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Diamo un’occhiata ai risultati del CIBA 2010

Come accennato nel post di ieri sull’IBF di Roma, nella giornata di domenica sono stati annunciati i risultati del Campionato Italiano delle Birre Artigianali. Dopo il podio assoluto annunciato ieri pomeriggio, che ha visto trionfare l’Imperial Ghisa di Lambrate davanti a Quarta Runa (Montegioco) e Surfing Hop (Toccalmatto), oggi andiamo ad analizzare nel dettaglio tutti i risultati, divisi come sempre per tipologia di appartenenza. I giurati hanno valutato 700 birre, da cui sono state selezionate 94 finaliste degustate il 2 aprile 2010. A differenza di altri concorsi, quello di ADB non prevede l’iscrizione di birre da parte dei birrifici, bensì il campione è acquistato direttamente nei punti vendita specializzati.

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Ecco allora tutte le classifiche per tipologia:

Blanche – Weizen – Farro – Weizen Dunkel
Vudu– Birrificio Italiano
Ratweizen – Montegioco
Joice – Foglie D’erba

Pils
Magut – Lambrate
Via Emilia – Del Ducato
La Grigna – Lariano

Koelsch
Rodersch – Bi-Du
Linfa – Birranova
Gaia – Statalenove

Erbe-spezie-miele
Melissa – Gradoplato
Caldan – Birra Di Meni
Robinia – San Paolo

Frutta-acide
Quarta Runa – Montegioco
Nivura – Scarampola
Strada San Felice – Gradoplato

Saison
Sibilla – Toccalmatto
Du Bidu – Bi-du
Dau – Troll

Belgian Ale – Belgian Strong Ale – Dubbel – Tripel – Belgian Dark Strong Ale – Barley Wine
Winterlude – Del Ducato
10 e Lode – Opperbacco
Rebuffone – Manerba

Pale Ale – Ipa – Apa – Bitter – Double Ipa – Altbier
Surfing Hop – Toccalmatto
22 La Verguenza – Menaresta
Babel – Foglie D’erba

Bock – Doppel Bock – Rauch – Munchener – Marzen – Dunkel
Ghisa – Lambrate
Wedding Rauch – Del Ducato
Falesia – Lariano

Schwarz – Porter – Stout – Imperial Stout – Milk Stout – Sweet Stout
Imperial Ghisa – Lambrate
Imperial – Maltus Faber
Old Jack – Doppio Malto

Premio Speciale Innovazione E Maestria
Ultima Luna – Del Ducato

Esattamente come l’anno scorso non si notano particolari sorprese: i vari piazzamenti sono occupati da aziende ben conosciute e da prodotti ormai consolidati nel panorama italiano. Addirittura si nota una certa ridondanza di nomi, per la verità del tutto giustificata se pensiamo che siamo comunque al cospetto di birrifici affermati e dal valore unanimemente riconosciuto.

Se di sorprese vogliamo parlare, stupisce sicuramente l’assenza nelle varie classifiche di Baladin e Birra del Borgo, due dei microbirrifici più importanti d’Italia – non essendo però pubblica la lista delle birre partecipanti, non sappiamo se i due birrifici erano “iscritti” al concorso o meno. Altro risultato sorprendente è la mancanza della Tipopils nel podio dello stile di riferimento, che in qualche ricorda la “clamorosa” debacle all’ultimo Birra dell’Anno di Unionbirrai. Esattamente come allora, troviamo invece sul podio la Via Emilia del Ducato, che non solo conferma la bontà del birrificio di Giovanni Campari, ma una sorta di passaggio di consegne tra le due Pils più affermate nel nostro panorama.

Accorpando i vari risultati, proprio il Birrificio del Ducato si dimostra ancora una volta in grande spolvero (1 oro, 2 argenti e il premio speciale), ma è sicuramente il milanese Lambrate a mostrare la performance migliore: ben 3 ori in altrettante categorie (Ghisa, Imperial Ghisa e Magut), oltre al già citato premio di migliore birra del concorso. Tra le altre ottime prestazioni si segnala Montegioco (1 oro e 2 argenti) e Toccalmatto (2 ori e 1 bronzo). In generale predominio nordico, con – se non sbaglio – solo due birre appartenenti ad aziende del centro-sud (10 e lode di Opperbacco e Linfa di Birranova).

