Terza e ultima tappa della mia vacanza estiva รจ stata Vilnius, capitale della Lituania. Dopo la scoperta dell’interessante scena birraria lettone e la mezza delusione ricevuta in Estonia, sono giunto nella cittร lituana senza un’idea precisa su cosa avrei trovato in termini di birra locale. Purtroppo non potevo contare su una guida approfondita come quella utilizzata a Riga, ma a differenza di Tallinn avevo almeno un articolo sui migliori pub del posto scovato sul blog di Lars Marius Garshol. Tramite il post ho iniziato a prendere confidenza col concetto di “farmhouse ales”, che si รจ poi rivelato essere l’elemento piรน interessante del movimento birrario nazionale.
Da un punto di vista turistico, Vilnius รจ una cittร che attira diversi curiosi, soprattutto grazie al grande centro storico. La cittร vecchia รจ letteralmente puntellata da un numero incredibile di edifici di culto, tra chiese di diversa confessione (cattolica, luterana, ortodossa), monasteri e icone sacre. Come appeal generale perรฒ mi ha lasciato molto piรน indifferente rispetto a Riga e Tallinn, che ritengo decisamente piรน belle e stimolanti da vivere. Di contro รจ da segnalare la presenza di tanti giovani – merito ovviamente della storica universitร – che riempiono le vie cittadine soprattutto in orari serali.
Come nelle capitali di Estonia e Lettonia, anche a Vilnius si trovano facilmente le birre di casa, ma quasi sempre appartengono a multinazionali o gruppi industriali. Se si รจ alla ricerca di prodotti artigianali si hanno allora due scelte: puntare qualche brewpub della cittร oppure lanciarsi alla ricerca delle fantomatiche “farmhouse ales”, le birre delle fattorie.
Queste birre, che in lituano si definisconoย Kaimiลกkas, sono produzioni realizzate da birrai secondo le tradizioni locali. In pratica รจ ciรฒ che rimane delle consuetudini brassicole del paese prima che l’industria e i prodotti stranieri invadessero il mercato. Sono birre molto “rustiche”, di qualitร altalenante, realizzate spesso con luppoli e malto locale e con ceppi di lievito propri.
Il mio primo impatto con una farmhouse ale รจ stato al ristorante Lokys (Stikliu gatve 8), quando sul menu ho trovato la “tradizionale birra di Birลพai”. Birลพai รจ un piccolo comune al confine con la Lettonia, che, a quanto ho capito e con le dovute proporzioni, rappresenta per la Lituania ciรฒ che Bamberga รจ per la Germania. Come riporta la stessa Wikipedia, la cittadina รจ famosa per il suo castello e per suoi “tanti birrifici tradizionali”. Inoltre ogni anno viene organizzato un festival birrario considerato attrazione anche da alcune guide turistiche mainstream.
La birra che ho assaggiato รจ stata la Tamsus (scura) del birrificio Butautu Dvaro, presentata in una bottiglia con tappo meccanico. Nonostante il nome, il colore รจ ambrato tendente all’arancio, ma alla vista colpisce soprattutto l’evidente opalescenza. Al naso emergono note di frutta gialla, spezie, erba appena tagliata e un piacevole tocco mielato. Al palato colpisce la netta carbonazione, che inizialmente quasi anestetizza le sensazioni, prima che emergano in successione il dolce del malto e una discreta persistenza amara. Birra molto buona, ma che puรฒ spiazzare per la sua rusticitร .
Un secondo incontro con leย Kaimiลกkas l’ho avuto alla birreriaย ล nekutis (Polocko 7a), situata nella – per me deludente – zona diย Uลพupio. Di questo posto non dimenticherรฒ due cose: l’aspetto clamorosamente “agricolo” (in linea con le follie del quartiere) e la durezza dello staff nei confronti dei forestieri, che in passato ho riscontrato solo in qualche posto del Belgio. In compenso la linea di spine รจ assolutamente interessante, con un’ampia gamma di farmhouse ales.
Lรฌ ho provato un’ottima Jovaru Snekutis – dal nome credo sia creata apposta per il locale – fresca, fragrante e con quella nota ruvida che ci sta a pennello. Della Varniuku Tamsus mi ha invece colpito lo strano colore marrone quasi limpido e il corpo estremamente watery, in cui il caramello del malto la fa da padrone, anche perchรฉ l’amaro del luppolo รจ quasi del tutto assente.
Parlando invece dei brewpub della capitale, ho avuto modo di provare il Prie Katedros di Gedimino pr. 5, non lontano dalla Cattedrale. E’ un locale moderno, con un impianto a vista su due livelli e produce solo tre birre: una chiara, una scura e una al miele. Ho assaggiato la Tamsuis, che รจ una bassa fermentazione di colore mogano con riflessi ramati, con aromi speziati e di caramello e un finale speziato piรน che amaro. Alla lunga รจ emersa una nota di diacetile, che tuttavia non ne ha compromesso l’assaggio. Birra discreta e comunque superiore a quella al miele, che non mi ha fatto impazzire.
In conclusione da un punto di visto birrario Vilnius mi ha offerto grandi soddisfazioni, permettendomi di conoscere la realtร tutta particolare delle farmhouse ales. Se siete interessati. altri posti in cui trovarle sono lo stranissimo Bambalyne (Stikliu gatve 7) e l’altro Snekutis, situato in Sv. Stepono 8. Ci sono altri due brewpub in cittร , di cui non ho letto grandi cose, mentre se vi interessa la cucina alla birra (belga), ho trovato spesso citato il ristorante Renรฉ di Antokolskio gatve 13.
Ah, per non farmi mancare niente nella cittadina di Trakai ho anche assaggiato la Gira, che รจ molto simile alla Kvass di cui vi ho parlato nel post dedicato a Tallinn.
questo mi ha incuriosito piรน degli altri, segno!
(e confido che qualcosa finirร pure nel prossimo eurhop!)
Forse domani farรฒ un post riassuntivo con tutte le cose particolari che ho trovato (live beer, farmhouse ales, kvass, gira, ecc.)
Sono appena tornato anche io da Vilnius, dove vado ogni anno, le birrerie che hai indicato non le conoscevo e conto di andarci, comunque un vasto assortimento di birre artigianali di varie zone della Lituania c’รจ anche da Alaus Namai, un locale “sotterraneo” molto frequentato, vicino al centro storico. http://www.alausnamai.lt/
[…] descritte da Andrea Turco su Cronache di Birra, le uniche altre notizie in un linguaggio comprensibile si trovano sul blog del Norvegese Lars […]