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Pro e contro di un corso di degustazione online sulla birra: parola ai nostri corsisti

Come forse saprete, la scorsa estate Cronache di Birra ha lanciato il proprio corso di introduzione alla birra e alla sua degustazione, svolto completamente online. È stata una delle prime iniziative del genere in Italia e, come scrissi all’epoca, le restrizione imposte dal lockdown mi spinsero a superare i dubbi che nutrivo rispetto alla fruizione da remoto. Sono docente in corsi di degustazione da anni e ho sempre condotto le lezioni in presenza, quindi l’idea di non condividere lo stesso spazio fisico con i discenti mi creava qualche perplessità. A distanza di alcuni mesi posso affermare che gran parte di quelle resistenze psicologiche erano infondate: la modalità online si presta molto bene a un’iniziativa del genere e probabilmente comporta più vantaggi che svantaggi. Negli scorsi giorni si sono conclusi i corsi cominciati a settembre (il terzo e il quarto in termini assoluti) e, come sempre, ho chiesto ai partecipanti di compilare un questionario di gradimento. I risultati sono interessanti per capire come viene percepita questa innovativa modalità di fruizione in un contesto del genere.

Prima di entrare nel dettaglio delle risposte è opportuno riassumere le caratteristiche del corso. L’obiettivo del percorso didattico è di fornire le basi relative alla degustazione della birra e alla cultura birraria in generale. Gli argomenti sono divisi in 7 lezioni tenute da diversi docenti (tutti collaboratori di Cronache di Birra) e nel corso di ogni lezione vengono degustate tre birre a tema. Alla fine ogni corsista sostiene un esame conclusivo diviso in una prova scritta e una orale, superato il quale riceve l’attestato di partecipazione. Grazie alla collaborazione con 1001 Birre e VDGlass, al momento dell’attivazione del corso ogni iscritto riceve a casa la tasting box contenente le 21 birre del corso, quella di esame e i tre calici di degustazione Crafty. Il meccanismo dunque è chiaro e semplice ed è uno dei punti di forza dell’iniziativa.

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Sicuramente la fruizione online toglie qualcosa all’esperienza generale, in particolare quel “contatto fisico” che permette uno scambio comunicativo più naturale. Questo è senz’altro vero, ma bisogna anche ammettere che nei corsi in presenza non è che si fanno queste grandi conversazioni: c’è un relatore che spiega e i discenti che ogni tanto pongono qualche domanda, cosa che comunque è tranquillamente replicabile online con i moderni strumenti di e-learning. La modalità da remoto però fornisce una marea di vantaggi e se pensate che si riduca tutto a un discorso di comodità (svolgere il corso senza spostarsi da casa), allora ne state dimenticando altri ben più importanti. Restare a casa significa per molti poter partecipare a un’iniziativa simile anche abitando fuori dai grandi centri urbani e non doversi porre il problema su come rendere l’attività compatibile con la guida. Esistono poi dei vantaggi relativi al corso in sé, come la possibilità di rivedere in ogni momento le registrazioni delle lezioni (seguendole quindi in differita), eseguire una vantaggiosa iscrizione di coppia condividendo una sola tasting box e altri ancora.

Ma passiamo alle risposte degli utenti: fino a oggi sono stati compilati 50 questionari, dunque la base statistica è abbastanza interessante. Partendo dagli indici di gradimento generale, al momento il corso ha ricevuto una valutazione di 4,68 punti su 5: un risultato che ritengo molto soddisfacente e di cui vado particolarmente orgoglioso. Un punteggio molto simile è poi stato assegnato all’idea di consigliare il corso ad amici e conoscenti (4,7) e di sostenere un modulo avanzato (4,66), segno che l’iniziativa è piaciuta e che può avere un seguito in un senso o nell’altro. Se ci limitiamo ai voti assegnati da chi ha voluto lasciare una recensione sul sito, allora il punteggio è netto: 5 stelle su 5.

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In una delle domande ho chiesto di indicare gli aspetti del corso più apprezzati, scegliendone massimo tre da una rosa di sei. La preparazione dei docenti è stata indicata dal maggior numeri di corsisti (43), aspetto che ha preceduto la possibilità di rivedere le lezioni in ogni momento (34) e la comodità della fruizione online (33). Molto apprezzato è stato anche il materiale didattico a supporto delle lezioni (21), composto da slide e dispense. Ciò che ne emerge è un mix tra elementi prettamente legati alla fruizione online e altri legati all’offerta didattica in quanto tale. Ovviamente ho anche chiesto quali fossero gli aspetti meno convincenti e in questo caso circa la metà dei partecipanti non ha avuto nulla da obiettare. Per quanto riguarda l’altra metà, come prevedibile alcuni hanno sottolineato le limitate possibilità di interazione in aula virtuale, mentre una percentuale più contenuta ha citato difficoltà tecniche nel seguire le lezioni in diretta – ma con il tempo abbiamo un po’ tutti preso la mano con gli strumenti online.

Per dirimere ogni dubbio sui pro e i contro della modalità online, ho chiesto se secondo l’opinione di chi ha partecipato un corso di degustazione da remoto comporta più vantaggi o svantaggi rispetto a uno dal vivo. C’è da dire che solo 3 persone su 50 (6%) ha affermato che gli svantaggi sono maggiori, mentre il 30% dei corsisti ha percepito soprattutto vantaggi. Per tutti gli altri i pro e i contro si bilanciano, dimostrando dunque come le resistenze rispetto a questa modalità di fruizione sono spesso infondate. Infine ho focalizzato una domanda su eventuali problemi tecnici legati alla piattaforma di e-learning utilizzata: solo una persona ha specificato di aver avuto molte difficoltà, mentre per tutti gli altri non ci sono stati problemi o al massimo qualche intoppo che comunque non ha compromesso la fruizione delle lezioni.

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La pandemia ci ha posto di fronte a situazioni che mai avremmo pensato di vivere. Ci ha spinto a ripensare molte attività quotidiane e sicuramente ha favorito lo sviluppo di nuove modalità di interazione. Nel mio caso mi ha esortato a provare qualcosa di nuovo, che – nonostante i dubbi iniziali – non solo si è rivelato pienamente fattibile, ma anche molto apprezzato. Chiaramente a breve annunceremo nuove date per il corso di Cronache di Birra, quindi se siete interessati a partecipare vi suggerisco di iscrivervi alla newsletter del sito così da ricevere aggiornamenti appena ci saranno novità al riguardo.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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