusto di birra. Si, perchè se pensi al vino non è all’altezza di un buon vino e purtroppo anche se pensi ad una buona birra che senso ha che sappia di vino ?

  8. @Giors

    cosa c’è di sperimentale in una imperial stout ed in una birra a fermentazione mista in legno come si è sempre fatto da secoli?

    un giudice dovrebbe cercare di valutare quello che ha nel bicchiere e non cosa è meglio per il neofita: pare ci fosse univoca concordia nel premiare Valter, qualcosa vorrà pur dire. e resto convinto che se al neofita metti in bocca un birra buona, anche se non è una lager, se ne accorge comunque

  9. @ SR

    Ovvio che un giudice cerchi di valutare quello che ha nel bicchiere, ma é come se a Miss Italia vincesse Luxuria.. Se vincesse nella categoria “diversamentefemmina” ci starebbe pure, vincesse l’assoluto non sarei d’accordo sempre secondo il mio modesto parere

    @ Turco

    Sono birre giuste giuste per un concorso, stop. La gente, pur rimanendo nel mondo artigianale, beve altro

  10. Ringrazio pubblicamente Schigi per avermi invitato in giuria, purtroppo mi era impossibile essere presente. E complimenti a Valter Loverier per l’ottimo risultato anche da parte mia!

  11. @Giors

    Al termine ‘neofita’ mi sono sentita tirata in causa ;)…
    Io credo che se un neofita è un neofita interessato ed entusiasta, non può che rimanere piacevolmente sorpreso, e non confuso, da un certo tipo di birra, indipendentemente dal gusto personale.
    E’ proprio la sorpresa che si ritrova di volta in volta, in ogni nuova birra assaggiata, che spinge il neofita ad essere curioso ed approfondire le proprie conoscenze.

    E’ chiarissimo il tuo parallelo con Luxuria, ma a Miss Pasturana non si è voluta premiare la miglior birra italiana (almeno credo) ma “decretare la migliore birra tra quelle presenti”…

    Peace and Love…rBeer 😉

  12. @Giors

    non mi pare molto azzeccato il parallelo: io credo siano birre come tutte le altre. direi che Manu ha detto quasi tutto e colto l’essenza del concorso. aggiungo che la Imperial (mio personal best) forse non era un birretta estiva, ma era pienamente canonica. la vincitrice invece sicuramente particolare senza essere cerebrale. alla fine si premiano quelle più buone… e fra i piazzamenti (almeno fra i miei) ce n’erano altre più “tranquille” ma altrettanto interessanti

  13. Sarebbe interessante anche il giudizio del pubblico che spesso si distacca da quello degli assaggiatori più o meno professionisti, che spesso apprezzano solo prodotti estremi tralasciando prodotti di alto livello ma più facili. ad esempio a me sono piaciutie le ottime blanche presenti (Seta ed alre). le birre senza titulo sono birre per il populo!!!

  14. Mah, io non ci trovo niente di così “cerebrale” e ostico in una delle birre di Valter, ne sto facendo abuso in questo periodo come sto abusando di Martina di Pausa caffè e, che so…Di Tipopils in egual misura!
    Che dire, allora non definiamo vera e propria birra anche la vecchia Rodenbach Gran Cru!!!
    In un momento in cui tutto viene spinto all’estremo con sperimentazioni più o meno riuscite, mi pare che l’ELEGANZA di una Beerbera o una Madamin vadano giustamente premiate, analizzando invece il fattore di dove può arrivare a livello gustativo una birra, senza doverla per forza catalogare.
    Nel mio “commerciale” tra l’altro, le birre di Valter stanno avendo un ottimo successo soprattutto tra i neofiti!!!

    Complimenti!

  15. la mia preferita a Pasturana è stata la bootlegger di BAD ATTITUDE quella che ha vinto aveva retrogusto di carne alla griglia

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