Nella giornata di ieri sono stati svelati i risultati dell’edizione 2016 del Brussels Beer Challenge, concorso internazionale relativamente giovane ma giĆ piuttosto quotato. La performance da parte dei nostri birrifici ĆØ stata di tutto rispetto: l’ItaliaĀ se ne torna a casa con la bellezza di 32 riconoscimenti totali, suddivisi tra 8 medaglie d’oro, 13 d’argento, 7 di bronzo e 4 certificati di eccellenza (da leggersi come menzioni d’onore). Si tratta di una performance nel complesso migliore del 2015, quando i premi furono “solo” 26, ma nel computo delle medaglie d’oro dobbiamo registrare un piccolo passo indietro: rispetto allo scorso anno il bilancio segna un -3 se consideriamo i primi posti nelle varie categorie. Tuttavia i risultati dei nostri produttori confermano una crescita costante anche in questo concorso, considerando che fino a qualche edizione fa era impensabile raggiungere simili obiettivi.
A proposito di medaglie d’oro, vale la pena approfondire almeno le birre e i birrifici italiani che hanno ottenuto questo riconoscimento. Partiamo allora da Kamun, che ĆØ riuscito a piazzare ben due birre nella posizione piĆ¹ alta del podio, conquistata grazie alla Nocturna (categoria Oatmeal Stout) e alla Prima Lux (categoria Kƶlsch). Due gli ori pugliesi, con la Hopsfall di Ebers tra le Black Ipa (giĆ prima nella stessa categoria lo scorso anno) e con la Hirderga di Decimoprimo tra le Export Stout. Curiosamente l’Italia ĆØ andata molto bene con le birre “scure”, poichĆ© dobbiamo registrare anche l’oro di Curtense nelle Baltic Porter con la Brixia Nera. Ottima la vittoria del sardoĀ P3 Brewing nella copiosa categoria delle Golden Ale con la Speed, mentre la Carata della beer firm Costa Est ha ottenuto l’oro nella categoria delle birre al miele. Interessante infine il trionfo della Ginevra prodotta dal giovane birrificio trentino Leder – che ammetto di non conoscere – capace di imporsi nella significativa categoria delle Bohemian Pils.
Tra le tante medaglie d’argento tricolore alcune meritano quantomeno una menzione. Partirei dalla San Lorenzo di MC-77, che si conferma una delle migliori Blanche d’Europa dando seguito al premio della giuria ottenuto qualche giorno fa allo European Beer Star. Interessante anche l’argento della Bucolica di Luppolajo tra le Kƶlsch e quello della Hang Back di Birranova tra le Black Ipa, che stabiliscono un vero e proprio predominio dei nostri birrifici in questi due difficili stili. Tra i produttori che avevamo giĆ citato per aver conquistato un oro troviamo ancora P3 Brewing (con la 50 Nodi tra le English Ipa), Curtense (con la Brixia Bionda tra le Helles) e Decimoprimo (con la Karibu tra le Hybrid – ĆØ una Cream Ale). La Gare de Roubaix di Mezzavia bissa l’argento tra le BiĆØre de Garde giĆ conquistato nel 2014, mentre non poteva mancare un secondo posto di una IGA: parliamo della Genesi di Birra dell’Eremo tra le Brut Beer. Infine da segnalare l’argento della Strike APA di Mezzopasso, che vale doppio considerando che la stessa birra aveva ottenuto una medaglia analoga allo European Beer Star di qualche giorno fa.
Scorrendo tutti gli ori assegnati si incontrano nomi poco conosciuti e altri molto piĆ¹ famosi, non tutti appartenenti al mondo delle birre strettamente artigianali. Interessante la situazione dei birrifici belgi, per diversi motivi. Innanzitutto per i “soli” 14 primi posti ottenuti: ĆØ un traguardo importante, ma ci si sarebbe aspettato di piĆ¹ considerando che il contest si svolge in Belgio e che molte categorie sono praticamente a esclusivo appannaggio di questi produttori (tutti gli stili a base Lambic, ad esempio). Forse piĆ¹ stimolante ĆØ notare che alcune delle birre trionfanti sono considerate archetipi delle rispettive categorie, sebbene non propriamente craft: mi riferisco a Blanche de Namur, Rodenbach Grand Cru e Liefmans Goudenband. Ancora una volta non sempre ĆØ facile trarre una linea tra birra artigianale e industriale e questo ĆØ tanto piĆ¹ valido nei paesi con maggiore tradizione brassicola.
