Sono ormai diversi anni che bazzico gruppi Facebook e forum dedicati all’homebrewing. Più i primi che i secondi, a dire la verità, ma l’impostazione è più o meno la stessa: qualcuno pone una domanda e il popolo degli homebrewer risponde. A volte con criterio, a volte meno, a volte sparandole grosse. Ma questo si sa: la libertà di parola miete ogni giorno molte vittime, per fortuna alla fine interviene sempre qualcuno dotato di senno e la cosa si risolve. Ma la colpa non è sempre di chi si prodiga a rispondere: si parla troppo poco delle domande idiote che ogni giorno si è costretti a leggere. Quelle che ti fanno prudere le mani fino al punto da mandare l’interlocutore a quel paese, o almeno scrivere una pletora di insulti per poi cancellarli all’ultimo, prima di pubblicare il commento, sostituendoli con una bella faccina sorridente. Molte domande si ripetono nel tempo, ecco secondo me le più moleste.
Chiedere la ricetta clone della Leffe Blond
Ci siamo passati tutti, non nascondiamocelo: in giro per i pub negli anni ‘90, dove se ti andava bene alla spina trovavi la Desperados che sembrava una bevanda alcolica esotica, quasi mistica. Oppure ordinavi una birra di grano perché ti dicevano che era cruda, non pastorizzata, sgrullavano la bottiglia prima di servirtela per smuovere il fondo del bicchiere e renderla torbida. Ti sentivi di bere artigianale, alternativo, tracannare qualcosa che ti rendesse unico. Poi c’era il Belgio, quello degli esperti veri, che al pub del popolo arrivava nelle sembianze fuorvianti di Grimbergen o Leffe. E chi beveva belga ne sapeva di birra, quindi giù Leffe Blond come se non ci fosse un domani. Oggi la cosiddetta “cultura birraria” (sic) è maggiormente diffusa, ci sono molte più birre in giro e bere Leffe per molti può sembrare un affronto. Specialmente per gli appassionati di birra che si producono la loro amata bevanda in casa.
Quando il malcapitato bevitore di Leffe Blond si presenta sul forum chiedendo consigli su come clonare in casa la sua birra preferita, si scatena l’inferno. L’ira dei puristi è incontenibile: ma che te bevi, che schifo la birra industriale, la Leffe non è birra e via discorrendo. Quindi: non fatelo. Se proprio vi piace bere Leffe, continuate pure a tracannarla ma non chiedete ricette per clonarla. Anche perché clonare una birra industriale è praticamente impossibile. Capisco che siete appena entrati nel mondo della birra, capisco anche che magari le intenzioni sono buone e che forse, per voi, questo è solo l’inizio di un cammino che vi porterà un giorno a girare il Belgio alla ricerca dei frati trappisti, però, insomma, evitate di chiedere la ricetta clone della Leffe Blonde in un forum di homebrewers. È come se si chiedesse la ricetta delle Camille del Mulino Bianco in un forum di appassionati di cucina o la ricetta del Tavernello in un gruppo di fanatici del vino. Niente di male a mangiare Camille bevendo Tavernello, ma fatelo a casa. Da soli. Possibilmente con la luce spenta e il naso tappato. E non ditelo a nessuno.
Postare foto del fermentatore aperto chiedendo se la birra è infetta
Fate birra in casa da poco. Va bene. Non conoscete le dinamiche della fermentazione. Va anche bene. Siete terrorizzati dalla possibilità che la vostra birra si sia beccata un’infezione. Comprensibile. Ma lasciate in pace il fermentatore, per favore. Aprirlo ogni due giorni per vedere come sta la vostra birra non serve a nulla. Se si è infettata, non potete farci niente: se lo scoprite ora o tra dieci giorni non cambia una virgola. Invece, aprendo e chiudendo in continuazione il fermentatore, state di fatto aumentando drasticamente la possibilità che la birra si infetti sul serio. Se postate la foto del vostro fermentatore aperto chiedendo se la birra è infetta riceverete i soliti commenti che si dividono in tre filoni principali:
- “chiudi quel fermentatore!” con annesso pippone moralista sul fatto che non si apre mai il fermentatore durante la fermentazione (vedi sopra);
- “imbottiglia e bevi subito, tanto male non fa” seguito da consigli più o meno approssimativi su come liberarsi dell’infezione dopo aver contaminato tutto l’impianto grazie all’imbottigliamento;
- “buttatutto”, il commento del simpaticone di turno che non interviene mai se non per, appunto, fare il simpaticone di turno.
