Al giorno d’oggi possedere un birrificio artigianale in Italia significa innanzitutto misurarsi con un mercato in rapidissima evoluzione, che negli ultimi anni ha accelerato in maniera impressionante. Chi vuole emergere dalla massa – peraltro nel nostro paese piuttosto nutrita – deve essere in grado di rinnovarsi continuamente, rimanere al passo coi tempi e adottare nuove soluzioni produttive, senza peraltro rinunciare alla propria identità e, inutile sottolinearlo, alla qualità delle proprie birre. È una sfida non indifferente, che richiede un’attitudine ben precisa: solo chi la possiede riesce a mostrare quel quid che fa la differenza tra un birrificio di successo e uno destinato ad arrancare. Pochi produttori in Italia incarnano questa inclinazione meglio del birrificio Rebel’s di Roma, che in pochi anni dalla sua apertura, avvenuta nel 2016, è riuscito a ritagliarsi un ruolo di primo piano migliorandosi continuamente ed evolvendo sotto ogni punto di vista.
Di Rebel’s scrivemmo nell’estate del 2021, sottolineando come la crescita del birrificio era avvenuta sfruttando alcuni pilastri della sua filosofia aziendale: passione, ottimizzazione e condivisione. A distanza di un anno ci troviamo nuovamente a parlare del produttore romano per raccontare le tante novità che lo hanno caratterizzato di recente. Nelle ultime settimane il capannone situato su Via Ardeatina è stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, che hanno coinciso con l’inizio di una nuova fase per Rebel’s, ricca di trasformazioni utili a compiere un ulteriore salto di qualità nella sua giovane storia, rinnovando ancora una volta tanti aspetti che lo contraddistinguono. Scopriamoli insieme.
Tap room
Una parte consistente dei lavori ha avuto come obiettivo la creazione della tap room di Rebel’s, situata proprio prima dell’area di produzione – quest’ultima è visibile tramite vetrate. Dotata di un impianto di spillatura da dieci vie, colpisce per interni esteticamente curati e progettati con grande attenzione: importantissimo in questo senso è stato l’apporto dello studio di architettura Caleidoscopio. La tap room è una novità sulla quale il birrificio punta molto e che servirà per fornire ulteriore impulso a quello che è da sempre uno dei suoi punti fermi: sviluppare una solida comunità di consumatori, non solo tramite i social network e l’identità visiva, ma anche concretamente, con spazi vivibili a pochi metri dal luogo in cui le birre sono brassate.
Questa visione finora ha funzionato alla grande, grazie soprattutto al Garden, l’ampio spazio all’aperto che si estende su due lati del capannone e che con la bella stagione diventa la cornice di eventi musicali e culturali, accompagnati da una proposta gastronomica ricercata e non scontata. La tap room funzionerà in maniera complementare al Garden: potrà rimanere aperta anche negli altri periodi dell’anno e permetterà di gustare le birre di Rebel’s, sia alla spina che in lattina, in un ambiente curato e piacevole. Sarà un luogo che per immagine e funzionalità si posizionerà a cavallo tra il Garden stesso e il vecchio spaccio, dove in precedenza era possibile acquistare solo birra in lattina da asporto. Uno “spot” che mancava e che sicuramente i ragazzi di Rebel’s riusciranno a riempire con estrema facilità.
Progressi a livello produttivo
Gli spazi ricavati dai recenti lavori, tuttavia, non sono stati dedicati esclusivamente alla tap room. Alcuni preziosi metri quadri sono stati destinati infatti all’ampliamento della cantina, permettendo a Rebel’s di installare un fermentatore da doppia cotta (25 hl) e un maturatore, che si aggiungono a quelli già disponibili in precedenza. Queste new entry permetteranno al birrificio di innalzare la sua produzione annua fino a 3.000 hl, con un incremento non certo indifferente (circa +30%), sfruttando l’attento lavoro di ottimizzazione già collaudato in passato: tutto il processo infatti è tarato in modo da ridurre al minimo la permanenza della birra in cantina, senza tuttavia rinunciare alla qualità del prodotto finale. Questo obiettivo è stato raggiunto con il perfezionamento delle attività di dry hopping, chiarificazione delle birre (grazie all’impiego di soluzioni all’avanguardia in termini di luppolatura) e confezionamento.
I passi avanti a livello produttivo non hanno riguardato solo gli aspetti quantitativi, ma anche quelli qualitativi. Rebel’s si è finalmente dotato di un impianto a osmosi inversa per il trattamento dell’acqua, che gli permetterà di avere maggiore controllo sulle ricette e di svariare tra più stili mantenendo sempre alta l’asticella della qualità. Ha inoltre acquistato un macchinario della Anton Paar per la misurazione dell’ossigeno e dell’anidride carbonica disciolti all’interno delle lattine, con cui potrà garantire prodotti ancora più freschi e privi di sbavature. Insomma, è chiara l’intenzione di investire per avere un controllo sempre più scrupoloso su tutto il processo produttivo.
Eventi e collaborazioni
Parallelamente ai lavori che hanno rivoluzionato diversi aspetti del birrificio, Rebel’s negli ultimi tempi ha ulteriormente incrementato l’organizzazione di eventi e collaborazioni. Un format molto interessante è Air Kitchen – Connecting Food, che prevede una serie di “ospitate” con alcune delle migliori proposte gastronomiche del territorio. In occasione di questi appuntamenti il food truck del Garden viene lasciato a disposizione dell’ospite di turno, che si presenta con un menu ad hoc. I nomi coinvolti sono di primissimo rilievo e le proposte intriganti e assolutamente particolari.
Air Kitchen però è solo uno dei tanti eventi organizzati regolarmente da Rebel’s, tanto che ogni settimana si contano tre o quattro appuntamenti diversi, tra release di nuove birre, dj set, dirette radiofoniche e altro ancora. In ognuna di queste iniziative è centrale il concetto di collaborazione, che ha permesso al birrificio di sviluppare una rete di contatti di grande valore. I risultati di questo immenso lavoro sono sotto gli occhi di tutti: ogni sera, già a partire dal tardo pomeriggio, il Garden si riempie di tante persone interessate a bere buona birra in un contesto piacevole e stimolante.
Chiaramente questa propensione alla collaborazione si ritrova anche sul fronte produttivo: a breve dovrebbero essere annunciate due collaboration brew con altrettanti birrifici, il primo lettone (Arpus) e il secondo italiano.
Conclusioni
A inizio luglio Rebel’s ha festeggiato il suo sesto anniversario con una grande festa, tenutasi ovviamente presso il birrificio. In soli sei anni i passi avanti compiuti da questo produttore sono stati impressionanti e come Cronache di Birra abbiamo avuto il privilegio di seguire l’evoluzione sin dagli esordi. Ciò che più colpisce è il ritmo incessante con cui Rebel’s continua a crescere e migliorarsi, sfruttando ogni possibilità offerta tanto dalla sede di Via Ardeatina, quanto dalle dinamiche del mercato. Con un simile approccio non è preclusa alcuna possibilità di ulteriore crescita nel futuro, ma per il momento non ha senso guardare troppo lontano: Rebel’s è appena entrato in una nuova fase della sua giovane storia e a noi non rimane che godere di uno dei migliori rappresentanti del panorama brassicolo italiano.