Il mondo della birra artigianale italiana si trova in un momento di profonda evoluzione, in cui le dinamiche di riassestamento sono all’ordine del giorno. In questo fermento un elemento secondario, ma fondamentale, è rappresentato dalle scelte di vita di alcuni birrai italiani e, di conseguenza, dalle decisioni che poi compiono i rispettivi birrifici. A questo aggiungiamoci la maturità raggiunta da alcuni professionisti del settore, che dopo tanti anni di militanza nell’ambiente giungono al termine della loro vita professionale. Sebbene spesso sia poco visibile, il settore è influenzato non solo dalle birre, ma anche da chi le realizza, rivelando quanto siano diventati importanti il carisma e l’impronta personale dei birrai nella storia e nella fortuna delle realtà artigianali.
Il ritiro di Emanuele Longo (Lariano)
Dopo anni di homebrewing, nel maggio del 2008 Emanuele Longo iniziò la sua carriera come birraio professionista, fondando nel lecchese il Birrificio Lariano insieme ai soci Elio e Fulvio Nessi. Emanuele appartiene alla “seconda ondata” dei birrai italiani, quelli formatisi subito dopo i pionieri del settore. Infatti non ha mai nascosto di aver avuto come maestri Teo Musso (Baladin) e Agostino Arioli (Birrificio Italiano), assimilando da quest’ultimo i segreti nella produzione delle basse fermentazioni. Non a caso La Grigna, la Pils della casa, è considerata una delle migliori discendenti della Tipopils del Birrificio Italiano, rappresentando ancora oggi la top seller nella solida gamma del Lariano.
Dopo oltre quindici anni di militanza nell’ambiente, coronati da grandi soddisfazioni professionali, Emanuele Longo ha deciso di andare in pensione. Lascerà il Birrificio Lariano in buone mani, ma il suo ritiro non può non destare una certa emozione nell’ambiente. Oltre a essere apprezzato per le sue capacità come birraio, infatti, Emanuele ha sempre lasciato il segno dal punto di vista umano. Pacato, riservato e mai sopra le righe, si è sempre distinto per la grande disponibilità e la gentilezza nei modi. Le birre di Lariano presenti allo scorso Eurhop sono state tra le ultime prodotte da Emanuele Longo, che nelle scorse settimane si è tolto lo sfizio di concludere la sua carriera con una birra collaborativa realizzata con Luciano Landolfi presso Eastside. Auguriamo a Emanuele di godersi la pensione nel migliori di modi, sperando di incontrarlo ancora in giro per eventi e locali birrari.
L’uscita di Vincenzo Follino da Bonavena
Due settimane fa Vincenzo Follino, birraio del birrificio Bonavena, ha annunciato la fine della collaborazione con l’azienda campana tramite un post su Facebook:
6 anni meravigliosi, faticosi, adrenalinici, nuovi amici e nemici ma soprattutto una grande big family acquisita. Inutile ringraziare qui, i protagonisti di questa avventura condivisa sanno già quanto sono risultati fondamentali per quanto costruito finora. Nonostante me.
La mia collaborazione con il birrificio Bonavena Brewing termina qui. Per me è stata, è e sarà una grande Vittoria. In bocca al lupo per il prosieguo.
L’uscita di Follino da Bonavena non è banale, perché sin dal debutto il birrificio era apparso come una sua diretta emanazione. Esperto di lieviti e homebrewer navigato, Vincenzo Follino aveva cominciato la sua avventura nel mondo pro grazie all’incontro con Mario Di Lunardo dello storico birrificio St. John’s, dando vita nel 2017 al marchio Bonavena. Un sodalizio vincente, che permise al marchio campano di affermarsi rapidamente sul mercato e a Follino di ottenere il premio Birraio emergente 2019.
Il futuro di Bonavena
L’addio di Vincenzo Follino da Bonavena deve aver destato parecchio clamore, tanto che ieri il birrificio è voluto tornare sull’argomento per annunciare il suo nuovo corso in sala cotte, che dovrebbe partire il prossimo gennaio. Questo è il post che Bonavena ha pubblicato su Facebook:
Meno male che ci siamo noi a mettere del pepe al craft italiano, con un po’ di sano “birramercato”. Dopo aver creato qualcosa di straordinario insieme, dal nulla, le strade di Bonavena e Vincenzo Follino si dividono. Auguriamo a Vincenzo il meglio, e consci delle sue capacità brassicole, abbiamo investito su un nuovo talentuoso Head Brewer, del quale sveleremo il nome a tempo debito in un post dedicato. Le birre prodotte da Vincenzo sono ancora disponibili, e prevediamo le uscite della nuova gestione da Gennaio 2025. La squadra di Bonavena è sempre sul ring, ed è pronta ad affrontare un 2025 ricco di match.
Un annuncio tutt’altro che scontato, dal quale si deduce che il birrificio Bonavena è intenzionato a sostituire Follino con un nome piuttosto altisonante. Chi potrebbe essere? In un periodo di trasformazioni come quello che stiamo vivendo le novità eclatanti sono sempre dietro l’angolo. A breve in Nord Italia potrebbe concretizzarsi un’evoluzione piuttosto clamorosa… chissà che non arrivi da lì il nuovo birraio di Bonavena. Intanto sul profilo del birrificio campano si stanno moltiplicando le immagini di ring di boxe: il pugilato è da sempre al centro della comunicazione dell’azienda, ma forse ora è anche un riferimento a chi sarà il prossimo responsabile di produzione.