Non hanno partecipato al concorso i birrifici Bauscia (di proprietà del presidente di ADB, nonché giurato) ed Extraomnes (Schigi era in giuria, peccato). Già che ci siamo riporto anche i nomi degli altri giurati: Flavio Boero, Alessandro Coggi, Filippo Di Cesare, Ivano Epis, Simone Ghiro, Andrea Reina, Davide Terziotti.

Che ne dite di questi risultati? A voi la parola…

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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38 Commenti

    • Cesare Gualdoni, credo in un errore in buona fede Lallo, quindi per questa volta non cancellerò il messaggio. Che non ti piaccia questo birrificio è chiaro, inutile continuare no?

  1. Per quello che ho bevuto io (in bottiglia) avrei invertito la classifica delle IPA e penso che sulle brre di frumento in italia ci sia ancora da lavorare.
    Proverei assolutamente la magut visto che vince sulla via emilia che adoro

  2. @indastria
    la magut che ho a casa (una e’ stata gia’ lavandinata) con scadenza 4 settembre 2011 e’ troppo satura …..ultimamente anche altre birre di lambrate in bottiglia hanno questo maledetto problema!(porpora ,magut,e anche un poco la lambrate) ciaoooo

    • Lallo è il viaggio in treno che le fa male ! ehehehe
      A parte gli scherzi l’Imperial che ho preso venerd’ scorso era perfetta !
      E poi a noi CI piace di più bere alla spina 😉
      in compagnia ! Grande Lallo !
      ciaooooo

  3. Complimentoni a Emanuele Aimi e Giovanni Campari per i continui ed ottimi risultati del Ducato (Via Emilia uber alles) ed al grande Bruno Carilli (forse meritava anche di più). Di Birra del Borgo ho assaggiato ultimamente ottime produzioni e, francamente, stupisce anche me che non siano presenti loro produzioni, ma forse alcune sono uscite tardi rispetto al giudizio (ad esempio credo che la Scik pils si toglierà le sue belle soddisfazioni). Condivido il rammarico per la non presenza delle birre di Extraomnes e Bauscia in quanto giurati i rispettivi produttori (ed è un vero peccato perchè alcune produzioni sono davvero buone), ma non potrebbero evitare di fare i giurati così le loro birre possono partecipare (tanto le degustazioni sono alla cieca)?

  4. @turco
    Abbiamo comperato anche le birre del birrificio del borgo e anche quelle di Baladin,
    a breve metteremo fuori tutte le birre che abbiamo comperato.
    Grazie

  5. @ciaba
    e’ un po’ che sussiste sto’ problema nella porpora e ultimamente nella magut e hai me’ anche un po’ nella lambrate….comprate da loro,e al isola della birra…stesso risultato! speriamo in un cambiambento…le altre birre xro’ sono apposto! ciaoooo ciaba salutami la morosa!!!!!!!!

  6. Vorrei avere un chiarimento da chiunque ne sappia qualcosa in più. Se ho ben capito, le birre vengono direttamente iscritte. Ma decidono i giurati in che categoria inserirle, per poi valutarle? Hanno anche l’onere di dover fare ordine, oppure è il birraio che viene interrogato sulla categoria dove vuole inserire le sue birre? Non saprei tarare le classifiche altrimenti…

    Ad ogni modo…chapeau alla Linfa!

    • Angelo,
      le birre vengono catalogate/inserite dall’associazione nei gruppi di stili sia in base all’etichetta (ma spesso e’ insufficiente/carente di informazioni) che, soprattutto, attraverso le caratteristiche organolettiche (che e’ anche il principio ispiratore dei raggruppamenti di stili). I birrai/produttori non vengono mai interpellati e avviene tutto “a loro insaputa (cit)”.
      Gli stili “solitari” (es pils) venivano fatti in caso ci un numero significativo di birre finaliste di quello stile.
      Portate un po’ di pazienza e pubblichiamo anche un elenco più completo delle birre partecipanti, il lavoro di procurement/catalogazione, eliminazione vi assicuro non e’ stato semplice.
      Spero di aver risposto ai tuoi dubbi, se ne hai altri siamo qua.

