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4 (anzi 5) luoghi birrari che meritano una visita indipendentemente dalla birra

Viaggiare per la birra è indubbiamente una delle migliori attività di cui possiamo godere come appassionati. Bere una birra sul posto è il modo migliore per assaggiarla nelle sue condizioni migliori e apprezzarla fino in fondo. Ma il viaggio regala suggestioni che vanno ben oltre il puro piacere gustativo, poiché spesso permette di ritrovarsi catapultati in contesti e atmosfere uniche, assolutamente lontane dalla nostra esperienza per motivi storici e culturali. Questo elemento è talmente evidente che talvolta diventa più importante della bevuta stessa: il coinvolgimento è talmente forte che la qualità della birra passa in secondo piano. Così esistono addirittura dei luoghi che meritano una sosta indipendentemente da ciò che si beve: il loro carisma è tale da dominare completamente le nostre percezioni, e chi se ne importa se non sono disponibili birre di qualità ineccepibile. Nel pezzo di oggi segnaliamo quattro locali (anzi cinque) in cui consigliamo una visita anche se non sono considerati destinazioni imperdibili per la birra. Ovviamente non è una lista che copre tutte le possibilità, che sono potenzialmente infinite.

Ye Olde Cheshire Cheese – Londra

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Secondo il Camra a Londra sono attivi poco meno di 4.000 pub (dato del 2018), uno ogni 2.300 abitanti. Accanto a quelli che vantano un’offerta birraria imperdibile per ogni appassionato, ce ne sono tantissimi altri che meritano una visita anche solo per la loro atmosfera. Sono pub storici, risalenti ad epoche passate, dove magari non sono disponibili birre particolarmente interessanti, ma che regalano un’esperienza indimenticabile grazie a tutto il resto. Tra le tante possibilità in tal senso ci piace menzionare il Ye Olde Cheshire Cheese, uno dei più antichi pub della città, situato non lontano dalla cattedrale di St. Paul. Nonostante sia stato ricostruito dopo il Grande Incendio di Londra del 1666, mantiene ancora oggi una struttura peculiare, molto diversa dai pub di stampo più moderno: gli spazi sono divisi in “sale”, mantenendo un’atmosfera vagamente medievale. Molto bello anche lo spazio esterno, dove vi sembrerà di sprofondare in un contesto di altre epoche. Tra i vari clienti del Ye Olde Cheshire Cheese si sono avvicendati diversi importanti scrittori, come Mark Tain, Conan Doyle e Charles Dickens. La birra, dite? Se proprio vi interessa troverete solo i prodotti di Samuel Smith, che comunque sono tutt’altro che malvagi.

Hofbräuhaus am Platzl – Monaco di Baviera

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Il centro di Monaco è dominato dalle grandi birrerie dei sei marchi dell’Oktoberfest, tra cui spicca l’immenso locale di Hofbräuhaus, birrificio di proprietà statale meglio conosciuto con l’abbreviazione HB. Risalente al XVI secolo, Hofbräuhaus am Platzl è la seconda attrazione turistica della città dopo la famosa festa di ottobre, un edificio che ogni anno accoglie milioni di bevitori (quasi tutti turisti) che affollano le grandi sale dell’edificio. Fu qui che il 24 febbraio 1920 Hitler tenne uno dei suoi primi comizi, declamando i 25 punti programmatici del Partito dei Lavoratori tedeschi; ventiquattro anni dopo l’aviazione inglese distrusse quasi completamente la birreria, che riaprì al pubblico solo nel 1958. HB non è certo un marchio che si distingue per la qualità delle sue birre, ma una sosta all’Hofbräuhaus am Platzl è da provare almeno una volta nella vita. Più che un locale è una sorta di parco giochi con la sua atmosfera vivace e coinvolgente, ancorché artefatta: tra bande che suonano musica folkloristica, cameriere che girano tra i tavoli cariche di Maß di Helles e brezel ed elementi iconografici tipici della Baviera, vi sembrerà di vivere un piccolo Oktoberfest. Se non andiamo errati è il locale pubblico con la più grande cucina al mondo e qualsiasi cosa è immensa, compresi i bagni.

