Il panorama brassicolo italiano continua a muoversi con grande vivacità, e le ultime settimane lo confermano con una serie di collaborazioni, sperimentazioni stilistiche e reinterpretazioni stagionali che fotografano bene gli orientamenti del momento. Dalle IPA moderne costruite su luppolature di nuova generazione alle Stout più confortevoli e accessibili, passando per progetti collettivi radicati nei territori e per ricette che guardano alle tradizioni europee con spirito contemporaneo, il ventaglio delle novità mostra un settore che non smette di cercare strade innovative. Il risultato è una panoramica varia e sorprendente, in cui ogni birra racconta un tassello diverso del fermento creativo che anima i produttori italiani.
Granda + Whitefrontier
Il principale trend birrario del 2025 è la riduzione della taglia alcolica media delle birre e dunque non è un una coincidenza che anche la tipologia delle Pastry Stout, le cui interpretazioni andavano sempre in doppia cifra, stia sperimentando lo stesso fenomeno. È il caso ad esempio della Comfort Snack (5,7%), la nuova birra che il birrificio Granda (sito web) ha realizzato di recente in partnership col produttore elvetivo Whitefrontier (sito web). Il nome dice tutto, perché la ricetta si ispira al classico pane e cioccolato, prevendo l’impiego di entrambi: il primo, selezionato in pagnotte con crosta ben colorata, fornisce note tostate e fragranti di forno appena accedo; il secondo è stato utilizzato in grandi quantità in tutte le fasi produttive. Il risultato è una birra corposa, con una dolcezza equilibrata e un carattere confortante, proprio come la merenda a cui si ispira.
Ritual Lab + Bajon
Si chiama Beyond The Resin (6,5%) l’ultima collaborazione che il birrificio Ritual Lab (sito web) ha messo in piedi insieme al birrificio Bajon (sito web). Non è la prima volta che i due produttori si ritrovano a realizzare una cotta insieme e in questa occasione hanno unito le loro competenze per realizzare una Modern IPA davvero “modern”. La ricetta infatti è caratterizzata dall’uso esclusivo di prodotti innovativi per la luppolatura: estratti nella fase post-boil, Hyperboost e Cryo in dry hopping e nessun ricorso a classici pellet. Il risultato è una birra decisamente potente a livello aromatico, ma soprattutto molto elegante e pulita. È disponibile proprio a partire da oggi.
Opperbacco + Ritual Lab
Lo stesso Ritual Lab ha poi collaborato alla nascita della nuova birra di Opperbacco (sito web), battezzata Paranoid in Black (6,6%). Si tratta di una Black Hazy IPA, dunque una birra nera, opalescente, morbida e ricca di suggestioni agrumate e tropicali sostenute da leggeri richiami ai malti scuri, con un amaro deciso ma non graffiante. Se non andiamo errati è la terza incarnazione italiana di questa nuova corrente luppolata – la prima fu la Black Boost di Mudita, vincitrice del premio Mr. Malt legato alla Italy Beer Week.
Mister B
Quante sono le associazioni locali di appassionati di birra? Qualsiasi sia la risposta, il numero è assolutamente inferiore rispetto al passato: agli albori del movimento, queste realtà furono fondamentali per creare il collante tra quelli che oggi sono gli attori del comparto. Prendete la Biolka Mantovana (4,5%), che recentemente è stata annunciata da Mister B (sito web): è creata in collaborazione con altri operatori della zona (Luppolajo, Birrificio Casteldariese, Birrificio Inesistente, Low Land Brewery e Teatro delle Birre), tutti accomunati dalla passione nata intorno al Circolo del Luppolo. La birra è una sorta di Italian Kölsch, sia perché utilizza malti e luppoli nostrani, sia perché, sulla falsariga delle Italian Pils, prevede un leggero dry hopping con luppoli continentali (Hersbrucker).
La Biolka Mantovana però non è l’unica novità di Mister B, perché nelle ultime settimane sono arrivate altre due birre inedite. La prima è la Bølle (7,7%), una Double NEIPA realizzata insieme al birrificio danese Alefarm Brewing (sito web). Interessante la luppolatura, perché oltre a Citra, Azacca e Amarillo è stata impiegata la varietà HQG1, prima sperimentale di Crosby Hops Farm. La seconda new entry è invece la Bomberone (7%), una West Coast IPA moderna creata per i dieci anni del pub Il Posticino e del distributore Big Hop.
Schigibier
Dovrebbe essere già disponibile – e in caso contrario lo sarà a breve – la birra natalizia del giovane marchio Schigibier (pagina Instagram). Si chiama Baklava (10%) – Schigi ci tiene a precisare che è una parola sdrucciola, quindi l’accento tonico va sulla prima “a” – e rientra nella tipologia delle Quadrupel belghe, prevedendo tuttavia l’aggiunta di miele e datteri. È una birra potente, accogliente e pericolosa, contraddistinta da un profilo ricchissimo di miele di castagno, frutta secca (nocciola, fichi, datteri), frutta “calda” (prugna, ciliegie sotto spirito) e spezie (pepe, cannella). In bocca mostra un tepore alcolico perfetto per la stagione, chiude relativamente secca e con sfumature di cacao che si aggiungono alle sensazioni già emerse all’olfatto. L’abbinamento più scontato quanto indovinato è con l’omonimo dolce di origine turca.
Radiocraft
Senza dubbio particolare è la Lacio Drom (5%), la nuova creazione del birrificio Radiocraft (sito web), definita Gruit Pale Ale. Il nome non è casuale, poiché la ricetta è caratterizzata dalla quasi assenza del luppolo e dal ricorso, in sua sostituzione, di un gruit, cioè un mix di spezie ed erbe aromatiche. Ecco che allora sono stati aggiunti in infusione coriandolo, achillea, petali di rosa, verbena, salvia, elicriso (come olio essenziale), rabarbaro, pepe delle Andalimane e genziana (quest’ultima aggiunge un amaro finale da radice). Per la fermentazione è stato impiegato il lievito Pomona, che ha interagito con il geraniolo (petali di rosa) e il linalolo (coriandolo) liberando un potente aroma agrumato.
LZO
Il birrificio LZO (sito web) continua a sfornare novità a ritmi impressionanti, tanto che dobbiamo aggiornare la situazione menzionando le ultime tre release. Partiamo dalla Granny Spooks (6,1%), una Pumpkin Ale realizzata appositamente per Halloween con l’aggiunta di cannella, zenzero, chiodi di garofano e ovviamente polpa di zucca. Ricorda ovviamente le Pumpkin Pie della tradizione statunitense. La seconda novità è la Pitaya Protocol (5,5%), una New England IPA arricchita dall’aggiunta di frutta tropicale e di una percentuale di avena e frumento a integrazione del malto d’orzo. La Moose Morning Breakfast (8%), infine, è una Breakfast Stout calda e muscolare, prodotta con l’impiego di caffè (da moka) e sciroppo d’acero.












