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Birra + al Pigneto: cresce il numero dei beershop di Roma

birra-piuTerzo beershop di nuova apertura a Roma in meno di dieci mesi, se vi sembra cosa da poco… Dopo le ultime novità in zona Prati, rappresentate dalle “succursali” dell’Off License e di Gradi Plato, è il momento di presentare il primo beershop del Pigneto, quartiere storico e popolare della città, che recentemente sta esibendo un proliferare di nuovi locali e attività commerciali. Il negozio in questione si chiama Birra + ed è situato proprio in via del Pigneto, al civico 105. Dopo aver saputo che a fine giugno si è tenuta l’inaugurazione ufficiale, ieri in serata vi ho fatto un salto…

Il beershop si sviluppa in lunghezza ed è idealmente diviso in due sale, la prima con la scaffalutara delle bottiglie e la seconda con i frigoriferi per le birre a temperatura ideale. Presumo che la disposizione sia ancora temporanea, visto che Birra + ha aperto solo da pochissimi giorni e l’arredamento sicuramente è ancora da sistemare in modo definitivo. Ciononostante la selezione di prodotti presenti è già estremamente interessante e promette davvero bene.

Cominciamo dalle produzioni straniere, tra le quali è evidente una certa predilezione per gli Stati Uniti. Oltre alle solite Anchor, Brooklyn, Flying Dog, Sierra Nevada – bello oggi poter sottolineare la facile reperibilità di questi produttori – troviamo anche birrifici da noi poco diffusi, come Jolly Pumpkin, Southern Tier e Port Brewing. Restando fuori dai confini nazionali, fanno bella mostra di sè le bottiglie dell’olandese De Molen, mentre il Belgio è rappresentato da grandi classici come Chouffe, Blanche de Namur e De Dolle. Un minimo spazio è destinato a vere e proprie chicche, come ad esempio la Juxtaposition nata dalla collaborazione tre Brewdog, Stone e Cambridge.

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L’Italia di certo non sfigura di fronte al resto del mondo, visto che i birrifici nostrani presenti al Birra + sono tanti e di ottimo livello. Cito le onnipresenti Baladin e Birra del Borgo, Almond ’22, Amiata (nel formato da 33 cl.), Piccolo Birrificio, Troll, Boa (col marchio ‘Na Biretta), Orso Verde, ecc. Non mancano alcune versioni limitate o confezioni regalo.

Insomma, nonostante sia aperto da pochissimo tempo, questo beershop già può essere considerato un ottimo indirizzo per acquistare birra artigianale d’asporto. La selezione è ottima e abbastanza varia, in attesa che sia ulteriormente impreziosita nei prossimi mesi. Birra + è quindi un nuovo punto vendita da segnare sui taccuini di tutti gli appassionati romani, che da oggi hanno anche al Pigneto una valida alternativa per i loro acquisti birrari.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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18 Commenti

  1. Cominciano a crescere i beer shop a roma, segno evidente che c’è una crescita del movimento. Se qualcuno pensa di potersi guadagnare da vivere vendendo birre artigianali il sintomo non può che essere positivo.

  2. Sono stato ieri in questo nuovo beershop e devo davvero fare i complimenti al proprietario!!!
    Ho trovato delle vere chicche che cercavo da tempo…

    UN VERO PUNTO DI RIFERIMENTO!!!

  3. c’entra poco o niente ma non so a chi chiedere , per aprire un beershop , piu’ che altro per passione, forse a Roma ci campi, qui da me non credo, è necessario il REC ? cioè se non hai vetrine frigorifere ma solo scaffalature penso di no, ma specialmente per conservare certe birre i frigo ti servono, quindi poi vuoi non metterci dentro 2 birrette pronte-consumo? grazie a chi ne sa qualcosa

  4. CONCORDO PERFETTAMENTE SUL FATTO CHE SIA CARINO IL BEER SHOP AL PIGNETO, HA MOLTE BIRRE AMERICANE INTROVABILI E BONE :)……..E SEGNALO L’APERTURA DI UN’ALTRO BEER SHOP MOLTO CARINO PICCOLINO E FORNITO A VIA DEI MARSI 5 A SAN LORENZO…CHE SI CHIAMA HIC!
    DAJEEEEE TUTTI!!!

