Il panorama brassicolo italiano continua a muoversi con sorprendente vivacità, e lo dimostra l’ondata di novità arrivata nelle ultime settimane da produttori molto diversi tra loro per storia, dimensioni e stile. C’è chi inaugura un nuovo corso aziendale con un’intera gamma ripensata da zero, chi sperimenta lieviti e tecniche moderne, chi stringe collaborazioni internazionali di grande prestigio e chi, invece, preferisce concentrarsi su interpretazioni personali degli stili tradizionali. Il filo conduttore è sempre lo stesso: una ricerca continua, a volte prudente, altre più audace, ma comunque indicativa di un settore che non smette di evolvere. Oggi facciamo il punto sulle novità più recenti, tra riletture della classicità, luppolate d’ispirazione contemporanea e progetti che uniscono territori, culture brassicole e approcci produttivi differenti.
Yblon
A luglio vi raccontammo del nuovo logo del birrificio Yblon (sito web), lanciato in occasione del suo decimo anniversario. Quella novità in realtà era solo la punta dell’iceberg di una profonda ridefinizione aziendale, che passa anche attraverso nuove etichette e la ridefinizione della gamma produttiva, con sei birre inedite che segnano un nuovo punto di partenza per il produttore siciliano. Kora (5%) è una Helles con malto Pils in primo piano,
luppoli nobili tedeschi e una fermentazione pulita; Empyrica (7%) è una Dubbel profonda, avvolgente e complessa; Aurea (8,5%) è una Tripel luminosa, dorata, elegante, che esprime forza senza eccessi; Nefra (4,5%) è una Blanche moderna, contraddistinta da un dry hopping di Citra; Hop Collysion (6%) è una DDH American IPA con il luppolo Krush in primo piano; Methabolika (8%), infine, è una Double IPA dalle mille sfaccettature grazie a un mix di luppoli piuttosto articolato (Citra, Mosaic, Simcoe e Centennial). La nuova gamma quindi unisce la grande abilità del birraio Marco Gianino con gli stili belgi ad alcune produzioni luppolate di stampo moderno. Sicuramente d’impatto le etichette, con il re Hyblon, sormontato da una corona di luppoli, mentre alza il pugno in un gesto rivoluzionario.
Barbaforte
Dalla Sicilia attraversiamo tutta l’Italia per fermarci in provincia di Trento, dove recentemente il birrificio Barbaforte (sito web) ha annunciato due interessanti novità. La prima si chiama Fermento (4,9%) ed è una Hoppy Lager prodotta in collaborazione con Mr. Malt. La partnership si è concentrata in particolare sull’utilizzo del nuovo lievito Saflager SH-45, un ceppo a bassa fermentazione che promette (e mantiene) di ottenere risultati olfattivi interessati grazie al suo potenziale biotrasformativo dei precursori tiolici. La ricetta inoltre prevede l’impiego dell’estratto di luppolo Hyperboost e di Phantasm. Il risultato è una birra super moderna, leggera e facile da bere, ma anche caratterizzata da un intenso profilo tropicale. La seconda new entry di Barbaforte è invece la Ambra (5,5%), un’American Pale Ale con decise note tropicali e resinose con cui il produttore trentino entra nel range delle “ambrate” con una birra luppolata.
Alder
Se siete amanti della cultura brassicola ceca e non limitate la vostra predilezione solo agli stili locali, probabilmente nutrirete una certa passione per il birrificio Vinohradsky (sito web), capace di destreggiarsi in maniera superlativa tanto con le tipologie tradizionali quanto con quelle più moderne. Un’attitudine che in Italia possiamo tranquillamente riconoscere al birrificio Alder (sito web) di Seregno, protagonista, proprio con Vinohradsky, di una doppia collaborazione. La prima, risalente a fine ottobre, è andata in scena presso il produttore ceco; la seconda, annunciata in questi giorni, è invece nata in casa Alder. Si chiama Cool Box (6,5%) ed è una Cold IPA realizzata con solo malti tedeschi, fermentata con un lievito Lager a una temperatura più elevata rispetto allo standard e luppolata con un mix freschissimo di luppoli, nello specifico Krush, Simcoe, Mosaic e Citra. È una birra dorata e limpida, amara e con un profilo in cui emergono sentori agrumati (pompelmo, mandarino) e tropicali (passion fruit e mango).
Nama Brewing
Il lombardo Nama Brewing (sito web) è un birrificio che si distingue, oltre che per l’ottimo livello delle sue produzioni, anche per un continuo fermento, che lo porta a lanciare diverse birre inedite nel corso dell’anno. Recentemente ne ha annunciate due, battezzate Double Trouble e Triskel. La Double Trouble (8,5%) è una Double IPA brassata sulla falsariga delle luppolate del New England: chiara, torbida, morbida al palato e opulenta a livello aromatico grazie ai decisi toni fruttati derivanti dal luppolo Citra, utilizzato anche in doppio dry hopping. La Triskel (9%), invece, è una Tripel calda e potente, con un profilo molto complesso in cui a emergere è il contributo (esteri e fenoli) del lievito. Due birre decisamente alcoliche per scaldarsi, in maniera diversa, durante le fredde giornate invernali.
Birra 100Venti + Brew Gruff
La produzione di Italian Pilsner continua con una certa regolarità e appartiene a questa tipologia tutta italiana anche la one shot nata dalla collaborazione tra Birra 100Venti (sito web) di Borgomanero (NO) e il birrificio Brew Gruff (sito web) di Villafranca (VR). Il nome è V.I.P. (4,2%), ossia Very Italian Pils, ed è realizzata con malto 100% Pilsner e luppoli Herkules in amaro e Tettnanger e Spalter Select in aroma, ricorrendo anche – come vuole lo stile – alla tecnica del dry hopping. Il risultato è una birra leggera, scorrevole, con un carattere ben definito in cui il contributo del malto (cereali, crosta di pane) è bilanciato dalle note erbacee e leggermente speziate del luppolo.
Birra Pasturana
Chiudiamo con un salto in provincia di Alessandria, dove Birra Pasturana (sito web) ha da poco lanciato due nuove birre, molto diverse tra loro. Foglie Rosse (8%) è un’Italian Grape Ale brassata con l’aggiunta di mosto di un vino storico del territorio, il Nibbiö, ossia Dolcetto dal raspo rosso. Nasce dalla collaborazione con l’azienda vitivinicola Ghio di Bosio, che ha fornito le uve torchiate direttamente in birrificio. Di colore oro intenso, si distingue per una rotondità quasi cremosa e sentori di frutta gialla e note tropicali. Nonostante la gradazione alcolica elevata, risulta fresca ed elegante. La seconda novità è la Cian Cian (8,8%), una one shot difficilmente classificabile a causa del particolare processo produttivo. Infatti è stata fatta maturare a lungo in barrique della distilleria Gualco di Silvano D’Orba e, successivamente, infusa con un mix di erbe officinali per poi essere definitivamente rifermentata in bottiglia. In bocca lascia sentori di distillato, accompagnati da una nota tannica e vegetale accentuata dall’esiguità del corpo, con sfumature funky. Può ricordare un vermouth o un elisir di erbe e si presenta cristallina e color rame. È una birra complessa e inusuale, adatta anche come base per cocktail.











