In questi mesi ho cercato di tenervi aggiornati sui tanti nuovi birrifici che sorgono in Italia, ma il ritmo è così sostenuto che in diversi casi non c’è stata occasione di riportare notizie al riguardo. Il post odierno cade a fagiolo, visto che cercherò di elencare tutte le nuove attività brassicole comparse negli ultimi tempi.
Partiamo allora dalla Toscana, che si conferma tra le regioni italiane più attive in questo senso. Come riportato sul sito della Pinta Medicea, da circa due mesi è operativo il nuovo birrificio I Due Mastri, con sede a Tobbiana (PO) e guidato – come il nome suggerisce – da due birrai: Cristiano e Jacopo. La produzione è per il momento limitata a tre birre: la Ebe, una ale chiara, leggera e fresca; la Glencoe, ambrata con leggeri sentori biscottati e affumicati e un piacevole retrogusto amaro; la Acheronte, una stout prodotta con avena e caratterizzata da note di liquerizia e caffè.
Rimanendo in Toscana, ma tornando indietro di diversi mesi, bisogna registrare tra i nuovi produttori anche il Birrificio degli Archi, nato a Viareggio (LU) per iniziativa di otto amici. Come si può leggere su Mondobirra, il birrificio (il primo di Viareggio) produce alte fermentazioni che ricalcano prevalentemente gli stili anglosassoni, proponendo 4 birre: Baccanale (Bitter), Ossessa (Stout), 1701 (Kolsch) e Regia (Scottish Ale).
Tra gli ultimi arrivati in Piemonte, invece, bisogna segnalare il birrificio Jeb, situato nel biellese e più precisamente a Trivero. Guidato da Chiara e Donata (sorelle gemelle), il birrificio produce birre piuttosto varie: la Bianca, una Weizen sui generis, in cui l’acidità tipica del frumento è piuttosto contenuta; la Rossa, ambrata equilibrata e molto beverina; la Cometa, realizzata con l’impiego di miele e spezie, presenta una piacevole nota aromatica e balsamica. Completano l’offerta una bassa fermentazione e una birra alla castagna. Se ne volete sapere di più, vi rimando all’ottimo report pubblicato su MySobry.
Infine su Il Giorno è apparsa la notizia che a Monza ha aperto i battenti un opificio che produce la birra del Carrobiolo, che è anche il nome del convento in cui viene prodotta. Questo birrificio, infatti, è legato ai Padri Bernabiti che risiedono nel complesso ed è nato dall’incontro tra il religioso Davide Giuseppe Noè Maria Brasca e Pietro Fontana, un laico che da anni vive fianco a fianco con la comunità barnabita. Grazie a donazioni private, piccoli capitali personali e al 19° posto al concorso della Camera di Commercio di Milano, il progetto è diventato realtà.
Il birrificio produce tre birre, che prendono il nome dalla rispettiva OG (gravità iniziale) registrata durante la fase produttiva: la O.G. 1048, una ale a ispirazione anglosassone, bruna con riflessi ambrati e dal corpo leggero; la O.G. 1056, che trae ispirazione dalle Pils ceche; la O.G. 1085, ale belga dal colore “giallo scuro tendente all’ambrato”, prodotta con 5 cereali e con miele locale.
Grazie Andrea per la citazione del post sul birrificio Jeb…come ho cercato di descrivere mi ha colpito molto lo spirito delle due imprenditrici alla guida del locale oltre al buon livello dei prodotti.
Andate a visitarlo..in questo periodo poi la Panoramica Zegna merita particolarmente..soprattutto in moto !
Davide
Ho notizia di un nuovo Birrificio che aprirà nell’isola di Sant’Antioco
@Pablo
Grazie della segnalazione, se hai altre news facci sapere!
Io ho già avuto modo di assaggiare le birre prodotte dal birrificio degli archi (e di portarle in degustazione), l’ossessa mi è piaciuta molto e l’ho utilizzata per gli abbinamenti fumosi, mentre ho apprezzato la graziosa secchezza della baccanale.
Ciao,
grazie per la segnalazione della birra del Carrobiolo.
salve ragazzi, sto studiando i fermentatori e per la tesi ho deciso di portare la birra e tutti i procedimenti e i processi di sviluppo, mi potreste autare a trovare le planimetrie complete dei macchinari necessari x un birrificio? grazie mille in anticipo