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A Roma nuove limitazioni alla libertà di bere

on-gianni-alemanno-sindaco-di-romaNonostante ieri abbia salutato tutti prima di mandare in vacanza il blog per qualche giorno, oggi mi vedo praticamente costretto a tornare a scrivere per illustrare i nuovi provvedimenti del sindaco Alemanno riguardo alla vita notturna romana. Come in passato, siamo ancora di fronte a una nuova e assurda limitazione della libertà personale, che in pratica si traduce in una serie di disposizioni atte a regolamentare il modo di bere un boccale di birra o un bicchiere di vino. E poiché certe decisioni vengono prese vigliaccamente quando l’attenzione dei cittadini è ai minimi termini – ovviamente perché molti si stanno godendo le giuste vacanze – ho pensato di pubblicare la notizia anche se sono in ferie, proprio per cercare di informare nonostante il periodo estivo.

Come riportato da Repubblica, i nuovi provvedimenti consistono in 3 ordinanze e 2 protocolli, che riprendono e inaspriscono disposizioni degli scorsi mesi, oltre a inserire alcune novità integrative. Le prime due ordinanze estendono a tutta la settimana il divieto contro il vetro e contro l’alcol “da passeggio”: dopo le 21,00 nelle zone più calde della vita notturna capitolina sarà vietato bere bibite alcoliche per strada. Fino al prossimo 20 settembre, l’unico modo per bere birra o vino in orario serale sarà quindi all’interno dei locali, perché uscendo si rischierà una multa di 50 euro. I quartieri a cui è rivolto il provvedimento coprono mezza città: Centro storico, Trastevere, Testaccio, Pigneto, Torpignattara, Monti, Ponte Milvio, San Lorenzo, Piazza Bologna, Ostiense, Ostia e la Stazione Tiburtina. In pratica in qualsiasi zona di Roma con un minimo di frequentazione notturna, sarà impossibile bere per strada. Complimenti.

Particolarmente felici della situazione saranno i gestori di locali, che tra l’altro avranno anche a fare con la terza ordinanza, voluta fortemente dal sindaco Alemanno. Ricordando il fantastico principio della responsabilità oggettiva vigente nel mondo calcistico, fino al 7 gennaio 2010 i pub e gli altri locali di Roma saranno direttamente responsabili della maleducazione e degli atti dei propri clienti, anche quando questi saranno all’esterno. Se infatti gli avventori di un pub disturberanno la quiete pubblica, a rimetterci sarà il locale, che rischierà la chiusura da 3 giorni a 2 mesi, fino alla revoca della licenza in casi di recidiva. In pratica ai pub viene limitata l’attività all’interno delle proprie mura, però devono occuparsi di sicurezza pubblica anche all’esterno. Geniale.

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A completare il quadro ci sono due protocolli firmati dal sindaco con due diversi interlocutori. Il primo con gli esercenti prevede una serie di servizi che “vanno dalla vigilanza privata al trasporto pubblico agevolato, passando per campagne di sensibilizzazione e barman maggiorenni”. Disposizioni che di per sè potrebbero anche risultare interessanti (anche se ho dei dubbi sulla loro reale messa in atto), ma che si configurano come un mero orpello decorativo a un pacchetto che si caratterizza in modo evidente per interventi esclusivamente restrittivi.

Il secondo protocollo invece è stato concordato con Confesercenti e Confcommercio, che qualche giorno fa litigavano per l’interpretazione della nuova legge anti-abusivi, e oggi invece si stringono la mano per firmare questo inutile documento. L’idea è infatti di premiare con uno sconto sul prezzo di occupazione pubblica i locali che si siano rivelati particolarmente virtuosi nelle loro (ovvie) funzioni di controllo cittadino: se essi saranno in grado di organizzare servizi di vigilanza privata e pulizie straordinarie, potranno godere di questo fantastico bonus.

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Nelle prossime settimane partiranno anche una serie di controlli a tappeto da parte di vigili urbani, polizia, carabinieri e guardia di finanza. Manca solo l’esercito, ma quello entra in gioco solo quando è tempo di coprifuoco. Come? Dite che sarà il prossimo passo?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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13 Commenti

  1. Finora le ordinanze pro-sicurezza si sono spesso rivelate in un bel “fate vobis e se non mantenete l’ordine da soli sotto casa vostra pagherete salato”. Così son capaci tutti. A quando la multa alle vecchine che si fanno scippare? Spetta a loro tenere a bada i ladri e assicurarsi di tenere il portafogli al sicuro, eh!

