Se vi chiedessi di indicare tre grandi birrifici indipendenti del Belgio con un’importante storia alle spalle e conosciuti per l’alto livello qualitativo delle loro birre, probabilmente molti di voi indicherebbero tre nomi: Sint-Sixtus (cioè Westvleteren), De Dolle e Cantillon. Non è dunque un caso che siano state le creazioni di questi tre produttori a piazzarsi sul podio del contest di Whatabeer denominato Great Belgian Classics e terminato recentemente. Una sfida avvincente, che ha messo di fronte 63 tra le birre più celebri di 24 diversi birrifici del Belgio e i cui risultati sono stati calcolati sulla base di quasi 35.000 preferenze espresse attraverso la nuovissima app di Cronache di Birra. Avete letto bene, 35.000 preferenze. Cioè un numero impressionante di interazioni, che ovviamente rende gli esiti del contest assolutamente autorevoli.
Alla fine a spuntarla è stata la celeberrima Westvleteren 12 del birrificio trappista Sint-Sixtus, considerata da molti appassionati una delle birre più buone al mondo. La Quadrupel dei monaci fiamminghi ha ottenuto uno straordinario score (77%), che le ha permesso non solo di trionfare nel contest in questione, ma anche di salire al quarto posto nella graduatoria generale. Non molto distante si è piazzata la Stille Nacht di De Dolle (76,1%), probabilmente la Kerstbier per eccellenza e una delle creazioni più attese ogni anno – chiaramente viene lanciata sul mercato in prossimità delle feste natalizie. La medaglia di bronzo infine è andata alla Fou’ Foune di Cantillon (75,2%), splendida creazione con albicocche del birrificio più famoso al mondo per le fermentazioni spontanee. Insomma, un podio fenomenale per un contest zeppo di straordinarie perle brassicole.
Nonostante abbia raggiunto “solo” la terza posizione con la Fou’ Foune, il birrificio Cantillon può consolarsi per diversi motivi. Innanzitutto per aver dominato le posizioni subito fuori dal podio: dalla quarta all’ottava piazza troviamo nell’ordine Bruocsella Gran Cru, Rosé de Gambrinus, Kriek 100% Lambic, Gueuze 100% Lambic Bio e Classic Gueuze. In secondo luogo per aver trionfato nella classifica dei birrifici, riuscendo a sbaragliare la concorrenza con uno score superiore al 70% (71,18% per la precisione). Insomma, il produttore di Anderlecht rimane uno dei marchi più amati in assoluto dagli appassionati e gode di una fedeltà che prescinde dal prodotto in sé, come dimostrano i punteggi simili per tutte le sue birre inserite nel contest.
Esclusa la prima posizione, la graduatoria dedicata ai birrifici riserva però alcune sorprese. Innanzitutto la medaglia d’argento per Orval, altro produttore trappista partecipante al contest con la sua omonima birra, unica ufficialmente in produzione sin dal 1931 (anno di ricostruzione del nuovo birrificio). Bisogna quindi scendere in terza posizione per trovare il birrificio Sint-Sixtus e persino in sesta per incontrare De Dolle. Cosa significano questi risultati? Ovviamente che una gamma più ampia tende a “diluire” le preferenze totali, perché la qualità generale non sarà tutta di altissimo livello. Ecco come si spiega la seconda piazza di Orval, che con la sua birra non era andato oltre la decima posizione.
Come presumibile, in termini di stili le prestazioni migliori sono arrivate dalla famiglia delle fermentazioni spontanee, con tre tipologie nelle prime cinque posizioni: Lambic (72,09%), medaglia d’oro in questa speciale graduatoria, Gueuze (62,07%, quarta) e Fruit Lambic (61,07%, in cui rientrano Kriek, Framboise e altre creazioni con frutta). Nonostante il primo posto della Westvleteren 12 tra le birre, lo stile Quadrupel ha raggiunto solo la sesta piazza, precedendo comunque nell’ordine Belgian IPA, Saison, Kerstbier e Belgian Dark Strong Ale. I dettagli sui risultati sono comunque consultabili su Whatabeer, disponibile (al momento) per smartphone Android.
Se vi piacciono i contest che mettono a confronto marchi classici e non solo, vi segnalo che da qualche giorno è attivo su Whatabeer quello denominato UK – Traditions and Modernity, in cui a sfidarsi sono birre tradizionali britanniche accanto a produzioni più moderne di marchi nati recentemente. Se invece cercate un contest di stampo internazionale, è sempre attivo quello dedicato alle birre estive realizzate con frumento, al quale partecipano tante birre italiane ma anche diverse produzioni straniere. In conclusione di carne al fuoco su Whatabeer ce n’è parecchia, a presto con altri aggiornamenti.