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Come fai a suonare hard rock se non hai una birra col nome della tua band?

acdc_beer-586x418Un assioma che nessuno può confutare è l’esistenza di un profondo legame che unisce birra e musica. In passato ce ne siamo occupati anche su queste frequenze, parlando di alcuni progetti italiani e stranieri e di come i birrai spesso traggano ispirazione dai miti musicali. Quasi sempre questo incontro è avvenuto secondo una direzione ben precisa: generalmente era il mondo brassicolo a bussare alla porta di quello musicale, utilizzando il linguaggio e i cliché di quest’ultimo per dare un valore aggiunto ai propri prodotti. Recentemente però abbiamo assistito a un’inversione di tendenza, con il mercato della musica sempre più interessato a pescare stimoli e intuizioni da quello birrario. Uno dei risultati di questo fenomeno è la nascita di birre esclusive, richieste da gruppi rock per consolidare il loro nome. E attenzione, perché non stiamo parlando di giovani musicisti con il pallino di una birra personale, ma di band affermate e conosciute in tutto il mondo…

L’ultima notizia del genere è molto recente e ha come protagonisti agli AC/DC, vere e proprie leggende viventi dell’hard rock. Appena qualche giorno fa è stato annunciato il lancio della loro birra ufficiale, battezzata Black Ice: si tratta di una “lager” tedesca brassata in accordo con il manifesto del Rock’n’Roll del 1974 e – informazione per noi ben più importante – con i dettami dell’Editto della Purezza. Indagando un po’ si scopre che la birra è prodotta dal birrificio Karlsberg, che non ha niente a che fare con la multinazionale il cui nome di pronuncia analogamente, ma si scrive con un’iniziale diversa. A livello gustativo tuttavia non so se è un passo avanti: Karlsberg realizza molti prodotti, sia appartenenti a tipologie interessanti (Keller, Bock, Pils non filtrate), sia a incarnazioni diaboliche (analcoliche alla frutta, miscugli vari). Poiché queste ultime non sono rare nel mondo brassicolo tedesco, non si può escludere che si tratti di un buon birrificio. Personalmente non lo conosco, ma se così fosse alcuni dei fan degli AC/DC potrebbero organizzare caroselli per tutta Italia – e ne conosco un paio che li farebbero davvero.

Gusto a parte, la Black Ice non passa certo inosservata sugli scaffali dei negozi: la grafica è quantomeno aggressiva, con il logo del gruppo in rosso su fondo nero. C’è anche la silhouette di Angus Young con la sua chitarra al seguito, mentre per i supporter più in vena di feste esiste la versione in barilotto da 5 litri, con sistema di “spillatura” annesso. Quanto costa? La lattina 1,49 euro, il bagbox 12,90 euro. Ma in Italia ancora non è commercializzata.

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7841992964_8b380caef7_zLa creazione di una birra ufficiale è stata invece per i Sepultura il modo di celebrare i 25 anni di carriera. Come si può leggere su Rockol, lo storico gruppo di trash metal brasiliano ne ha affidato la creazione alle aziende Bushido Brazil e Bamberg. Se ora conoscete un minimo la scena birraria del Brasile, l’ultimo nome nello specifico non vi suonerà nuovo: si tratta infatti di uno dei birrifici artigianali più importanti del paese, come ci confermò il mio amico Roberto Fonseca in una vecchia intervista su Cronache. Bamberg produce birre di stampo tedesco e la Sepultura – prodotto omonimo dunque – appartiene allo stile bavarese probabilmente più conosciuto: è infatti una Hefeweizen, con le classiche caratteristiche di questo tipo di birre di frumento.

impaled_nazarene_beer_goat_brew-anteprima-400x533-814874E concludiamo questo crescendo di cattiveria musicale con gli Impaled Nazarene, rappresentanti della scena black metal finlandese. A fine 2012 questi tranquilli ragazzi hanno lanciato la loro Goat Brew, brassata dal birrificio Vakka-Suomen Panimo. Come immaginerete non conosco minimamente l’azienda, ma come si può vedere sul sito produce un’ampia gamma di birre, sia ad alta e a bassa fermentazione, alcune delle quali premiate con riconoscimenti internazionali (segnalo la medaglia allo European Beer Star con l’affumicata Prrykmestar Savu).

