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Alcune soluzioni per ricordarsi di quelle maledettissime birre bevute ieri…

Questo periodo dell’anno è decisamente il più entusiasmante per gli appassionati di birra, poiché gli eventi organizzati ogni settimana si susseguono con una frequenza impressionante. Le birre disponibili in tali occasioni sono sempre numerosissime, al punto che alla tradizionale difficoltà di gestire se stessi 😛 si aggiunge anche quella di ricordarsi tutti gli assaggi effettuati. E sì che quest’ultimo è un obiettivo prioritario, altrimenti come potremmo pubblicare noiosissimi post sui nostri blog, farci belli con gli amici di turno o compilare infiniti resoconti degli eventi? 🙂 . Se vi siete scontrati con il problema in questione, probabilmente avrete anche cercato un modo per tenere traccia di tutti i vostri assaggi. Ebbene, oggi diamo un’occhiata ai migliori mezzi di supporto in questi casi, sperando che la rassegna possa tornare utile ai più.

Classico bloc-notes

Il tradizionale quadernino degli appunti è ancora lo strumento più gettonato da tanti appassionati, che possono scrivere liberamente i loro pensieri mentre bevono la birra del momento. E’ interessante verificare come lo stile di scrittura (nonché la stessa grafia) possa cambiare nell’arco della giornata: all’inizio precisa e ordinata, dopo qualche birra inizia a subire gli effetti dell’alcool. A fine giornata il bloc-notes è ormai diventato il tramite per un flusso di coscienza senza soluzione di continuità: le annotazioni perdono gradualmente valore semantico, appaiono parziali, lacunose, senza senso. Talvolta all’analisi della birra si aggiungono pensieri completamente fuori argomento, che spesso si concretizzano in insulti nei confronti della persona allo stand che – a detta dello scrivente – gli avrebbe risposto male/versato poca birra/lanciato occhiatacce senza alcun motivo.

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Bizzarre evoluzioni a parte, il bloc-notes lascia ampia libertà a chi scrive, con la controindicazione che a volte ci si scorda di riportare informazioni base molto importanti (grado alcolico, stile, ecc.). Inoltre è difficile da usare se non si è seduto a un tavolo, poiché richiede l’impiego di entrambe le mani.

Quaderni specializzati

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L’evoluzione del classico bloc-notes sono dei quaderni studiati appositamente per l’appassionato di birra. Non sapevo dell’esistenza di queste pubblicazioni, finché qualche tempo fa fui ingaggiato dalla Moleskine come consulente per il loro Beer Journal, prodotto della linea Passion. Le Passion sono agende tematiche, impaginate e strutturate per soddisfare determinati hobby: c’è quella dedicata al vino, quella per le ricette di cucina, quella per gli amanti degli animali, del cioccolato, della moda, e così via. Visto il grande successo della birra artigianale, recentemente è stata pensata anche quella in oggetto.

Il Beer Journal della Moleskine (così come altri prodotti analoghi) copre diverse esigenze dell’appassionato: ci sono schede per l’homebrewing, pagine per archiviare la propria “cantina”, informazioni utili, ma soprattutto tantissime schede di degustazione. Queste ultime sono strutturate per riportare tutte le informazioni fondamentali: nome della birra, produttore, stile, temperatura di servizio, bicchiere adeguato, nazione. Ovviamente non mancano gli spazi per l’analisi visiva, olfattiva e gustativa, oltre a un giudizio finale (descrittivo e a stellette). Le caratteristiche organolettiche della birra sono riassunte tramite un “radar”.

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I pro e i contro sono gli stessi del quaderno “anonimo”, con la differenza che difficilmente vi scorderete di riportare informazioni fondamentali, visto che la compilazione è guidata. Sfogliare tutte le schede una volta compilate fa un bell’effetto 🙂 .

Ratebeer, Beer Advocate e compagnia

Per i rater più accaniti, il top è riportare le proprie annotazioni direttamente sui siti in questione. In questo modo il giudizio non è più un fatto personale, ma diventa di pubblico dominio, permettendo a chiunque di consultarlo. L’utente può da un lato incrementare il numero globale dei propri assaggi, dall’altro compiacersi in diretta con il popolo della Rete della bevuta del momento.

