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Restyling grafico e ambiente: per Brewdog si apre la fase della maturità

Ci eravamo lasciati la scorsa estate parlandovi di “quei cattivi ragazzi” di Brewdog e del loro successo costruito anche (o soprattutto) grazie al loro brand e alla loro comunicazione ribelle. Oggi quei rivoluzionari scozzesi inseriscono un altro grande mattone nella costruzione della propria strategia, cambiando visione in maniera importante rispetto al primo decennio di vita. E’ infatti di qualche giorno fa la notizia del lancio del nuovo manifesto del birrificio scozzese, dal nome #BrewdogTomorrow. Con questa nuova dichiarazione d’intenti e il relativo cambio di rotta dal punto di vista del brand, Brewdog ha compiuto un importante passo avanti verso una definitiva maturità sia dal punto di vista aziendale che comunicativo, senza perdere però l’originario spirito ribelle!

Brewdog Tomorrow è un manifesto che preannuncia una nuova vision del birrificio scozzese, ma soprattutto che introduce una serie di iniziative a favore della sostenibilità e con il grande obiettivo di mettere in atto azioni concrete per salvare il pianeta.

Siamo cresciuti e siamo cresciuti tanto. Abbiamo sempre pensato che l’impresa sarebbe dovuta essere una forza a favore del bene e che il pensiero coraggioso e le azioni audaci sono l’unica strada per avere un impatto reale. Oggi siamo nel bel mezzo di una crisi climatica. È una crisi di cui noi stessi siamo responsabili, guidata dalle grandi imprese. Riconosciamo la responsabilità della nostra azienda e i limiti della nostra industria. Oggi il cambiamento non sta avvenendo abbastanza velocemente ed è quindi il momento di essere radicali in tutto ciò che facciamo. Non abbiamo tutte le risposte a questa grande problematica, ma nel 2020 inizieremo col lanciare 6 iniziative concrete. Ci impegniamo a produrre un’ottima birra ma anche ad assicurarci di avere un Pianeta su cui poterla bere.

Vediamo un po’ quali saranno le sei iniziative che ci aspettano da Brewdog nel 2020.

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  1. Cans for Equity
    Brewdog permetterà a chiunque farà il reso di 50 lattine vuote, di accedere alla Community Brewdog cedendogli un’azione del programma Equity for Punks.
  2. Indie Trash Cans
    I ragazzi di Brewdog vogliono dare una seconda vita alle lattine, con una nuova rivoluzione del riciclo. Al momento non hanno aggiunto nulla di più, ma preannunciano che non ci si dovrà stupire se si vedranno birre Brewdog servite in lattine di… Coca Cola (?).
  3. Once beer Vodka
    Nonostante sia un birrificio ormai immenso con meccanismi assodati può sempre capitare di fare birre non perfette. In questi casi Brewdog si impone di distillare le birre non perfette per la vendita, trasformandole in Vodka con standard, che assicurano, saranno sempre elevati.
  4. Diy Dog
    Prodursi la propria birra a casa vuole anche di meno chilometri per andarla a bere, dicono. Ed è per questo che invitano tutti i Brewdog fan a “prodursi la propria dannata birra da soli”. Come? Non lo dicono ma probabilmente questa mossa equivarrà alla messa in vendita di kit per realizzare in casa le maggiori birre di successo del birrificio scozzese
  5. Brewdog Freehouse
    Renderanno disponibile e open source tutta la loro conoscenza sulle birre: dalle ricette a nuove tecniche di produzione. Questo punto probabilmente si collega a quello precedente e nelle idee vuole essere un’altra base forte per incidere sui rapporti di responsabilità del birrificio
  6. Tomorrow Fund
    Ultimo e più importante punto. Investiranno 1 milione di sterline ogni anno in ricerca e iniziative che aiutino l’industria birraria ad avere un impatto positivo sul pianeta.

Contemporaneamente con il nuovo manifesto, Brewdog ha rinnovato anche la parte visiva del proprio marchio, nonché il design delle proprie etichette. Come è possibile vedere dalle immagini, è un nuovo progetto grafico sicuramente più pulito – potremmo azzardare quasi più sobrio – con il logo di dimensioni minori e i naming delle birre decisamente più grandi. In aggiunta lo scudo non scompare, ma viene allargato a ricomprendere tutta la parte descrittiva.

In alcune interviste il co-fondatore e mente comunicativa di Brewdog, James Watt, ha affermato:

Il modo in cui siamo dirompenti potrebbe cambiare ed evolvere. Forse meno carri armati, meno battaglie testa a testa con Portman Group e Diageo

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E ha aggiunto poi:

BrewDog potrebbe essere cresciuta un bel po’ ma il nostro spirito è più vivo che mai. Vogliamo assicurarci di lavorare per ispirare un nuovo tipo di attività, con la sostenibilità al centro. Il vero cambiamento richiede tempo. Ma solo perché il cambiamento non avviene dall’oggi al domani, non significa che non possa accadere – se non ora quando? BrewDog Tomorrow è il nostro impegno per aumentare costantemente l’asticella e stabilire un nuovo standard per la birra e l’impresa.

Personalmente intendo sempre questo tipo di iniziative secondo due chiavi di lettura e in entrambi i casi, per mia indole professionale e personale, sono contento e sorpreso. La prima interpretazione è quella ufficiale, cioè che Brewdog scenderà in campo a favore del pianeta con iniziative più o meno concrete – certo invitare a produrre birre a casa non salverà il pianeta, ma incentivare il riciclo e destinare 1 milione di sterline all’anno non è da tutti, diciamocelo. La seconda chiave di lettura è sicuramente quella che punta a catturare l’attenzione del consumatore con una strategia comunicativa molto ben studiata. È innegabile che in tutte queste iniziative c’è sempre una parte di pubblicità dietro, ma se ciò può servire ad attivare azioni concrete a supporto di questa grande battaglia, allora ben vengano.

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È evidente come con questa novità Brewdog si lasci alle spalle la sua natura di brand eversivo e dia il via ad una nuova fase di maturità. Paradossalmente questo cambiamento iscrive Brewdog tra quelle stesse aziende che agli esordi i ragazzi scozzesi avevano tacciato come borghesia e più volte affrontato, talvolta in scontri agguerriti. È lo stesso Watt ad ammettere che probabilmente deporranno l’ascia di guerra in questa fase. Ma nonostante tutto riescono a portare avanti un filo conduttore ben chiaro che lega quella che sarà la nuova Brewdog alla vecchia e che è un po’ la loro anima punk, con delle iniziative nette e senza compromessi e come sempre creando tanto rumore. Come a dire, anche un punk può diventare grande, ma rimane pur sempre un punk!

Simone Cozzuto
Simone Cozzuto
Dedito (anima e corpo) alla birra artigianale da circa 10 anni, Simone è laureato in Economia e specializzato nel marketing. Creatore della community birraria Alta Gradazione, cofondatore dell'Associazione Southern Homebrewers, con alcune esperienze lavorative nel settore, negli ultimi anni dopo lo sviluppo di una Tesi accademica sul tema ha sempre più unito due sue grandi passioni, il marketing (di cui si occupa nella vita "normale") e la birra.

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