“Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”. Questa frase, che il web attribuisce a Albert Einstein (sarà poi corretto?), pur nella sua formulazione apparentemente riduttiva nasconde una grande verità. Spesso le difficoltà ti spingono a ripensare molte cose, a uscire dalla comfort zone e a rivitalizzare format consolidati. Non è detto che questo approccio basti o che sia sempre attuabile, eppure in alcuni casi può avere effetti molto positivi. Ed è quanto è successo con la Settimana della Birra Artigianale, che in occasione della sua undicesima edizione è stata completamente ripensata. La sua nuova identità, mai così forte come quest’anno, non si è sviluppata solo tramite il nuovo nome o la nuova grafica, ma soprattutto grazie a un’impostazione totalmente diversa rispetto al passato. La Italy Beer Week ha subìto l’impossibilità di organizzare iniziative sul territorio, ma ha guadagnato sotto altri aspetti: i tanti appuntamenti online hanno infatti permesso di veicolare l’anima della manifestazione e di unire operatori, appassionati o semplici curiosi in un singolo, grande evento dedicato alla birra artigianale. Era probabilmente qualcosa di cui avevamo bisogno.
Più si avvicinava la data di inizio della Italy Beer Week, più ci rendevamo conto che stavamo tirando su qualcosa di importante. Solo restando al programma degli eventi ufficiali, i numeri raccontano di quasi 20 ore di dirette streaming e circa 40 ospiti diversi, tra cui Jean Van Roy di Cantillon e Teo Musso di Baladin (giusto per citarne un paio). Se poi allarghiamo la panoramica anche agli aderenti, allora le cifre crescono ulteriormente: nonostante le pesanti restrizioni, abbiamo accolto 256 aderenti per un totale di 66 eventi (praticamente tutti online) e 175 promozioni. Le iniziative dei partecipanti sono state straordinarie (ne abbiamo citate alcune durante le nostre dirette) e hanno permesso di realizzare l’obiettivo ultimo della Italy Beer Week: celebrare la birra artigianale in maniera organica, offrendo centinaia di occasioni per avvicinarsi a questo mondo, approfondire le proprie conoscenze e alimentare la propria passione.
Tra i tanti eventi ufficiali permettetemi di ricordare il seminario sulla distillazione con Easybrau-Velo e Craft Distilling Italy, la presentazione della nuovissima Opera di Baladin, l’evento ludico sugli abbinamenti condotto da Roberto Muzi, il seminario di Unionbirrai per i 25 anni di birra artigianale, la degustazione delle birre Monkey Style, la puntata di Birra e Caffè condotta da Alessandra Di Dio, la tavola rotonda sulla filiera brassicola organizzata da Cervisia, la presentazione del progetto Italian Grape Ale e soprattutto – lo sottolineo perché è stato qualcosa di innovativo e splendido – la cotta pubblica in streaming da Ritual Lab organizzata da Easybrau-Velo. Senza dimenticare le quattro dirette con il Ballo delle Debuttanti, durante le quali abbiamo bevuto le 13 birre inedite della relativa box. Ieri sera restavano solo una quarantina di box sulle 336 messe in vendita sul sito di 1001Birre: saranno disponibili ancora fino a giugno, ma immagino che andranno esaurite molto prima. Potete rivedere tutti questi eventi sul canale Youtube di Cronache di Birra, che abbiamo inaugurato proprio in occasione della Italy Beer Week. Per i più pigri riportiamo i video anche alla fine di questo articolo.
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Non mi rimane che rendere omaggio a tutti gli sponsor della manifestazione: trovare il loro supporto in un periodo del genere era tutt’altro che scontato, quindi il loro coinvolgimento è stato ancor più apprezzato. Ringrazio allora i sei Official Sponsor della Italy Beer Week: VDGlass con il suo calice da degustazione Crafty; Easybrau-Velo, azienda leader per la realizzazione di (fantastici) impianti produttivi; Lallemand, fornitore di lieviti sempre orientato all’innovazione e all’approfondimento; Yhop, app da sogno per ogni appassionato di birra; Mastri Birrai Umbri con la sua linea Monkey Style; 1001Birre, ecommerce leader in Italia per la vendita di birra, nonché perfetto partner logistico per il Ballo delle Debuttanti. Cito poi i Supporting Sponsor: Birra Mastino, Baladin, Unione Degustatori Birre, Ritual Lab, Combivino, oltre al prezioso partner Unionbirrai. Infine non posso non ricordare i 13 birrifici del Ballo delle Debuttanti: Arbareska, Babylon, Birra dell’Eremo, Boia Brewing, Eternal City Brewing, Godog, La Casa di Cura, Liquida, Mastio, Radiocraft, Rebeers, Stimalti e Torre Mozza.
È stata una settimana lunga, faticosa, emozionante e piena di soddisfazioni. Ma è stata anche una settimana in cui abbiamo dovuto sottolineare la situazione che sta vivendo il nostro comparto. In questi sette giorni abbiamo spesso raccontato la birra in maniera leggera, o tecnica, o didattica. Però l’abbiamo raccontata anche in maniera drammatica, perché è impossibile non ricordare lo stato in cui versano pub e birrifici, costretti a lottare con restrizioni pesantissime mentre altrove è ormai partito il “tana libera tutti”. I controlli sul territorio sono saltati, i colori delle regioni sono sfumati in un tono cromatico indefinito, ma l’unica certezza è che i locali devono restare chiusi a tempo indeterminato. Tutto ciò è francamente inaccettabile. Non è questa la sede per affrontare un tema che meriterebbe una trattazione a parte, dunque limitiamoci a incrociare le dita e sperare che la luce in fondo al tunnel arrivi presto. Augurandoci che non sia più spaventosa del buio. Non dimentico tutte le belle sensazioni che mi ha regalato la Italy Beer Week, ma mi sembrava doveroso concludere con queste parole. Appuntamento all’edizione 2022!
[…] anche un significato molto particolare: se dodici mesi fa la Italy Beer Week aveva rappresentato la festosa reazione del comparto alle difficoltà del momento – ci ritrovammo in un periodo di chiusure forzate per locali e ristoranti – […]