À La Mort Subite – Bruxelles

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Gli antichi caffè di Bruxelles sono tra le attrazioni più interessanti della città, perché offrono atmosfere uniche, tipiche di epoche ormai lontane. A meno di mezzo chilometro dalla Grand Place si trova À La Mort Subite (sito web), un locale diventato nel tempo un’istituzione della capitale, grazie ai suoi ambienti assolutamente suggestivi. Il nome è strettamente legato a quello della Brasserie Mort Subite, uno dei più importanti produttori di Lambic del passato: quando la famiglia De Hert entrò in società con i fratelli Vossen, già proprietari del locale, decise di cambiare ribattezzare il suo prodotto di punta in Gueuze Mort Subite. Prima ancora di questo avvenimento, nel locale era servita una proprio Gueuze realizzata, come era usanza per il tempo, miscelando il Lambic provenienti dai birrifici della zona. Oggi il locale è controllato dalla quarta generazione dei Vossen e serve i prodotti Morte Subite – purtroppo diventati trascurabili dopo l’acquisizione da parte del colosso Alken-Maes – e altre birre belghe. Il contesto però è perfetto per capire quale atmosfera si respirava nei caffè belgi del passato.

U Fleku e U Zlateho Tygra – Praga

Per Praga abbiamo deciso di segnalare due locali non molto distanti tra loro, per motivi opposti. U Fleku (sito web) è un birrificio storico della città con annessa taverna, famoso soprattutto per la sua ottima Tmavé (birra scura). Il complesso è affascinante, così come gli interni, purtroppo però l’atmosfera non è delle migliori: nel tempo si è trasformato in un ritrovo turistico molto gettonato, ben lontano dalle tipiche birrerie ceche. Tra la confusione delle tavolate di turisti e la fastidiosa insistenza dei camerieri, è davvero difficile trovarsi a proprio agio da U Fleku; se però riuscirete a tollerare la situazione (o avrete voglia di fare un po’ di casino) sarete ricompensati dalla scura della casa, che non sarà più la perla brassicola di un tempo, ma è sempre un buon bere. U Zlateho Tygra (sito web) invece è un’antica birreria dagli interni scarni e da uno staff che ha un’età media intorno agli ottant’anni. Viene servita solo la Pilsner Urquell, ma nella forma migliore che si può trovare fuori da Plzen. Sarete costretti ad accomodarvi al tavolo con altri clienti – non necessariamente turisti – e ciò vi permetterà di calarvi nella splendida atmosfera del luogo, ricca di storia e tradizione. Fu il locale preferito di Bohumil Hrabal, uno dei più grandi scrittori della Repubblica Ceca.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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4 Commenti

  1. Bellissimi posti, in alcuni sono anche stato, ma non capisco una cosa, come si fa a dire che HB non sia di “qualità”!? Se parliamo di originalità posso essere anche d’accordo, classificare scarso un prodotto che, primo rispetta l’editto di purezza, secondo ha storia secolare, terzo ha mastri birrai in produzione con specializzazioni che in altri posti al mondo possiamo solo sognarci, quarto fa birre buone e nel pieno rispetto dello stile, che è una cosa molto tedesca, quindi non di meno ha prezzi onesti. Questo mito dell’artigianale e dell’originale è francamente ridicolo, è quello che porta i produttori italiani ad esempio a vendere prodotti inconcludenti e spesso insulsi al doppio o triplo di birre trappiste per esempio.

    • Beh Cristian non è che il rispetto del Reinheitsgebot significa automaticamente garanzia di qualità. Tra i birrifici dell’Oktoberfest, per dirti, io preferisco Augustiner, e non possiamo certo considerarlo artigianale.

  2. personalmente aggiungerei anche la storica birreria Wuehrer di Brescia.
    birre a parte – le uniche potabili sono AUGUSTINER, se e quando spillate con criterio..
    ma gli ambienti sono veramente molto belli, con molte sale decorate ai vari piani, biergarten estivo, salone delle feste , bancone lunghissimo in rame.
    merita un visita

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