Per concludere il resoconto su questo Brussels Beer Challenge, segnaliamo i tre premi generali assegnati dal concorso, divisi in “rivelazione” internazionale, europea e americana. Il riconoscimento International Revelation ĆØ andato alla Gueuze CuvĆ©e RenĆ© di Lindemas, lo European Revelation allaĀ North Sea Ipa dell’olandese Jopen e l’American Revelation alla Super Saison di pFriem, produttore a conduzione familiare sito in Oregon.
Ciao Andrea,
ci tengo a sottolineare che, come accaduto MC-77, anche il nostro birrificio (birramezzopasso.it), ed in particolare la nostra Strike APA, ha ricevuto a pochi giorni dallo European Beer Star il secondo riconoscimento. In entrambe le occasioni abbiamo riportato a casa una medaglia d’argento. Siamo fierissimi di questi risultati per ragioni che qualunque lettore puĆ² facilmente immaginare.
Ho trovato doveroso fare questo commento, soprattutto per dare il mio contributo ad una visione ampia e a 360 gradi del panorama birraio Italiano.
Bernardo
Ciao Bernardo, hai fatto benissimo e ti faccio i miei complimenti. Purtroppo nel commento mi era scappato il bis ottenuto a stretto giro. Integro per onore di cronaca (di birra).
Come l’argento per la Statale52 di Lariano….giusto per essere nominati
Emanuele cosa intendi?
Che abbiamo vinto l’argento con la Statale52
SƬ certo, ma ho preferito non menzionare tutti i riconoscimenti altrimenti diventava un elenco e basta, per il quale basta andare a consultare il sito del BBC (che ho linkato). Ho preferito soffermarmi solo sugli ori e sugli argenti che mi hanno solleticato qualche riflessione particolare. Senza nulla togliere alla Statale 52 (per la quale mi complimento) e per le altre birre giunte sul podio.
E dei premi dell’Affligem? In che maniera si inserisce all’interno del concorso? (Chiedo scusa per la trollata palese)
Trollata lecita š Non sono tornato sull’argomento perchĆ© giĆ lo affrontai lo scorso anno per la vittoria della Ichnusa cruda http://www.cronachedibirra.it/eventi/13786/grande-italia-al-brussels-beer-challenge-19-medaglie-di-cui-11-doro/
Non mi tiro mai indietro š
Considerazioni piĆ¹ che legittime Andrea, anche io vorrei comunque sollecitare la tua riflessione sul fatto che la Marsilia sia arrivata seconda in una categoria come la Gose che fino a 5 anni fa in Italia eravamo gli unici a produrre sfidando i palati di tutti. Ricordo all’ epoca lo scetticismo da parte dei piĆ¹ (non tu perchĆØ so che ti ĆØ sempre piaciuta) ma Purtroppo Amiata non va di moda e pur apprezzando il tuo post mi sembrava doveroso puntualizzarlo perchĆØ..poi come si dice..ogni scarrafone ĆØ bello a mamma sua..:-) e va..valorizzato!!
Eheh giusto. Ma ti basta fare una ricerca veloce sul blog per vedere quante volte ho citato la Marsilia in questi anni, anche come produzione pionieristica per l’Italia, e quanto l’ho apprezzata.
Se Amiata non va di moda forse ĆØ dovuto anche ai prezzi. Lo scorso anno in un locale mi chiesero ben 7.5 euro per una Bastarda Rossa…
Ciao Andrea,
ĆØ bello ri-leggere di Hopsfall anche sul tuo blog perchĆ© si tratta del secondo oro consecutivo (2015 e 2016).
Una riconferma prestigiosa della quale sono molto fiero.
Cheers
Ciao Michele, mi era sfuggito il bis. Complimenti!
Ciao Andrea,
grazie per il bell’articolo!!!
a presto grazie Nicola Kamun