      • Grazie per la risposta immediata!
        Mi chiedevo cosa succede se il birraio non concorda con la categoria, se magari reputa di aver seguito un altro stile guida e pensa di potersi inserire meglio in altre categorie (che in teoria possono anche dare un piazzamento differente).

        • In generale si cerca di rispettare quello in etichetta (quando c’e’).
          Proprio perche’ sono birre “non da concorso” ma comprate cerchiamo di metterle nella categoria dove possono ben figurare ma che rispetti le caretteristiche organolettiche (considerato che vince 1 sola e sono menzionate seconda e terza). Le 94 finaliste non significano che erano le uniche “buone” ma solo che potevano avere secondo noi possibilita’ di vincere o di piazzamento.

  7. Ma le birre di Loverbeer, vengono considerate ogniuna per il loro stile di appartenenza o tutte (o quasi) tra le acide? In ogni caso mi sarei aspettato di vedere qualche loro piazzamento; così come per Carrobiolo (secondo il mio modestissimo parere 2 tra i migliori birrifici dell’attuale scena italiana).
    Non saprei.. ma non mi piace tanto questa ridondanza dei soliti nomi.. non vedo onestamente tutta questa differenza di livello tra questi birrifici. Così come mancano anche Barley o Maltus Faber..

    • Concordo sono ottimi birrifici, ma non credo che premiare tutti sia la soluzione, se la birra la fai buona anche senza premio avrai il tuo riscontro in termini di successo tra gli appassionati (non è che se il Brasile non vince la Coppa del Mondo diventano delle pippe…), e poi i giudici avranno avuto i loro buoni motivi e le degustazioni erano alla cieca, magari un altro anno vincono proprio le birre che hai citato e ci lamenteremo che manca Toccalmatto, Ducato etc etc
      Purtroppo i concorsi son così, prevedono giudizi, ed una dose di soggettività nel giudizio c’è sempre.

      • concordo..se le vendite dipendessero dai premi avremmo già chiuso in molti..e comunque, secondo me, i giudici sono sempre gli stessi in molti concorsi e avendo il palato fino, anche alla cieca, vuoi che non riconoscano le birre? A volte ho la sensazione che sia come dare il rigore all’ ultimo minuto, se sei l’ inter o juve te lo danno, se sei la reggina no. Nel senso che dando i premi ai grandi non si sbaglia mai…apprezzo molto chi come Moreno dell’ Olmaia ha smesso da tempo di partecipare o Nicola Perra del Barley. Se poi vogliamo entrare nel merito di bda, rabbrividisco…con tutto il rispetto di chi ha giudicato, per carità.

        • Ok, tutto vero, ma dato che i piazzamenti in palio erano più di 30, mi sarei aspettato un pò più di varietà. Concordo in pieno sul fatto che non c’è una forte connessione tra premi e vendite, ma si tratta comunque di pubblicità gratis, e vorrei vedere chi la disdegnerebbe..

          • Frizz, non si fanno scelte politiche, si giudica quello che si degusta quindi non è questione ne’ geopolitica ne’ di altro tipo (ma tieni presente che circa 1/3 dei birrifici stanno in 2 regioni del nord).
            In ogni caso mi pare che su una trentina di birre menzionate ci siano circa 20 diversi birrifici, quindi la varieta’ non mi pare affatto bassa. E oltre a nomi gia’ noti ci sono anche emergenti, tra gli altri, come Foglie D’Erba. Se guardi la storia di CIBA anche delle edizioni precedenti credo avrai un quadro abbastanza coerente, anche se dal 2006 e’ cambiato il mondo.

