Recentemente i microbirrifici dell’Emilia Romangna sono saliti al considerevole numero di 17, grazie all’apertura della nuovissima azienda Gallia Omnia. Il nome piuttosto curioso corrisponde alle prime due parole del De Bello Gallico, il celeberrimo scritto di Giulio Cesare. Così come nell’incipit dell’opera la Gallia è divisa in tre regioni, così l’attività del Gallia Omnia si concentra su tre tipologie di prodotti: non solo birra artigianale, quindi, ma anche idromele (antica bevanda basata sulla fermentazione del miele) e ippocrasso (detto anche vino d’Ippocrate, a base di vino rosso con erbe e spezie).
Come segnalato da Beverfood, la produzione del Gallia Omnia si caratterizza per tre tipologie di birre, tutte piuttosto diverse tra loro. La Briga è una Pale Ale contraddistinta da una luppolatura alquanto decisa, ottenuta mediante l’uso di piante inglesi e americane (da cui anche una nota leggermente citrica). In linea con lo stile anglosassone, la schiuma è scarsa ma compatta. Il grado alcolico è 4,2% vol.
Da un’alta fermentazione a una bassa: la seconda birra è la Furor, una Bock da 6,6% vol. I malti tedeschi regalano al prodotto decise note di caramello e nocciola, bilanciate da una sapiente luppolatura, in grado di lasciare una leggera amarezza al palato. La schiuma è compatta e persistente.
La terza birra invece si chiama Catutarvos e dovrebbe essere disponibile per la prima vola proprio in questi giorni. Non ci sono molte notizie al riguardo, se non che è una chiara prodotta mediante l’impiego di pere I.G.P. dell’Emilia Romagna.
Ricordo che Gallia Omnia sarà uno dei birrifici presenti col loro stand al prossimo Pianeta Birra di Rimini.