Nel foltissimo panorama nazionale composto di birrifici artigianali e beer firm è difficile trovare idee nuove e originali, a parte qualche eccezione. Non rappresenterà un concetto rivoluzionario, però mi piace la filosofia alla base di Malti e Bassi Brewfamily, nuovo marchio brassicolo che apre la panoramica di oggi sulle novità italiane. L’obiettivo del birraio, Achille Lombardo Pijola, è produrre birre “sessionabili” (per il significato vi rimando a questo mio vecchio articolo), che da un lato siano interessanti per i bevitori più smaliziati, dall’altro facciano da “amo” per i neofiti. Il suo nome potrebbe non suonarvi sconosciuto: è stato per anni il birraio di Eataly Bari e prima ancora si è formato presso Birra del Borgo e Eataly Roma. Compagna in questa sua nuova avventura è la moglie Licia, laureata in Economia e in Scienze Gastronomiche. La differenza di altezza tra i due (lui quasi 1 metro e novanta, lei quaranta centimetri sotto) ha ispirato il nome della loro beer firm, che produce presso il birrificio Mazapegul.
La musica è un elemento che torna spesso nella comunicazione di Malti e Bassi: riferimento sono presenti nel logo e nei nomi delle birre. La prima ricetta è stata quella della Bocca di Rosa (3,9%), una Mild piuttosto fedele allo stile di appartenenza – l’omaggio a De Andrè è evidente. La A Killer Beer (4,7%) è invece una Golden Ale abbastanza moderna, con una luppolatura semplice ma decisa (Magnum in amaro e Cascade in aroma in tre gittate). La Wanderwall (6,1%) è un’American IPA luppolata con Simcoe, Columbus, Cascade e Amarillo, aggiunti a ogni minuto di bollitura per un totale di 60 volte. Achille è stato anche tra gli organizzatori della Festa della Birra a Ravenna, tenutasi lo scorso marzo durante la Settimana della Birra Artigianale. Dimenticavo: la sede è a Civitella di Romagna e se ne volete sapere di più potete consultare la relativa pagina Facebook.
Spostandoci di un centinaio di chilometri incontriamo la frizzante scena bolognese, dove da qualche tempo è attivo un nuovo marchio birrario. Si chiama Manifattura Birre Bologna (abbreviato in MFB) e il birraio e proprietario è Michele Cantaluppi, con alle spalle non solo una famiglia di ristoratori – che ne hanno influenzato la futura passione brassicola – ma anche anni di homebrewing e stage presso diversi birrifici italiani (White Dog, Biren, ecc.). Le birre attualmente prodotte si rifanno a importanti stili rappresentativi di diverse culture, di cui portano il nome: abbiamo quindi Weissbier (5,2%), Kolsch (5%) e American Pale Ale (5,5%), con cui MFB ha debuttato sul mercato, oltre alle nuove aggiunte Porter (5,1%) e Tripel (7,7%). Per saperne di più potete consultare il sito di Manifattura Birre Bologna.
Il sempre puntuale BereBirra ci segnala invece l’apertura del birrificio Birfoot a Matera, avvenuta a fine 2016. Il fondatore e birraio è Giovanni Pozzuoli, che ha iniziato a produrre birra già all’età di 19 anni e che ha passato una decina di anni a formarsi (tra le varie esperienze un diploma presso la Dieffe) prima di lanciarsi in questa grande avventura. La birra d’esordio è stata la Hop Jungle (5,4%), un’American Pale Ale intensa ma anche elegante, a cui si aggiungono la Aztec (7,6%), una Strong Ale di stampo anglosassone, e la Albus (4,8%), una Blanche con tutti i crismi dello stile di riferimento. Il birrificio ha sede negli spazi di un ex mattatoio, situato in un quartiere storico della città, e dispone di una sala cotte da 6 hl. Il nome simboleggia l’impronta che l’azienda vuole lasciare nel consumatore con le sue birre. Approfondimenti su Facebook.
E concludiamo spostandoci in Sardegna, dove è attivo da diversi mesi il marchio Harvest – Sardinian Craft Beer. Si tratta di una beer firm nata dall’incontro tra Davide Piga e Antonio Daga, conosciutisi durante i loro rispettivi percorsi per diventare birrai. La prima birra con cui si sono presentati al pubblico è stata la Rena Bianca, una Blanche “moderna” che prende il nome dall’omonima splendida spiaggia di Santa Teresa di Gallura. La seconda produzione sarà presentata il primo maggio, quindi tra pochi giorni, sebbene ancora non siano stati rivelati i dettagli. A stretto giro dovrebbero poi arrivare altre birre inedite a integrare la gamma di Harvest. I ragazzi sono molto attivi e se ne volete sapere di più sul loro progetto, vi rimando alla rispettiva pagina Facebook.