        • @gennaro
          Nel senso che dando i premi ai grandi non si sbaglia mai…

          polliadb
          non mi sembra una frase molto carina.
          Tra l’altro il nostro campionato che porta tanti vantaggi ai birrifici ( vedi i tanti giornali e siti che ne hanno parlato ) e al movimento, ci costa più di 15000 euro, secondo me, è da apprezzare.

          • Paolo come ben sai io rispetto il lavoro che stai facendo e non era una critica mossa al tuo movimento o associazione che dir si voglia. Il mio suggerimento, e ne parlammo anche in hotel l’ altra sera, è che comunque, venga evidenziata prima dell’ uscita dei premi, la lista dei partecipanti con tanto di scontrino fiscale dell’ acquisto a disposizione. Lo dico solo per aggiungere trasparenza ad una cosa che nel principio è assolutamente ben fatta. Sono a conoscenza del fatto che spendi tanti soldi per questo e la apprezzo molto. Sono convinto però, entrando nel merito del giudizio, che i giurati che partecipano conoscono talmente bene le birre che sanno cosa sono anche se la fanno alla cieca e questo mi lascia perplessità sul fatto che riconoscendo una grande birra siano condizionati dal non votarla in quanto si attirerebbero critiche. Chi poi, non riesce ad essere dentro ai circuiti della distribuzione, ha più difficoltà a farsi conoscere e una birra di primo assaggio,di un piccolo o nuovo produttore, secondo me ed a mio modestissimo parere, assaggiata prima o dopo un’altra grande birra riconosciuta, potrebbe condizionare il giudizio e spostarlo verso la grande birra conosciuta. Come ho detto, questo è nelle cose di tutti i giorni come il poveraccio che non ha i soldi per pagarsi l’ avvocato e va in prigione per nulla, e il politico che invece ruba ed’ è sempre li, oppure come detto i rigori all’ ultimo min. per le grandi squadre. Ci siamo abituati, lo accettiamo + o – serenamente, ma non è detto sia giusto. Resta il fatto che per me, in linea di principio, quello che fai è degno di nota. Se non esiste altro metodo..io lo accetto.

      • Nel senso che bisognerebbe fare delle categorie più attinenti agli STILI; lo so che è difficile se la birra acquistata non specifica lo stile, però visto che si tratta di un concorso le classificazioni sono importanti.
        Si potrebbe fare riferimento a microbirrifici.org, ad esempio

        Il mio è solo un suggerimento..

        P.S. Spero di venirti a trovare prima o poi nei tuoi BQ….

        ciao

        • Il suggerimento mi pare pertinente, anche se ormai in molti si “inventano” stili speciali pur di non rientrare in uno stile “codificato” (nel quale magari verrebbero criticati), fa parte del gioco.

          • Preciso: sono i birrai ad “inventarsi” stili “speciali”.
            Le categorie sono corrette, sono piuttosto da aumentare nel senso che vengono accorpati stili che poco sono “assimilabili” (esempio una rauch poco è paragonabile con una doppelbock, o un barley con una belgian ale) a danno di alcuni piuttosto che di altri.

  8. Troppe ne mancano….ma del resto su 700 bottiglie ti pare che la Pecan di San Paolo o la loro Ipé potesse salire sul podio???Lover Beer neanche una birra qualificata (non me ne voglia nessuno ma lo ritengo il migliore in Italia tra i produttori del suo segmento),si confonde una Rauch con una Smoked Stout.
    Mi sta bene il lato soggettivo del voto ma un minimo di oggettività (e di metodo) non guasterebbe

    • Andrea,
      il metodo usato e’ stato spiegato (spero si sia capito, è lo stesso da 5 anni) anche per quel che riguarda le categorie dove convivono stili, nazioni/tradizioni e caratteristiche organolettiche. Ovviamente puo’ non essere di tuo gradimento e se ne puo’ discutere. D’altra parte solo una trentina di birre potevano apparire in classifica.
      Sul fatto dell’oggettivita’ il panel di 9 giudici, anche di estrazione diversa, e la degustazione alla cieca dovrebbere assicurarla e ci conforta vedere che i risultati sono confermati anche togliendo voto +alto/+basso.
      Quando pubblicheremo l’elenco potrai verificare se i birrifici da te menzionati e che oggettivamente ti piacciono sono tra le finaliste (mi pare di si).