Volete consegnarvi al pubblico ludibrio? Fate pure, io vi ho avvertito.
Chiedere una ricetta
No, non si fa. Non si entra in un forum per farsi dare una ricetta bella e pronta da copiare. Verrete (pacatamente) insultati, sappiatelo. I pigroni nei forum di homebrewers non sono ben visti. Vi diranno subito di proporre una ricetta creata da voi sulla quale poi, magari, ricevere consigli. Ed è anche giusto, a dire la verità. In rete è pieno di ricette da copiare, se proprio si vuole partire copiando. Che senso ha entrare a far parte di un forum e chiedere una ricetta? Peggio ancora se chi la sta chiedendo non ha la più pallida idea di cosa stia facendo ed esordisce, che so, con un bel “mi date per favore una ricetta per una birra bionda o rossa”? Ma che vuol dire bionda o rossa? Avete idea di quanti stili di birre rosse o bionde esistano, completamente diverse tra loro? Per dire, la Peroni e la Duvel sono entrambe birre bionde, ma una è belga e l’altra è una lager. Insomma, fate i bravi: se non capite proprio niente di birra (e ci sta, nessuno vi obbliga) abbiate la buona creanza di stare lontano dai forum di homebrewers. Lasciateli in pace. Bevetevi le vostre bionde o rosse in casa. In tranquillità. A luce spenta. Nessuno vi verrà a rompere le balle, promesso.
Chiedere pareri su una ricetta fuori stile
Va bene, vi siete impegnati e avete buttato giù una ricetta. Apprezzo lo sforzo, davvero. Solo che non si capisce cosa vogliate produrre. E continuate pure a ripetere che a voi dello stile non frega nulla, il rosmarino e il basilico li avete in balcone e volete per forza ficcarli nella birra. Insieme a un quintale di malto crystal, un lievito da vino (perché fa un sacco figo, mica io uso i lieviti che usano tutti) e come tocco finale un bel secchio di miele di castagno per la ricarbonazione in bottiglia. Ecco che partono gli insulti. Arriva l’integralista degli stili che impazzisce davanti alla tastiera, all’una di notte, chiuso in casa con un copia del BJCP tutta stropicciata che cerca di ricondurre la vostra birra allo stile 37.2.c comma 9 ma solo se togliete il basilico e usate il cardamomo. Cercherà in tutti i modi di riportarvi all’ordine inneggiando alla legge di purezza tedesca o ai monaci trappisti, battendo furiosamente sulla tastiera mentre gli tremano visivamente le mani. Lo avrete sulla coscienza, voi e la vostra bionda frizzantina aromatizzata ai germogli di basilico con un tocco di topinambur e qualche spruzzata di amaranto. E non avrete risolto nulla: la vostra birra farà schifo lo stesso, il forum inizierà a ignorarvi e il maniaco degli stili avrà solo passato un’altra notte d’inferno. Io ve l’ho detto. Fate vobis.
Mai avuto problemi
A parte che i problemi li abbiamo avuti tutti. Ma anche fosse, non vi crede nessuno. Sappiatelo. Inutile che consigliate ai novizi di sanitizzare con metabisolfito, tanto voi avete fatto così e non avete mai avuto problemi. Già scrivendo una fesseria del genere si vede lontano un chilometro che qualche problema lo avete, ed è pure evidente. Mai avuto problemi lo può scrivere il campione europeo di homebrewing, oppure John Palmer, o Gordon Strong (se non sapete chi sono, avete problemi). Ma non lo potete scrivere voi, che non pulite i rubinetti del fermentatore, inoculate il lievito a 40 gradi all’ombra o usate confezioni di lievito scadute da dieci anni. Il problemi li ha sicuramente il vostro palato, abituato a bere intrugli di dubbio gusto che, sia mai, non fate assaggiare a nessuno che ne capisca qualcosa. E allora come mai alla grigliata con gli amici ho portato una cassa della mia birra ed è finita in un attimo? Perché avete problemi, te e i tuoi amici. Lasciatelo dire.
Chiedere di condividere copie dei libri in pdf
I libri si comprano, non si scaricano in pdf. Nel privato fate pure quello che vi pare, ma non abbiate la faccia come il sedere di venire in un forum pubblico e chiedere se qualcuno vi manda gratis il pdf di tale libro. Dai, su, un minimo di decenza.