  5. Bienk, non sò se sia conveniente aprire un attività dove non c’è un bacino di utenza diciamo sufficiente a sostenere i costi di gestione. Sugli amici puoi contare qualche volta ma poi non è che tutte le sere ti ritrovi con loro e se non hai un buon ricambio di clienti è un casino…Detto questo in toscana almeno non è necessario che tu abbia un REC, puoi appoggiarti a quello di qualcuno, un amico per l’ appunto che ovviamente garantisce per te. Per il pronto consumo, anche qui c’è da vedere se ti viene rilasciata una licenza di vendita o somministrazione. Se è la prima non puoi sbicchierare, con la seconda si ma vai incontro a tutte le normative obbligatorie strutturale ed igieniche di un qualsiasi bar o ristorante. Vedi un pò se il gioco vale la candela..

  6. Grazie Gennaro, diciamo che in un paio d’anni questo bacino d’utenza dovrei crearlo io (che presuntuoso..) certo che se non puoi far assaggiare i prodotti in loco per magari dare nel frattempo una spiegazione, il tutto potrebbe risultare piu’ difficile, per fortuna non dovrei campare con questa attività ma mi coprirei le spalle con altro.

    boh , è anche vero che mica posso impedire a chi è fuori dal negozio di avere un cavatappi ed un bicchiere di carta in tasca … ^__^

  7. Ciao Bienk, allora qui a Roma serve il rec, devi fare il corso e ti rilasciano l’attestato. Dopo 1 mese di silenzio/assenzo puoi aprire.
    Il frigo il lo ho con el birre al frigo, ma logicamente se un cliente la prende e se la stappa da solo, senza servizio se la può pure bere ma in piedi e senza bicchiere, soprattutto di vetro. Se poi lui se lo porta dietro da casa o ne trova uno di plastica in giro può fare, ma sempre da solo.
    Poi magari li da te, la licenza per la somministrazione te la danno facendo una semplice richiesta e gratuitamente, qui a roma c’è stata e ci sarà sempre una compravendita illegale (voltura e drittate varie) e mafiosa delle licenze a prezzi esorbitanti. Se riesci a farti dare una licenza metti 4/5 tavoli e fai il servizio con salumi e formaggi (senza cucina), robe pronte, pane, patatine e servi le bottiglie ad un prezzo diverso nei calici. COi taglieri ti ci copri ampiamente le spese fidati. Poi se ti serve altro chiamami. ciao mirko

    • Ciao Mirko ,dalle tue parole sembri uno dei piu preparati… quanto pensi che possa esser la spesa iniziale per mettere in piedi un beer shop rispettabile??

      thanks

      G.

  8. E’ vero che non puoi impedirlo, ma se la sera iniziano a fare casino..i vicini ti mandano i vigili un giorno si e uno anche..:). Cmq il primo passo è andare al s.u.a.p. ( di dove sei?) (vedi se c’è su internet il suap del tuo comune) e aprire una DIA temporanea in attesa di una successiva definitiva.Loro sapranno dirti tutto e potrai regolarti di conseguenza. Mirko ti ha detto come impostare e lo condivido.

  9. grazie Mirko, è ancora tutto campato per aria, certo che al cibo non ci avevo pensato per niente, quanto devo pagare per aprire un franchising Bir e Fud Romagna? 😉

  10. niente…solo che nell’ insegna devi mettere il poster dimensioni originali di Manu colonna all’ ingresso vestito da sposo. Pare che alla sua Lei abbia imposto un vestito castigato bianco azzurro……..:) con tanto di Numero 1!

  11. Per il bir&fud romagna poco, se ne può parlare 😛 Avresti dei prezzi agevolati e una lista di produttori già pronta da ampliare.
    Sbrigati che presto arriviamo nelle marche!
    Se ti va se ne può parlare.
    Ciao Mi.

    p.s.
    Penso che li da lui anche se qualcuno bevesse qualcosa non ci sarebbe mai la calca caciarona romana.

  12. io in qualsiasi posto dovessi entrare,e sull’ingresso ci dovesse essere un poster enorme di Manuele Colonna,non so mica se entrerei…..anzi….
    ah ah ah ah ah

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