Da diversi anni ormai la città di Roma è diventata l’ombelico del movimento birrario nazionale e questa tendenza sembra destinata a continuare in futuro. Non è un caso che proprio in questo momento sia in atto una stagione di nuove aperture importanti, a cui a breve si aggiungerà anche quella del Be.Re. in zona Prati. Una novità di grande spessore nel panorama della Capitale, poiché tra i nomi attivamente coinvolti compare anche un certo Manuele Colonna. Ma la forza e il fascino insiti nel progetto sono in realtà espressione delle grandi competenze messe in campo anche dagli altri soci: Luigi Parise e Lorenzo D’Annibale, entrambi con esperienza pluriennale nel mondo della ristorazione. Senza dimenticare la collaborazione prestigiosa con Trapizzino, uno dei tanti contenuti di questo locale che oggi presentiamo in anteprima assoluta su Cronache di Birra.
Partiamo dalla posizione. Il Be.Re. occuperà quattro vetrine su Piazza Risorgimento, uno dei punti più suggestivi dell’Urbe e a due passi dal Vaticano. Anche chi non conosce Roma nel dettaglio, può intuire che si tratta di un luogo di passaggio turistico come pochi altri al mondo: un aspetto che in città è spesso sinonimo di ristoranti di pessimo livello e classiche trappole acchiappa turisti. In effetti anche Piazza Risorgimento per anni è stata caratterizzata da simili esercizi, ma per fortuna recentemente si è verificata un’inversione di tendenza grazie ad alcuni esempi virtuosi – impossibile non citare il Ris Cafè e il più recente Pergamino Caffè dello stesso Parise. Il Be.Re. quindi favorirà ulteriormente questa conversione alla qualità di tutta la zona, fenomeno che non possiamo non plaudire e di cui Roma ha maledettamente bisogno.
Con il Be.Re. il concetto di qualità acquisterà diversi significati. Innanzitutto per l’offerta birraria, che chiaramente sarà curata da Manuele in persona. Quindi ampio spazio sarà garantito alle birre in botte della Franconia, ma anche a tutte le altre culture brassicole e ai rispettivi stili. Interessanti sono alcune soluzioni tecniche adottate per “coinvolgere” i clienti: il servizio a caduta sfrutterà un impianto appositamente realizzato, mentre i cask per le birre a pompa saranno posizionati in una parte a vista del bancone, così da risultare sempre ben visibili. L’idea più intrigante è l’apertura periodica di botticelle all’aperto, un rito che in breve potrebbe diventare una vera e propria tradizione per tutta Piazza Risorgimento: già immagino turisti e curiosi fermi in attesa di ammirare il Colonna alle prese con martello e rubinetto!
Il bancone (completamente in rame e legno, due materiali che ricorreranno spesso) sarà uno degli elementi architettonici più importanti del locale. Ospiterà un mastodontico impianto da 18 spine e 6 handpump e ovviamente sarà totalmente abitabile. Sulla parete opposta ci sarà un elemento che farà sciogliere il cuore a tanti appassionati: una teca con i boccali personalizzati per i clienti più affezionati (circa 60 celle) sulla falsariga di quelli che si trovano nelle birrerie della Baviera. Un frigorifero ospiterà una selezione di chicche in bottiglia, mentre un’ampia cella frigo permetterà di conservare le birre al meglio. Grande attenzione sarà riposta anche negli altri aspetti del servizio, come la pulizia dei bicchieri. L’obiettivo è creare un ambiente piacevole e intimo, votato alla qualità e dove tutti gli aspetti – anche quelli spesso trascurati – sono seguiti con professionalità quasi ossessiva.
Gli stessi spazi sono esteticamente impressionanti. Prati è un quartiere esclusivo e il Be.Re. lo conferma totalmente: pittoreschi soffitti a botte con mattoni a vista, bellissimi pavimenti, affaccio su uno splendido cortile, pareti slanciate e archi interni. Il locale è strutturato in più sale, tra cui una rialzata alle spalle del bancone che sarà destinata a ospitare iniziative didattiche e culturali. Un’idea degna di lode, che si avvarrà anche della presenza di un grande schermo. E a proposito di schermi, nella sala del bancone (e probabilmente anche altrove) saranno installati dei monitor con le informazioni provenienti dal software Digital Pour, quello già usato all’estero da pub come il Biercab di Barcellona.
Come accennato, l’offerta gastronomica si gioverà innanzitutto della collaborazione con Trapizzino, un prodotto straordinario che nell’accostamento alla birra ha trovato la sua quadratura del cerchio. Il menu però proporrà anche altre preparazioni veloci e informali (in primis taglieri), ma tutte nell’ottica della massima qualità. Si potrà mangiare a qualsiasi ora e considerando che gli orari di apertura andranno dalle 11,00 di mattina alle 2 di notte, di certo non ci sarà il pericolo di rimanere affamati. Tornando invece al beverage, oltre alla birra non è esclusa una piccola selezione di whisky e altri distillati.
Grande attenzione sarà riposta nella preparazione dello staff, che in parte proverrà dal Ma che siete venuti a fa’. Manuele, Luigi e Lorenzo hanno chiaro in mente che il successo di un progetto del genere passa anche dalla capacità di chi è dietro al banco di coinvolgere gli avventori e di comunicare passione e competenze nel giusto modo. Un’idea che non posso che sposare al cento per cento. Del resto tutto il Be.Re. è orientato alla trasparenza e alla fiducia nei confronti dei clienti: un altro modo per fidelizzarli e farli sentire veramente a casa.
I lavori sono giunti nel loro momento clou e l’apertura è prevista tra la seconda metà di ottobre e l’inizio di novembre. I presupposti ci sono tutti perché il Be.Re. diventi un’altra mecca birraria di Roma, in un punto strategico e con ampi margini di crescita. Personalmente non vedo l’ora che apra e nel frattempo non mi rimane che fare un grosso in bocca al lupo ai suoi protagonisti.
Colonna & company tanta roba!!!Complimenti a loro!!!
Locale di indubbia qualità e curatissimo nei dettagli, ma l’area del bancone mi sembra leggermente “pesante”. Il legno, il rame e i mattoni del soffitto creano un pericoloso effetto “tono su tono”. Per fortuna il pavimento chiaro spezza un po’ quella monotonia cromatica. Almeno questa è l’impressione che mi desta la prima foto degli interni.
Beh Michele ma sono solo render, mica foto.
Ah… ho capito.
Complimenti a Manuele bel locale, ma sinceramente mi aspettavo di meglio che un impianto a caduta.
Forse l’articolo non lo spiega bene, ma ci sarà un impianto “normale” da 18 spine
Io così avevo capito. Comunque se non è a caduta è a spinta.
Come si definisce un impianto “normale” che non sia a caduta?
A Co2? A “spinta”? Ci sono diversi nomi…
Normale, cioè il più diffuso, è a spinta, poi ci sono i sistemi ad aspirazione.