Esistono programmi gratuiti per fare le ricette?
Perché tutto deve essere sempre gratuito? Non lo capisco. Ma a voi pagano lo stipendio, o lavorate gratis? Gente che spende magari 1.500€ per comprare un fermentatore troncoconico in acciaio inox e poi non vuole sganciare 20€ (20!) per una licenza a vita (a vita!) di un programma per scrivere ricette. Che vi ha fatto di male la gente che lavora? Non ci arrivo.
Chiedere consigli generici prima di iniziare a produrre in allgrain
La domanda tipica: da domani mi lancerò nel mondo dell’allgrain, consigli? Così, secca. Senza aver letto un libro, un sito, una riga che spieghi come si produce la birra. Domanda che tra l’altro è stata fatta cento volte in passato, manco a dirlo. Cosa vuoi che ti si risponda? Pensi che ciascuno di noi si metta lì a farti un mini trattato su come si produce birra in casa? Dieci consigli, magari, con tanto di foto e link. Gratis, per spirito di fratellanza. Se hai qualche dubbio specifico ti si risponde, ci mancherebbe, siamo qui apposta. Ma nessuno si mette a scrivere un trattato da zero per te, che magari non hai aperto manco un libro che spiega come si fa la birra, che avrai cento libri in pdf mai letti sul pc, una Leffe Blond nella mano destra, nella sinistra cardamomo e bergamotto che stai cercando furiosamente tra la lista degli ingredienti da inserire nella ricetta che gestisci con una copia pirata di Beersmith, in frigo hai una bustina di lievito madre che vorresti usare per la birra, in cantina una cassa di Desperados nascosta dentro un fermentatore aperto e poi no, non hai mai avuto problemi. Mai. Certo, come no. E io sono John Palmer.
Il fatto è che l’errore più grande è proprio cheidere consigli in un forum. Neofiti con zero cotte, che chiedono a neofiti con 10 cotte, per imparare e ricevere consigli sbagliati perché tutti fanno così.
Ma voi aveste bisogno di un consiglio legale, lo chiedete ad un avvocato o vi rivolgete ad un forum? Nel caso abbiate problemi di salute, chiedete al medico o chiedete in un forum?
In un forum, con tutta probabilità, vi risponderà qualcuno che sa come rispondervi perché l’ha imparato in un forum.
Beh oddio….e anche grazie ai forum se hb ha preso piede anni fa.
Io frequento da quasi 10 anni oramai un forum di hb, sinceramente conosco molta gente con davvero tanta esperienza come hb….altro che neofiti con 10 cotte che danno consigli…ma dove l’hai visto? 😮
Molti di quelli che con me hanno iniziato e che scrivevano ai tempi, ora sono mastri birrai in giro per la penisola e per il mondo (un mio carissimo e grandissimo amico hb ora e mastro in australia…uscito da forum pure lui).
Altri come me son rimasti semplici hb, con molte cotte sulle spalle.
Dunque io non vedo proprio dove sta l’errore di cui parli tu Gino.
Poi ora i forum sono stati soppiantati dai gruppi facebook, ma cambia poco.
Le dinamiche quelle sono.
Basta sapere chi ascoltare, di chi fidarsi e di chi no.
Se ascolti chi dice baggianate e ovvio che il tuo discorso ha un senso.
E per un neofita so che non e facile distinguere, lo sono stato anch’io e lo so bene.
Ma se la passione ti sorregge col passare del tempo capisci chi ascoltare.
Frank ricordo che aveva problemi con i forum…ahahah….ora a leggere qua mi pare che un filo la cosa sia passata…forse.
Poi per finire il campione europeo di hb, citato da Frank, e uscito proprio da un forum….quello che frequento io.
Lo so bene perché e un mio carissimo amico.
Ma come lui ne conosco molti di hb che hanno grandi capacità e dispensano ottimi consigli, su forum o su facebook.
Gente davvero molto preparata…ma molto.
Basta sapere con chi si sta parlando. 😉
Infatti basta leggere le risposte ricevute nei forum. Come basta assaggiare moltisime artigianali italiane per rendersi conto della validità di un metodo errato. Birre che sanno solo di lievito, birre carbonate forzatamente, birre completamente senza corpo, ecc, ecc.
Ma cosa centrano i forum con ciò che dici?
