Negli scorsi giorni è passata un po’ sottotraccia una notizia piuttosto interessante per il settore della birra artigianale italiana. Come riportato da Nord Est Economia, infatti, a fine giugno il Gruppo SEM ha acquistato il birrificio 620 Passi di Latisana (UD). Il Gruppo SEM (acronimo di Sorgenti Emiliane Modena) è uno dei principali operatori in Italia nell’imbottigliamento e nella distribuzione di acque minerali a marchio proprio, come Sorgente Monte Cimone, Fonte Ventasso e Acqua Claudia. Con questa operazione, che è stata facilitata dall’intermediazione di Friulia, finanziaria della regione Friuli-Venezia Giulia, il gruppo entra dunque nella produzione brassicola, rilevando un birrificio che aveva aperto soltanto nel 2019. E proprio l’evoluzione di 620 Passi ci dice molto su ciò che si può (ancora) fare nel segmento italiano della birra artigianale.
Come accennato, 620 Passi cominciò la propria avventura nel 2019, ma fu l’anno successivo che il suo nome cominciò a circolare nell’ambiente grazie a un ambizioso progetto di crowdfunding. A differenza di molte iniziative del genere, in cui agli investitori sono riconosciuti dei semplici reward, quella del birrificio 620 Passi previde la possibilità di acquistare un pezzo di società. In altre parole fu vera e propria campagna di equity, basata su due tipi di sottoscrizioni: una base, che assegnava diritti patrimoniali, e una “premium”, che attribuiva anche un diritto di voto. Il birrificio quindi partì subito con idee chiare e una struttura imprenditoriale solida e quadrata, confermata anche dalla dimensione dell’impianto, con una capacità a regime di 5.000 hl annui. Per la cronaca il progetto di crowdfunding raggiunse il traguardo dei 300.000 euro, provenienti da circa duecento investitori.
Nel 2021 si aprì una nuova fa per il birrificio 620 Passi, segnata dall’ingresso in società di Andrea Menegon come amministratore delegato. L’aspetto interessante della vicenda era da ricercare nella formazione di Menegon, contraddistinta da una lunga militanza (circa un decennio) in Heineken. 620 Passi quindi decise di affidare a un giovane legato al mondo industriale il delicato passaggio aziendale da startup a scaleup, che la società aveva immaginato di compiere diventando il più grande birrificio artigianale d’Italia e raggiungendo, entro il 2024, il 2,5% di quota a volumi di produzione dell’intero comparto brassicolo artigianale. L’obiettivo non è stato raggiunto, ma ciò non toglie che in questi anni 620 Passi ha compiuto scelte ben precisi per ampliare la sua presenza sul mercato. A tal proposito all’epoca dell’ingaggio di Menegon scrivemmo questo:
È impossibile non chiedersi quanto dietro questo coinvolgimento non si nasconda un “ammiccamento” alle dinamiche tipiche della birra industriale, soprattutto in previsione di un imponente piano di sviluppo.
Ammiccamento o meno, l’azienda ha continuato a seguire una strada coerente e dritta, fatta di investimenti e obiettivi. Nel 2022 fu annunciato un aumento di capitale di un milione di euro, quasi metà dei quali destinati a quadruplicare la capacità dell’impianto produttivo. Nel frattempo furono sottoscritti due accordi con altrettante società di distribuzione destinati ai canali Horeca e Gdo. Il primo quadrimestre di quell’anno si chiuse con un +90% di ricavi rispetto a dodici mesi prima. Pur restando un birrificio artigianale, 620 Passi da subito aveva seguito un percorso lontano da quello di tanti altri competitor, ma non per questo meno fruttuoso, anzi.
L’ultimo aggiornamento (per il momento) è dunque la cessione dell’azienda al Gruppo SEM, che ora ne detiene il pieno controllo. A tal proposito Claudio Turchi, CEO e titolare del Gruppo SEM, ha dichiarato:
Siamo entusiasti di poter collaborare con stimate realtà del panorama territoriale e con una realtà produttiva che condivide i nostri stessi valori di qualità, sostenibilità e innovazione. Insieme, potremo offrire ai nostri clienti una gamma ancora più ampia di prodotti eccellenti. L’operazione, fatta per differenziare il business implementando i prodotti della filiera beverage, intende altresì completare e far crescere l’ottimo lavoro dei founders e dare vita a un’operazione unica, interessante ed economicamente importante per il Nord Est.
Ribadiamo che un ruolo chiave nell’operazione l’ha giocata Friulia, la Finanziaria Regionale che era già presente nella compagine societaria di 620 Passi. Sull’operazione quindi si è espresso anche Federica Seganti, presidente e amministratrice delegata di Friulia:
A circa due anni dall’operazione che ha visto Friulia supportare la crescita del Birrificio 620 Passi, celebriamo un altro importante momento nel processo di espansione dell’azienda. L’ingresso nel Gruppo SEM permetterà infatti di sfruttare l’esperienza e il network internazionale per raggiungere nuovi mercati mantenendo la stessa qualità del prodotto. Siamo felici di aver contribuito, ancora una volta, allo sviluppo di una realtà locale vincente e intraprendente nel suo percorso di crescita.
Infine vale la pena riportare anche quanto detto da Riccardo Caliari, presidente di 620 Passi:
Il nostro birrificio ha sviluppato una strategia innovativa, coinvolgendo direttamente i propri sostenitori attraverso operazioni di crowdfunding, trasformandoli in soci e creando un forte senso di appartenenza e partecipazione al progetto. I nostri soci sono un valore aggiunto importante e differenziante dell’intera operazione e l’ingresso del Gruppo SEM, che è un partner industriale forte e intenzionato a rafforzare la propria presenza nel settore delle bevande, permetterà al Birrificio 620 Passi di continuare a crescere ampliando ulteriormente la nostra offerta, sempre nel rispetto della qualità che ci caratterizza.
Dichiarazioni a parte, ciò che colpisce dell’evoluzione di 620 Passi non è solo la velocità con cui si sono succedute le varie tappe, ma anche il contesto in cui si sono inserite. Un contesto con una chiara visione imprenditoriale, che ribadiamo essere distante anni luce dalle dinamiche proprie della birra artigianale italiana. Questa “scalata” – se così vogliamo definirla – peraltro è avvenuta in un momento storico pieno di difficoltà, in cui le birra artigianale sembra aver perso l’appeal immediato del passato. Evidentemente esistono diversi livelli di lettura per comprendere ciò che sta accadendo nel settore.
Concludiamo ricordando che, nonostante l’acquisizione, per la legge italiana 620 Passi dovrebbe rimanere un birrificio artigianale, poiché l’autonomia societaria è richiesta solo nei confronti di altri birrifici non artigianali.