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Come si può leggere su Ratebeer, la Goat Brew non è altro che la Schwarz della casa – una nera dunque, ma c’era da immaginarselo – rietichettata per l’occasione. Se l’informazione può interessarvi, sullo stesso sito di rating la birra in questione si becca un bel 41.

In attesa di provare queste creazioni – se proprio non ne potete fare a meno – non resta che vedere chi sarà il primo artista italiano a seguire le orme di AC/DC, Sepultura e Impaled Nazarene. Dite che ci dovremmo accontentare di Pino Scotto e/o Richard Benson? In quel caso eviterò di assaggiare il risultato 😉 .

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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20 Commenti

    • Ricordo anni fa la Mahr’s invasa da un bus di metalloni diretti a Wacken, intenti a fare il pieno di casse di U…Stephan è sempre in prima linea per portare le sue birre ai concerti rock, l’altra volta con Tyrser ci ha anche confessato di aver scambiato una ESP donata personalmente da James Hetfield con un Rolex, in quanto lui non sa suonare manco il piffero…….

      Voglio la birra degli Impaled Nazarene. Gran concerto nel ’95 (forse): una ventina di persone al vecchio Frontiera che ne conteneva 800, col bassista (allora cantante anche dei Sentenced) che prendeva a frustate con la corda rotta del basso un tipo salito sul palco. La metto al Macche alla spina nel ricordo di quella splendida serata.

  1. La lista è in verità molto più voluminosa…
    Aggiungerei la Toxic Revolution che viene presentata oggi da 3 Floyds per la band Municipal Waste: il batterista Dave Witte è un vero fan della birra artigianale.
    Sempre da 3 Floyds ricorderei In The Name Of Suffering brassata per Gli Eyehategod e la Doppelbock the Creeper per la band post-core Pelican.
    I Clutch hanno una signature beer fatta da New Belgium e i Mastodon da Maer’s.
    Gli In Flames collaborano con Nils Oscar.
    La lista si allunga però di giorno in giorno

  2. Per rimanere in tema musicale, il già citato tempo fa Dogfish Head ha fatto anche la “Faithfull Ale” per il ventennale dei Pearl Jam (se non sbaglio era una golden ale), e chiara citazione musicale (penso!) anche la “Ace of Spades” della Hopworks Urban Brewery!

  3. Bè..presto vedremo anche delle società sportive avere il loro marchio sulle birre….forsanche giovedì prossimo..
    Cmq volevo segnalare il grande successo del birrificio di schigi (un vero cattolico) a roma zona vaticano… Sento parlare solo e sempre di extraomnes! 🙂
    Approfitto di questo OT scusatemi..oggi ho voglia di scherzare!!

      • … beh la Moritz fece una limited ABV 5.0. dopo la manita al Real… ergo aspettiamoci una 4.0 della Epidor (la loro Rossa) 🙂

        Cmq qualcuno ha notizie del Barcelona Beer Festival sulle artigianali spagnole? ho visto che c’erano fra gli espositori anche dei nostri.

        p.s. cmq custodisco gelosamente una lattina di Cristal Whurer per lo scudetto dell’89 dell’Inter…

  4. Inoltre gli Iron Maiden hanno lanciato la loro “The Trooper” Ale, brassata dal birrificio Robinsons. Infine i Motorhead; pare si facciano produrre una birra in Svezia.

  5. Peccato che la moglie di Zappa abbia revocato la licenza a Lagunitas. Infatti il birrificio americano ad ogni 40° anniversario dall’uscita di un album del “Genio” brassava una birra ad esso dedicato. Come dicevo purtroppo si è dovuta fermare alla quinta altrimenti si sarebbe arrivati al centinaio.
    In ambito heavy metal oltra ad ACDC ed Iron Maiden segnalo anche la “Bastard” dei Motorhead.
    Interessante anche il discorso portato avanti da Lost Abbey con le loro Playlist birre prodotte sempre ammiccando al mondo della musica.
    Nella mia piccola attività da homebrewer, da appassionato di musica, dedico ogni creazione ad un gruppo o ad un album, da Bob Marley ai Ramones, Pink Floyd, David Bowie, Zappa e Police 😉

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