Cominciamo la settimana scoprendo le ultime novità birrarie dai produttori italiani. Venerdì scorso vi ho segnalato l’ormai imminente BdB Day, che da qualche anno coincide con il lancio della Reale Anniversario, la versione celebrativa dell’ammiraglia di Birra del Borgo. Come forse saprete ogni anno questa birra cambia ricetta, pur mantenendo le caratteristiche del prodotto di base. Per l’ottavo compleanno Leonardo Di Vincenzo e compagnia hanno mantenuto il riuscitissimo mix di luppoli della 6° Anniversario (Hallertau Saphir, Amarillo, Nelson Sauvine e Sorachi Ace), aggiungendo in bollitura bucce d’arancia, radice di genziana e altre spezie. Tra tutte le Anniversario forse la 6 è quella che mi è piaciuta di più, dunque non vedo l’ora di provare questa intrigante evoluzione. Chiaramente la troverete alla festa del birrificio e prima in pochi locali selezionati. Ulteriori dettagli sul blog della Birra del Borgo.
Anche se in questi giorni il caldo è un lontano ricordo, c’è da giurare che a breve cercheremo refrigerio in birre fresche e leggere. È per questa ragione che negli scorsi giorni è stata presentata Žeja, ideata da Luca Celoria dei Malti da legare e realizzata da Emanuele Longo del Birrificio Lariano. Come si può leggere sul sito dell’associazione, è una Golden Ale (4,2% alc.) brassata con malti pale inglesi e con soli luppoli sloveni (Aurora per l’amaro e Celeia per l’aroma), anche in dry hopping. Presentata venerdì scorso in occasione del compleanno del Lariano, sarà disponibile in anteprima in una serie di locali selezionati sparsi per l’Italia. Una curiosità : il nome significa “sete” in sloveno. A me già ne è venuta tanta 🙂 .
Decisamente ammirevole è la collaborazione da cui nasce l’ultima creazione del Birrificio Civale, battezzata Rebby Ale. Alla sua realizzazione ha infatti partecipato attivamente l’associazione Casa Alessia Onlus, cui sarà devoluta parte dei proventi. La birra rientra nella tipologia delle India Pale Ale, ha un tenore alcolico medio (5%) e il bouquet aromatico è caratterizzato dall’impiego di luppolo Citra (oltre a Columbus e Cascade). Chiaramente l’amaro è protagonista, ma nel complesso si tratta di una birra molto equilibrata e facile da bere. Per informazioni aggiuntive vi rimando al sito del Civale.
Se le collaborazioni sono un trend sempre costante, lo stesso vale per le birre prodotte in esclusiva per i locali. L’ultimo prodotto da aggiungere a questo elenco è la Ale of the house, realizzata appositamente dalla beer firm Beamroad per la Tana delle Rane di Novellara (RE). Presentata lo scorso 8 maggio, è una Pale Ale da 5,5% alc., brassata con malto Maris Otter e luppoli americani. La ricetta, portata alla luce presso il birrificio Oldo di Cadelbosco,  gioca chiaramente sull’equilibrio tra le sensazioni biscottate del malto e il finale amaro e secco. All’epoca è stata proposta in accompagnamento a un sirloin steak di Black Angus americano e sono sicuro che l’abbinamento è stata fantastico.
Dopo tante birre più o meno estemporanee passiamo a una produzione “standard”, che proviene dal Piccolo Birrificio Clandestino. La novità si chiama Pott’asia e rientra nello stile delle Blanche, sebbene l’aromatizzazione vada ben oltre i canoni della tipologia (che prevede  coriandolo e bucce d’arancia). Qui infatti sono aggiunte anche diverse spezie di origine asiatica, che contribuiscono a rendere ancora più complesso il ventaglio aromatico. Dovrebbero essere confermate invece le altre caratteristiche dello stile, in particolare la sua grande forza dissetante, perfetta per i prossimi mesi.
E concludiamo questa (parziale) panoramica con una birra dedicata alla città di Varese – quello delle produzioni che omaggiano le loro città è un altro trend che torna spesso. Come si può leggere su Malto Gradimento, il marchio si chiama Birra Var e nasce dall’idea di due coniugi di origine varesina. La linea si compone di una Pils e una Bock ed è realizzata nel concreto dal già citato Birrificio Lariano: in pratica non solo altro che la Grigna e la Falesia rietichettate per l’occasione. La prima uscita pubblica risale allo scorso 10 maggio.
Mica male a meno da una settimana dal post “ore 10 calma piatta”….
🙂
Cioè?
@Andrea Credo si riferisca al tuo articolo sul “niente di nuovo al fronte” riguardo la calma di questo periodo nel panorama artigianale
ma @Adriano, su questo sono d’accordo con andrea, nulla di nuovo e di innovativo, l’unica tra quelle presenti nel post che forse può essere innovativa sarebbe a mio avviso la ReAle 8 ma alla fine è una ReAle corretta (e una Borgo alla genziana esiste già , quindi non è neanche un esperimento)
Vabbè ma uno deve essere positivo, il bicchiere sempre mezzo pieno.
Infatti l’ottimismo è un elemento caratteriale. Dire che il settore birrario in Italia è attualmente in “fase di bonaccia” (e si è già detto) non necessariamente deve essere letto in accezione negativa, in quanto può indicare una raggiunta maturità del nostro Paese su questo fronte. Parere personale: preferisco di gran lunga una birra fatta bene, da tutti (o quasi i giorni), e che è (quasi) sempre disponibile, piuttosto che one shot e collaboration beer che si provano una volta ogni tanto, e che rappresentano un terno al lotto. Per il consumatore, perlomeno.