I limiti di certi strumenti sono ovvi: occorre una connessione a Internet e un dispositivo adatto, oltre a un account registrato. Non mi sembra che l’inserimento dei propri assaggi sia prettamente user-friendly, tanto che in questo ambito hanno ottenuto crescente consenso delle app apposite.

App a tema

Se gli smartphone hanno sostituito tanti strumenti quotidiani, era impensabile che ciò non accadesse anche per la birra. Applicazioni come Untappd sono la versione informatizzata dei quaderni tematici come quello della Moleskine: forniscono un layout predefinito in cui annotare i propri assaggi, con funzionalità aggiuntive che trasformano ogni valutazione in un’esperienza condivisibile in Rete.

Nella fattispecie, Untappd si integra con social network quali Facebook e Twitter, così da rompere le scatole notificare tutti i propri contatti riguardo alla birra assaggiata in quel momento. Personalmente ho usato questi strumenti solo un paio di volte, ma chi ama queste applicazioni non può più farne a meno. Il vantaggio di usarle è di poterlo fare anche in situazioni non proprio favorevoli – non hai bisogno di essere seduto a un tavolo, insomma – e di non doverti portare dietro uno strumento apposito.

Memoria

E poi c’è chi fa ricorso semplicemente alla propria memoria, cercando di immagazzinare le informazioni senza aiuti esterni. In realtà ci si fa ricorso quasi sempre: per pigrizia, per scelta personale o semplicemente per situazioni “ambientali”. Il problema ovviamente è ricordarsi tutto il giorno dopo, soprattutto quando il numero di assaggi comincia a diventare consistente 🙂 .

E voi a quale soluzione ricorrete più facilmente? Ne avete altre da suggerire?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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14 Commenti

  1. Qualcuno direbbe che se non si ricordano è perché non erano poi memorabili! 🙂 Io sono pro-Moleskine [classico però, quello dedicato non l’ho mai trovato] o blocco-note, ma ogni tanto mi ricordo anche di Ratebeer 😀

  2. Personalmente mi sento di consigliare Untappd. E’ la giusta via di mezzo tra un ratebeer (troppo pesante da seguire per una scheda veloce) e il block notes. Permette di memorizzare le proprie bevute con quel pizzico di social network che non guasta, anche solo per sapere le birre presenti in un dato locale.

  3. Untappd (che attualmente preferisco a Beerby e Pintley) non è solo una “moleskine digitale”. Permette anche di scoprire nuove birre per stile e produttore ma, funzione ormai indispensabile, di attivare una sorta di “radar”: il beerhunter moderno che si trova in una città sconosciuta ha uno strumento in più: attiva questo radar e scopre subito quali sono le birre che sono state bevute nel raggio di pochi km. Così ci si rende conto facilmente quando ci sono nuove birre in giro. Sarei veramente curioso di provarlo a Roma. Consiglio a tutti i birrifici di curare la propria pagina e caricare le birre con descrizione ed etichetta: in compenso si potrà vedere dove la comunità su untappd sta sorseggiando le proprie produzioni! Personalmente sincronizzo la degustazione su twitter solo quando è memorabile per qualche ragione: commenti, foto e brindisi si possono scambiare direttamente all’interno dell’app stessa, che permette appunto di non “rompere le scatole” sui canali social tradizionali! E’ bello e utile anche poter tenere sottomano una “wishlist” e poi avere tutto quanto a disposizione anche dal web con una pagina profilo (la mia: http://untappd.com/user/birrazen ). Insomma spero di avervi persuasi!

  4. ahah il bloc notes è fantastico!
    Io vado a memoria, quelle che mi colpiscono di più provo a ricordarle, ma ciò è legato ai primi 4/5 assaggi e se tra questi non mi colpisce nessuna poi è quasi inutile perchè ho il palato assuefatto 🙂
    al max cerco di ricordare che quegli amici hanno detto che quella birra vale per poi riassaggiarla in un’altra occasione, anche se so che il mio amico è pure all’ottavo assaggio e non mi fiderei molto 🙂

  5. Grazie per la segnalazione delle schede di degustazione! Quelle della Moleskine sembrano fatte abbastanze bene a prima vista. Non le conoscevo, provo a vedere se si trovano dalle mie parti.

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