Con l’inaugurazione del Lambiczoon e la quasi contemporanea apertura di altre mete importanti, a fine 2013 avevamo annunciato il tanto atteso risveglio birrario di Milano. Come previsto da allora il fenomeno ha continuato a evolversi e tra le novità più interessanti dobbiamo ora segnalare lo Sloan Square, pub di impronta decisamente british situato in Piazzale Cadorna. Proprietario è quel John Peter Sloan, scrittore e comico anglosassone, che qualcuno di voi conoscerà per i suoi corsi di inglese per italiani (io per la cronaca non lo conoscevo). Il locale si ispira alle classiche public house del Regno Unito e l’offerta è tutta dedicata ai prodotti craft, con un impianto di tutto rispetto: 24 vie (più 14 al piano inferiore) con una bella percentuale di handpump inglesi.
L’offerta birraria non si discosta dai marchi che solitamente si possono incrociare nei posti più forniti d’Italia e questa di per sé è già una bella notizia per Milano. Il locale prevede spettacoli dal vivo e una cucina curata. I prezzi non sono proprio popolari: la mezza pinta da 28 cl (mezza pinta imperiale, quindi) viaggia in media sui 5,5 €. Per tutti i dettagli seguite la pagina Facebook dello Sloan Square.
Nel frattempo a Roma continuano le aperture e tra gli ultimi arrivati inseriamo anche il So Good, che ha aperto in zona Aventino, una delle (poche) ancora non totalmente invase dalla birra artigianale. Il posto è piccino, ma come si dice nella botte piccola c’è il vino buono – in questo caso la birra. Quindi non solo una selezione attenta e intelligente di spine, ma anche salumi e formaggi selezionati dai migliori artigiani d’Italia, panini gourmet e altre bevande di alto livello. A tal proposito segnalo una carta di bollicine italiane e francesi di tutto rispetto. È un luogo di dimensioni inversamente proporzionali alla passione che vi si respira, se siete in zona (l’indirizzo è proprio Viale Aventino, non lontano dalla FAO) una sosta è altamente consigliata. Per tutti gli aggiornamenti non perdete di vista la pagina Facebook del So Good.
Un’altra città che sta dando segni di vita dopo un lungo sonno birrario è Firenze, dove – come si può leggere su la Pinta Medicea – da alcuni mesi sono operative due nuove mete per appassionati. Diorama è un risto-pub situato a due passi da Porta San Frediano e dedicato a birre artigianali italiane e straniere, che tuttavia non disdegna un’ampia offerta gastronomica incentrati prevalentemente sulla tradizione fiorentina. L’impianto a sei vie ospita anche produzioni locali, mentre la selezione in bottiglia può contare su circa ottanta etichette. Per i meno talebani ci sono anche vini e tè di qualità . L’indirizzo preciso è via Pisana 78r, dettagli sulla pagina Facebook.
Sorge invece vicino alla stazione di Santa Maria Novella il Max Pub, accogliente birreria fornita anche di spazio esterno. L’impianto qui recita 11 vie, dove trovano spazio le tedesche Sternquell e altre produzioni di birrifici principalmente italiani. L’offerta in bottiglia può invece contare su un’ottantina di nomi. Non mancano panini, taglieri e bruschette, oltre al classico aperitivo a buffet. A completare il quadro da segnalare l’organizzazione di serate di degustazione ed eventi musicali. Il Max Pub è in via Orti Oricellari 6r, ulteriori informazioni sulla relativa pagina Facebook.
A San Benedetto del Tronto (AP) è invece partita da poco l’avventura del Birritrovo, locale con cucina devoto alla birra artigianale. L’impianto consta di 6 vie “normali” e una handpump e l’offerta è quasi esclusivamente incentrata sui birrifici italiani, come Baladin, Le Fate, MC-77, Birra del Borgo, Opperbacco, Rerorto e tanti altri. La cucina è studiata per sposarsi con la nostra bevanda preferita: a tal proposito segnalo un menu di 4 portate abbinate ad altrettante birre. Poi non mancano panini e stuzzichini di qualità , oltre a un’ampia selezione di bottiglie. Se volete fare un salto al Birritrovo ricordate l’indirizzo: Via dei Mille 22. Altre info sulla pagina Facebook del locale.
E concludiamo questa panoramica con la città Caserta, dove a inizio anno ha inaugurato La Quinta Pinta. Si tratta di un beershop con mescita e cucina, aperto da due ragazzi con passione e anni di homebrewing alle spalle. La selezione in bottiglia conta al momento un centinaio di etichette a rotazione, con prodotti da Belgio, Germania, Danimarca, Regno Unito e, ovviamente, Italia. A tal proposito lodevole è la voglia di valorizzare i produttori locali, come i birrifici Lady B e Alter Ego. L’impianto di spillatura è invece a 4 vie, con produzioni italiane e straniere. La cucina offre insalate, fritti, crepes, panini e dolci, spesso proposti in abbinamento a determinate birre. Si organizzano eventi e degustazioni. L’indirizzo è Via Ferrarecce 185, per saperne di più potete visitare il sito web de La Quinta Pinta.
Da buon pub crawler milanese ho già testato lo Sloan e non credo ci tornerò: ok per la selezione, ma si spende quasi come all’Akkurat e all’Oliver Twist, con la differenza che nemmeno sei in Svezia dove certi prezzi sono giustificabili. E poi, fortunatamente, a Milano dei buoni cask/handpump si trovano altrove anche spendendo meno. Gli altri non li conosco, ma piazzare l’Eggenberg (birrificio austriaco) come esempio di birra tedesca – per non parlare di La Trappe (olandese) messo tra le birre del Belgio – non è proprio un bel bliglietto da visita per La Quinta Pinta…
Ciao Enrico, credo che il prezzo media alto dipenda dalla posizione. Piazza Cadorna ha degli affitti da paura.
Le birre al diorama adesso sono 6 vie più una pompa…così per tenere aggiornati 🙂
Ottimo, grazie dell’aggiornamento
Max Pub gran bel posto, scoperto nella mia ultima gita a Firenze. Gli amici che abitano li mi hanno ringraziato e adesso ci vanno sempre.
ho seguito il tuo consiglio, ieri ho fatto un salto al So Good dove ho avuto il piacere di riprovare la Session #2 di Vento Forte che ha confermato tutta la sua godibilità ..