Il problema nei micro e che spesso sono attività aperte non per capacità, ma solo per disponibilità economica, da chi non ha magari appunto capacità ed esperienza…o peggio ancora da chi ha fiutato il filone che tira ora e ci si butta a pesce…e risultato e che fan birre di conseguenza.
Conosco almeno una decina di hb che avrebbero capacità e son certo farebbero cose più che degne…ma non hanno la disponibilità….e magari nemmeno la voglia.
Poi cosa centrano forum con i pseudo “pro” davvero non capisco.
Per finire ci son birre, stili di birra storici, che fanno del contributo del lievito e della secchezza, del corpo esile, la loro prerogativa…dico una saison ben fatta e così…cosa vuol dire tuo ragionamento?
Certo se uno e un cane….e un cane…punto.
Poi perdonami ma cosa avrebbe la carbonazione forzata che non va?
Io non la faccio perché uno sono un hb “povero” e secondo troppe cose e sbattimenti vari.
Ma indubbiamente e una pratica che ha il suo perché….shelf life…ossidazione…che ha che non va scusa?
Poi cosa centrano forum con ciò?
Boh
I pseudo pro erano al 99,9% home brewer. Cos’ha la carbonatazione forzata che non va? Mi verrebbe da dirti chiedilo nei forum, ma nei forum nessuno sembra sapere che non è e non può essere un metodo di produzione, ma solo l’ultima spiaggia per salvare una birra piatta. La carbonatazione forzata è quello che fanno alla Coca Cola ed è buona giusto per quello, perché la birra in fermentazione produce naturalmente anidride carbonica, per cui perché dovrei immettere CO2 in un prodotto che la autoproduce? Questa è la cultura dei forum, prendere per buona una tecnica sbagliata e sai quanti birrai ex home brewer la adottano quotidianamente? Moltissimi, perché l’hanno imparata nei forum. Poi dicono che la birra gonfia e te credo le industriali italiane sono tutte fatte con carbonatazione forzata.
Ma scusate….perché non mi da opzione per rispondere a Gino?
Comunque va beh, rispondo da qua.
Anche se non che io abbia gran che da rispondere….al limite direi toh….certo….e io sono jonh palmer!:-)
P.s Gino….hai le idee un po’ confuse credimi, ti consiglio vivamente di…iscriverti a qualche forum….così te le chiarisci. 🙂
Sbagli forum ;P
Ti svelerò un segreto, anche tanti professionisti hanno delle passioni e fanno “esperimenti” in privato ed a volte le proprie esperienze le postano nei forum.
tutto parecchio condivisibile tranne il cazziatone su chi chiede programmi gratuiti per fare le ricette.
Ci sono e sono anche validi (calcoliamo birra? )
Chi lavora e chiede soldi è bene che venga pagato. Se qualcuno ha il cuore buono e si può permettere di regalare il proprio lavoro, ben venga. Ok che ci sono i miliardari che hanno il braccino davanti le license software ma ci sta anche lo squattrinato che si è costruito pure l’acqua a mano per risparmiare (e ce ne sono tantiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissimi nell’homebrewing come te ben sai 😀 )
Hai ragione Andrea, mi sono espresso male. Il concetto che volevo esprimere è simile a quello dei libri: chiedere copie piratate e gratuite dei programmi che si pagano. Altrimenti condivido assolutamente il tuo punto di vista. E comunque, spesso, chi cerca programmi free (anche concepiti come free) ppoi si scopre che ha speso un capitale per attrezzatura che nemmeno gli serviva.
Visto che comunque non è chiaro bene cosa volevi dire si potrebbe rettificare l’articolo ?
Ti avevo scritto anche su FB e mi hai risposto, non vorrei perseguitarti :), ma molti leggo l’articolo e non i commenti e un messaggio del genere mi sembra un pochino fuorviante. Come storciamo il naso quando ci chiedono se preferiamo una bionda, una scura o una doppio malto, così da fastidio mischiare concetti di Free Software con illegalità.
Sono il primo che in ogni campo cerca prima se esiste software Free o Open Source perchè ci credo. E non certo solo per i soldi. Ho contribuito spesso con le mie capacità e le mie possibilità al Free Software e a volte l’ho anche acquistato.
Eh si perchè Free non è gratis. Anzi c’è uno slogan che mi piace davvero molto per definire il free software: Free as in beer.
