Qui su Cronache di Birra abbiamo spesso dedicato spazio all’iniziativa National Pub of the Year, il concorso con cui l’associazione Camra incorona ogni anno il miglior locale birrario del Regno Unito. Il motivo è presto spiegato: personalmente ritengo il pub un’istituzione fondamentale per la cultura della birra, con un’importanza che si spinge ben oltre i confini britannici. Questi luoghi sono la naturale espressione della forza socializzante della nostra bevanda, il contesto perfetto dove il semplice gesto della bevuta si carica di suggestioni ed elementi imprescindibili. In aggiunta, negli ultimi tempi il Camra ha curiosamente premiato pub legati a storie molto particolari: in passato abbiamo raccontato quella del giovane che lasciò il suo prestigioso impiego nella City per trasferirsi in campagna, quella del pub salvato dalla comunità di un quartiere di Londra e quella dell’ex nightclub trasformato in una straordinaria birreria in stile vittoriano. A questa tendenza non fa eccezione il National Pub of the Year per il 2017, premio assegnato al Cricketers Arms di St Helens, nel Merseyside.
Come riporta Roger Protz sul suo sito, il Cricketers Arms fu rilevato dall’attuale proprietà nel 2013, quando era ormai sull’orlo del fallimento. Andy e Denise Evans ebbero l’intuizione di acquistare il locale, che non serviva birre in cask addirittura dagli anni ’80, con l’idea di rilanciarlo. Traguardo ampiamente raggiunto: gli interni furono rinnovati, all’esterno fu allestito un beer garden e soprattutto fu rinnovata l’intera offerta birraria. Oggi il Cricketers Arms vanta una selezione di 13 birre in cask provenienti da birrifici locali e in estate arriva a ospitare fino a 20 sidri artigianali. In pochissimi anni è diventato non solo un punto di riferimento per la comunità del posto – siamo in un piccolo centro tra Manchester e Liverpool – ma anche una destinazione per tutti gli appassionati. Non è un caso che prima della vittoria assoluta degli scorsi giorni, il pub si fosse aggiudicato i premi regionali nei precedenti due anni. E ora si parla dell’intenzione di aprire un proprio microbirrificio negli spazi del locale.
Andy Evans ha così commentato l’exploit della sua creatura:
Siamo al settimo cielo per essere nominati miglior pub della nazione solo pochi anni dopo il rinnovamento del locale. Abbiamo fatto di tutto per renderlo accogliente per la nostra comunità e abbiamo in testa altri entusiasmanti sviluppi. Oltre ad aver ampliato l’offerta birraria, abbiamo creato un beer garden e lo abbiamo abbellito con fiori e piante. Nel corso dell’anno contiamo di installare un microbirrificio. Siamo davvero orgogliosi di essere parte della scena della birra in cask e attendiamo di celebrare il traguardo con tutti i nostri locals!
Sempre interessanti sono le considerazioni che arrivano dagli organizzatori del concorso:
In meno di cinque anni, Andy e Denise hanno trasformato un fallimentare pub destinato alla chiusura in una meta autentica per tutti i beer lover britannici. Ciò che impressiona di più è rilevare come il Cricketers Arms sia un pub genuinamente legato alla comunità locale, dove le persone di ogni estrazione sociale si incontrano per socializzare. È uno splendido esempio di come un pub, apparentemente condannato al fallimento, può cambiare totalmente destino se affidato a mani sapienti.
La storia dietro al Cricketers Arms non è di quelle sorprendenti, ma forse per questo ancora più nobile. È ormai evidente che il premio del Camra non ricerca solo locali dal grandissimo spessore birrario – ormai se ne trovano a bizzeffe ovunque – ma anche quelli che emergono da situazioni molto particolari. Un aspetto da non sottovalutare è l’importanza che viene assegnata al ruolo che gioca il pub all’interno della comunità locale, esaltando dunque quell’aspetto socializzante che è alla base della stessa bevanda. L’intenzione di aprire un brewpub aggiunge una sfumatura “moderna” all’intera la storia: ci sono insomma tutti gli ingredienti per un grande racconto di successo.
Per la cronaca il Cricketers Arms ha superato in finale il Wigan Central di Wigan, lo Stanford Arms di Lowestoft e il Weavers Real Ale House di Kiddrminster. Nomi che dubito conoscerete, ma che potrebbero tornare utili se state pianificando un tour per i migliori village pub del Regno Unito – ve la butto là come idea per la prossima estate 😉 .