    I gestori che faranno per mantenere l’ordine? Porto d’armi? Mazza da baseball sotto il bancone? il Winchester carico come su Shaun of the Dead?
    Gliela diamo una stella d’argento da appuntarsi al petto per dimostrare che sono stati legittimamente investiti dell’autorità? 😀

  2. mah…il fatto di responsabilizzare un pò i gestori dei locali non mi sembra una cavolata fino in fondo eh…io a Dublino e Londra fuori dei pub ho visto dei gorilla che ti facevano passare ogni volgia di fare l’idiota….
    forse quella sarebbe la via giusta (basta che poi non facciano come nelle discoteche in cui gli stessi buttafuori al 70% sono coinvolti negli spacci di droga e alcolici a minori)…
    Bene anche all’obbligo di star dentro i locali…lo facessero pure a Treviso cavoli…è pieno di “locali” (grando come un box auto) che distribuiscono superalcoli a mandrie di pirloni alcolizzati che poi stanno in mezzo alla strada facendo fare più code che sulla A4…e la polizia non si vede mai in centro….se non per una rapida occhiata che vede ciò che vuole…

  3. gia’ vedere i militari armati di mitra x le strade mi fa’ pensare a una citta’ sotto assedio, al pensiero di vedere che anche davanti ai pub (che non sono discoteche ) o ai ristoranti personaggi tipo “sicurezza” mi fa’ sentire ancora piu’ oppresso, a quando inizieranno le ronde dei squadristi? mi immagino spacciatori di caffe’ borghetti e grappini agli angoli delle strade,ma questo e’ solo un pindarico volo . tornando coi piedi per terra, allora alle manifestazioni estive? e se i ragazzi si comprano una cassa di birra al supermercato e se la portano nel bagagliaio? e i ristoranti con i tavoli fuori che fanno non servono i loro avventori ,dicendo “scusi se vuole un altro bicchiere deve entrare…” e se la gente si riversasse su qui locali che non sono i quelle zone puo’ fare come vuole? allora diciamo che vado all’eur bevo come voglio in tranquillita’ e poi vado a passeggiare al centro e magari faccio rumore davanti a un locale , il propietario e’ responsabile lo stesso? e cosa e’ disposto a fare per non farsi multare o peggio perdere la licenza? eppure la storia dovrebbe insegnare…..

  4. …Senza contare che a Trastevere in una piazzetta di 10 mq si affacciano di media 3 bar, 2 pub, 2 ristoranti, minimo. Se nella piazzetta un paio di ragazzotti alticci fa casino, di chi è colpa? Chi viene multato? Tutto il cucuzzaro? Chiudiamo tutti i locali sulla piazzetta?
    E se io fossi un esercente in faida o aperta rosicata verso il bar di fronte?
    Potrei rovinarlo facilmente: mi basterebbe mandargli ripetutamente 3-4 amici a sbronzarsi e far casino di proposito per farlo chiudere. Inquietante.

  5. Ho eliminato il delirio di Pistacchio e tutte le risposte collegate (mi scuseranno gli autori). Il problema è che a metà agosto fa veramente caldo e i colpi di sole amplificano l’idiozia di certa gente e la sua codardia, visto che posta certi commenti proprio quando sa che il blog è in vacanza. Solidarietà a Manuele, sono a sua completa disposizione se dovesse decidere di tutelarsi. Torno a rilassarmi, nel frattempo tutti i commenti dovranno essere approvati dal sottoscritto prima di essere pubblicati. Grazie a Moreno e Nicola per avermi avvertito.

  6. Comunque chi paga la situazione a Trastevere sono anche alcuni ristoratori promotori di quasta follia, ora la zona è vuota e loro piangono miseria, noi stamo sempre qui a beve. Contenti loro…
    Comunque credo che sia solo l’inizio di quella che diventerà una vera e propria inquisizione all’alcol, nuova minaccia alla tranquillità del quieto vivere, nuova piaga di una società che non sa più a che appellarsi per giustificare una pochezza culturale ormai tornata ai tempi della pietra.
    Qualcuno dimentica che la birra non ha cinque anni di vita, il cervello di parecchi ragazzini sì, e la colpa spesso e di qualche madre o padre che doveva farsi un check-up al cevello prima di metterli al mondo.

  7. Citta’ militarizzate, tutti in casa e nessuno per strada, sara’ mica il piano di rinascita nazionale? Roma segue solo altre citta’, ricordate un certo Cofferati?
    Il posto si doveva chiamare “A Roma nuove limitazioni alla libertà” perche’ poi ne seguiranno altre. Dopo la tessera del tifoso ci sara’ la tessera dell’avventore di pub?

  8. quoto il colonna e ricordo che delle leggi riguardo alla somministrazione “sopratutto per cio’ che riguarda i minori” gia’ esistono e sono anche valide, ma poi non c’e’ il giusto controllo, e che se ci fosse risolverebbe gia’ molto , per il resto sono appunto un po’ preoccupato , perche la difficile interpretazione del provvedimento non e’ solo da parte nostra ma anche “loro” e quindi sulla sua corretta messa in atto, comunque ,come e’ gia’ stato detto , bevemoce sopra e vedemo che succede….
    cheers

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