Che l’ambiente della birra artigianale viva di feroci contraddizioni non è una novità e probabilmente questo aspetto contribuisce a renderlo un mondo vivace e dinamico, in una parola divertente. Paradossalmente però è incline a focalizzarsi spesso sempre sugli stessi argomenti, finendo così per annullare la fantastica varietà che da sempre lo caratterizza. Prendiamo il caso delle birre di Natale, una consuetudine antichissima che si rinnova ogni anno. Nonostante il settore possa vantare grandi classici della tradizione belga, straordinari prodotti provenienti dal resto del mondo e nuove creazioni che si aggiungono alla corposa lista delle birre a tema, tutte le volte finiamo a parlare quasi esclusivamente della Stille Nacht di De Dolle. Che per carità, è un’opera d’arte del periodo natalizio e una delle birre che attendo con più ansia ogni anno, ma che tende a monopolizzare l’interesse di operatori del settore e appassionati, come se fosse l’unica Kerstbier disponibile durante le festività. Così oggi ne approfittiamo per scoprire alcune creazioni inedite preparate dai nostri birrifici in vista del Natale 2019.
Cominciamo da Una birra per due (5,3%) del birrificio Ofelia, che richiama uno dei grandi classici delle festività: il film Una poltrona per due, con Dan Aykroyd e Eddie Murphy – a proposito, avete controllato se è già stato inserito in programmazione anche quest’anno? Al di là del nome simpatico, la birra si presenta come una Brown Ale non particolarmente alcolica, brassata con l’aggiunta di grue di cacao Venezuela e caffè Honduras in cold brew della torrefazione artigianale Nero Scuro. La ricetta inoltre prevede una percentuale di avena nella base fermentescibile. Il progetto grafico è stato affidato al visual artist Emmanuele Panzarini. Una birra per due affianca l’edizione 2019 della Lucciola (7,5%), Tripel natalizia di Ofelia lanciata per la prima volta tre anni fa.
È una vera e propria “birra panettone” quella annunciata pochi giorni fa dal birrificio Bellazzi (sito web). È stata battezzata Mainajoia (10%) e se il nome sembra richiamare atmosfere sudamericane poco in linea con il Natale è perché dovete concentrarvi sulle prime lettere e su una precisa marca di panettone. Perché tutti questi richiami al classico lievitato delle feste? Perché la ricetta della Mainajoia parte dalla base di una Tripel per poi deviare verso insolite suggestioni grazie all’aggiunta di uvetta e canditi. In realtà l’idea è solo apparentemente malsana, perché in realtà sulla carta i due ingredienti speciali si sposano a meraviglia con il profilo aromatico del classico stile di origine belga. Sarà così anche nella pratica? Potrete verificarlo il prossimo weekend quando la birra sarà disponibile al Bere di Roma nell’ambito di Birre sotto l’albero.
Non è espressamente dedicata al Natale ma rientra di diritto in questa rassegna la nuovissima Datteri in faccia (8,5%) del birrificio marchigiano Babylon (sito web). Strano a dirsi è l’unica Imperial Stout che compare in questo articolo, ma ovviamente la ricetta prevede diverse aggiunte. In primis i datteri ovviamente, usati in bollitura, ma anche la vaniglia, ingredienti che contribuiscono alla formazione del ventaglio aromatico in cui emergono anche note di cioccolato fondente, fave di cacao, caffè e frutta secca. La birra gioca sull’equilibrio tra la complessità degli aromi e la facilità di bevuta, che rimane relativamente alta nonostante la ricchezza del bouquet e il corpo tendenzialmente vellutato.
Appartiene invece alla tipologia delle Italian Grape Ale la Birra di Natale 2019 (7,5%) del piemontese Birrificio Pasturana (sito web), produttore che nel tempo si è specializzato in questo particolare anello di congiunzione tra il mondo brassicolo e quello vinicolo. Il processo produttivo contempla il ricorso a un mix di vinacce di Brachetto e Moscato passiti, in parte aggiunte anche nella fase di fermentazione, che oltre a determinare il profilo aromatico finale regalano anche sfumature rosate al colore tendenzialmente dorato della birra. Maturata per un anno in bottiglia, la Birra di Natale 2019 si avvicina volutamente al mondo degli spumanti, candidandosi a valida e originale alternativa per i brindisi che arriveranno copiosi nei prossimi giorni.
Dal marchio “gipsy” Birra del Gargano (sito web) arriva invece la Portogalla (8%), nuova creazione ideata appositamente per il Natale. Il nome non si riferisce allo stato iberico, bensì al termine dialettale “portajalle” con cui solitamente vengono chiamate le arance in diverse regioni del centro-sud Italia. Non a caso la birra prevede l’aggiunta di scorze d’arance candite e scorze d’arance del Gargano IGP, oltre a fave di cacao. La base è quella di una Stout “robusta”, caratterizzata da toni tostati di cioccolato è caffè e una netta sfumatura agrumata esaltata dal luppolo Mandarina Bavaria. Prodotta presso il birrificio Ebers, la Portogalla è stata utilizzata anche per la preparazione del panettone artigianale alla birra della pasticceria Pizzicato di Vico del Gargano. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Birra del Gargano.
Concludiamo con quella che si definisce la prima birra di Natale artigianale al mondo gluten free. A realizzarla è il birrificio Gritz (sito web) di Erbusco (BS), si chiama semplicemente Birra di Natale (7%) e gode della certificazione AIC. La tipologia individuata dal birrificio è quella delle Christmas Ale, sebbene gli ingredienti sembrano richiamare in particolare le classiche Kerstbier del Belgio (tipo di lievito a parte). La ricetta infatti prevede il ricorso a zucchero caramellato e a spezie come anice stellato, cannella e noce moscata. Il grist è invece composto dall’immancabile malto d’orzo, a cui però si aggiunge una percentuale di frumento maltato. Se volete festeggiare il Natale con la birra ma soffrite di intolleranze al glutine, sapete cosa acquistare.