Ciao Michele, non mi sembra un messaggio così fuorviante da meritare una correzione. Tra l’altro è la mia opinione, non ho scritto che il software free non va usato o che è fatto male. A prescindere dalla gratuità del sw, quello che spesso mi fa sorridere (e che ho segnalato nell’articolo) è questa ricerca spasmodica di sw gratuito (anche non pirata) quando si spendono vagonate di soldi per l’impianto. La domanda da porre dovrebbe essere “Mi consigliate un buon sw per le ricette?” a prescindere dal fatto che poi questo sia free, open source o a pagamento. Invece spesso (quasi sempre) la domanda che viene fatta è come l’ho riportata nell’articolo. Spero di aver chiarito. Un saluto!
Perdonami Francesco, ma dove sta scritto in quelle 5 righe che intendevi dire che forse è meglio chiedere “un buon sw per le ricette?” oppure che non bisogna “chiedere copie piratate e gratuite dei programmi che si pagano” ? (parole tue)
I quelle 5 righe te la prendi con chi chiede software gratis.
Il punto dell’articolo è chiaro “Esistono programmi gratuiti per fare le ricette?” e non lascia altra interpretazione che intendesse riferirsi a cose illegali. A meno che per te gratuito è sinonimo di illegalie.
Per quanto riguarda il costo degli impianti della gente personalmente poi non mi interessa e ne tantomeno mi sento tirato in ballo avendo due sole pentole e impianto manuale a gas. Semplicemente non giudico anche perchè stai confrontanto cose diverse. Sarebbe come dire che chi compra un PC da 3.000 euro poi per coerenza non dovrebbe installarci Linux o FreeBSD perchè non lo paga.
Infine non capisco cosa c’entra la gente che lavora e prende lo stipendio con i programmi Free. O meglio spero che tu intenda dire che se vende un software e campa di quello e ti chiede i soldi è giusto pagarlo. Ma non c’è scritto è solo una mia benevola interpretazione.
L’articolo è tuo e non cerco certo di convincerti a rettificarlo, ma fatico a comprendere quanto riportato in quelle 5 righe rispetto a quanto poi riporti nei commenti.
Michele, evidentemente hai un nervo scoperto su questo tema. Mi spiace se ti senti offeso, ma in quelle tre righe non c’è nessuna offesa contro nessuno (l’intero articolo è completamente ironico, mi sembra evidente). E mi pare più che chiaro che quando scrivo “perché ce l’avete con chi lavora” intendo chi produce sw a pagamento (di nuovo, il tono è ironico). Hai scritto la tua opinione nei commenti (qui e su Brewing Bad) e ti ho risposto che capisco il tuo punto di vista e che non era mia intenzione offendere nessuno. E non lo è tuttora. Non correggo l’articolo perché, ripeto, il tono scherzoso mi sembra più che evidente e comunque lo scopo del post non è quello di lanciare un’invettiva contro il sw gratuito. Non amo correggere gli articoli perché quello che è scritto è scritto, poi può essere assolutamente contestabile e infatti esistono i commenti per condividere le proprie opinioni. Tutto qui.
Applausi per Francesco. Un pezzo da 90. Bravo.
Grazie!
Persino Chuck Norris ha avuto problemi qualche settimana fa: ben due infarti nel giro di 45 minuti 😀
Oddio, da novellini è capitato a tutti di violare uno dei sacri punti su un forum, me compreso, li il comportamento è uno e uno solo: ti fai prendere in giro, con ironia ci scherzi anche tu, fai il simpatico e cerchi di imparare il più possibile perchè, come è vero che ci sono tanti burloni, è vero anche che un’anima buona che prima ti piglia in giro ma poi qualcosa di serio te lo tira anche fuori, fai tesoro di quello che ti dicono sulle righe ma soprattutto di quello che ti dicono tra le righe e soprattutto NON FAI ASSOLUTAMENTE IL PERMALOSO!!!!
Complimenti Francesco per il bell’articolo, veramente molto calzante con la situazione attuale dei vari forum!
Assolutamente d’accordo!
92 MINUTI DI APPLAUSI!!!!!! Ognuno si è sentito tirato in causa in almeno un punto…bravo Frank!!!!
Grazie!
Che rizata che mi hai dato !!
Grazie Francesco 😉
Hai dimenticato la madre di tutte le domande: perchè il mio gorgogliatore non gorgoglia ?
E la sua cugina: la mia birra è infetta ? (possibilmente corredata da foto sfuocata del
fermentatore aperto con pantegana che passeggia sul bordo).
Grazie dell’articolo, mi ci ritrovo e sorrido.
Mario