      • Guarda a me se Tizio o Caio sale o meno sul podio del contest a me non cambia nulla però definire la Ghisa una Rauch perché ha una nota (seppur evidente) di affumicato (in mezzo ad un altrettanto poderoso torrefatto) mi fa un filo specie, allora mi sa che dobbiamo avvisare il mastrobirraio di Stone (tanto per dirne uno) che non ci hanno capito nulla,usando lo stesso metro di misura infatti non fanno una Smoked Porter ma una Rauch….
        Per ciò che riguarda il panel dei giudici presumendo (alcuni li conosco altri no) che tutti abbiano degli eccellenti palati e nasi non credo gli sia particolarmente difficile riconoscere l’una o l’altra birra (almeno tra le più note)…certo per rifuggere totalmente il rischio di partiggianeria ci si dovrebbe affidare ad una giuria che potenzialmente mai le abbia assaggiate (cosa praticamente impossibile) e dalla riconosciuta competenza,è un impresa titanica.

        • Non ci siamo capiti e siamo arrivati al famoso paradosso “carlo fischia. il treno fischia. carlo e’ un treno”. Mi pare nessuno abbia detto che la ghisa e’ una rauch. La ghisa e’ solo dentro la stessa categoria delle rauch per le sue caratteristiche.

  9. resta il fatto che non rientra in nessuna delle tipologie che formano quell’insieme,ripeto non ho nulla contro Lambrate però mi sembra che nel metodo vi siano delle grosse lacune.Che senso ha creare dei gruppi (già sin troppo eterogenei) e poi far concorrere al loro interno birre che nulla hanno a che vedere con quegli insiemi????

    • Il nome dell’insieme e’ stato mantenuto breve per comodita’, inserire tutti gli stili avrebbe penalizzato la lettura e se avessimo scritto genericamente affumicate sicuro sarebbe arrivato quello a dire che non e’ uno stile. Spiegato il metodo di classificazione pensavamo fosse sufficiente per far capire. Siccome non siamo ne’ in ambito legislativo ne’ in quello militare e soprattutto in Italia ci sono libere interpretazioni degli stili, un minimo di elasticita’ mentale penso sia necessaria. Poi per carita’ si puo’ sbagliare e ci sono le opinioni rispettabili di tutti. E mi pare di capire che tu metta in dubbio la validita’ di tutti i concorsi per via dei giudici influenzabili/non oggettivi, quindi il problema non si pone nemmeno.

      • Io pongo in dubbio il fatto che si facciano classificazioni “attinenti a gli stili” (testuale) e poi si faccia concorrere birre che con quegli stili non hanno nulla a che vedere.Poi se vale tutto basta dirlo.
        Per cio che riguarda la composizione della giuria,non ho mai espresso un giudizio di valore sui membri della stessa,ho solo auspicato che si garantisse il maggior grado di terzietà possibile.Poi se il vostro concetto di fare cultura della birra è che si può prescindere dalle classificazioni che voi stessi formulate nell’ambito di un concorso e siete contenti così perché “non siamo ne’ in ambito legislativo ne’ in quello militare e soprattutto in Italia ci sono libere interpretazioni degli stili” che dire,contenti voi…

        • La frase “attinenti a gli stili” e’ un pezzo di quello che abbiamo scritto a riguardo dell’argomento, ci sono 4 o 5 risposte che spiegano le linee guida delle categorie, gli stili sono una delle componenti, e che sta anche a significate che le categorie non tengono conto di valori come IBU o gradi plato ma si ispirano alla classificazione per stile. Se tu dici che la Ghisa e’ anche affumicata, oltre che torrefatta, forse qualcosa a che vedere con la categoria dove stanno anche le affumicate ce l’ha. Con questo chiudiamo da parte nostra l’argomento visto che pensiamo di aver spiegato tutto quello che potevamo.

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