Negli ultimi giorni diversi birrifici italiani hanno scelto di presentare nuove birre, spesso legandole a momenti significativi della propria storia o a collaborazioni di rilievo. È un segnale interessante di come il panorama nazionale continui a muoversi con vivacità, alternando progetti identitari, sperimentazioni stilistiche e collaborazioni creative. Dalle basse fermentazioni di ispirazione mitteleuropea alle IPA più moderne, fino alle birre analcoliche e alle partnership tra produttori, emerge un quadro coerente con le tendenze del momento: maggiore attenzione alla bevibilità, curiosità verso i formati leggeri e voglia di raccontare, attraverso ogni nuova uscita, un’evoluzione personale e collettiva del movimento artigianale italiano.
Alder
Una decina di giorni fa si è tenuto l’evento per il sesto compleanno del birrificio Alder (sito web) e il produttore lombardo ha colto la palla al balzo per presentare due nuove creazioni. La prima si chiama Seidla (4,9%) ed è una bassa di ispirazione francone, realizzata tramite decozione, luppolata con i classici Hallertau Tradition e Tettnang Tettnanger e fermentata con un ceppo Lager dal carattere rustico. Dorata e leggermente velata, si contraddistingue per note maltate (crosta di pane e miele), erbacee e leggermente speziate. La Krushfield (6,8%), invece, è un’American IPA con un mix di luppoli piuttosto articolato, tra i quali emerge il Krush, usato sia in bollitura che in dry hopping (triplo) insieme al Mosaic, entrambi in formati diversi (pellet, cryo, HyperBoost).
50&50
Due sono anche le novità presentate di recente dal birrificio 50&50 (sito web), che si aggiungono alla West Coast IPA con Stigbergets di cui abbiamo scritto in passato. La Peacharine³ (7%) è una New Zealand IPA di stampo “hazy”, morbida e succosa grazie all’uso generoso del luppolo Peacharine e a un grist in cui trovano spazio frumento e avena in aggiunta al malto d’orzo. La Drama (5,2%) è invece una Tmavý Ležák, cioè una scura a bassa fermentazione tipica della cultura brassicola ceca. Si caratterizza per eleganti sfumature di cacao e caffè, innestate su un corpo snello e scorrevole. Due birre agli antipodi per un produttore senza dubbio eclettico.
Antikorpo
È da un po’ che non scriviamo di nuove birre analcoliche, quindi l’ultima novità di Antikorpo Brewing (sito web) ci offre l’occasione di riprendere il discorso. Oltre a sfoggiare una grafica bellissima, opera di Lucrezia Urtis, la nuova Lucid Kaos (0,4%) ha la peculiarità di rientrare nella famiglia delle no-alcohol artigianali in stile IPA. La ricetta punta a dare “sostanza” con un complesso mix di cereali (malto Pils, orzo, avena, segale e frumento), mentre i luppoli Citra, Mosaic e Centennial regalano un bouquet tropicale (passion fruit, mango), con un tocco agrumato (cedro) e balsamico (mentuccia). Gli stessi aromi si ritrovano in bocca, dove la birra chiude leggermente amara e con una buona persistenza retrolfattiva.
Boia Brewing (con Antikorpo e Wild Raccoon)
Antikorpo è anche il birrificio con cui Boia Brewing (sito web) ha creato la Out of The Cage (5,5%), una novità annunciata poco più di una settimana fa. Si tratta di una American IPA esplosiva e succosa, arricchita dall’aggiunta di purea di passion fruit e guava. Il profilo tropicale è esaltato dalla resa dei luppoli El Dorado e Cryo Pop, che stratificano ulteriormente il profilo aromatico aggiungendo anche pennellate agrumate e di frutta a nocciolo. La Out of The Cage non è l’unica inedita di Boia Brewing, perché di recente è stata annunciata anche la Squeeze Revenge (8%), una Tripel non convenzionale realizzata in partnership con il birrificio Wild Raccoon (sito web). L’elemento originale è qui rappresentato dall’impiego di una dose generosa di peperoncini, che aggiunge una chiusura piccante non indifferente.
LA Brewery
Torniamo a occuparci di basse gradazioni alcoliche perché a inizio ottobre il birrificio LA Brewery (sito web) ha annunciato la nuovissima Lucida (1,3%), una IPA che rientra di diritto nella categoria NoLo. Realizzata in collaborazione con Personal Brewery e Homebrewers Lombardi, è una luppolata che gioca sulla potenza aromatica dei luppoli Ariana, Citra, Solero e Sabro, a cui si aggiunge il Magnum per l’amaro. Leggerissima ma anche molto intensa, è disponibile in lattina e alla spina presso La Birrofila, il locale meneghino di LA Brewery.
Hop Skin
Chiudiamo come abbiamo cominciato, cioè con una birra presentata in occasione del compleanno di un birrificio. Il produttore in questione è Hop Skin (sito web), che ha festeggiato il suo undicesimo anniversario proprio in concomitanza con Alder. La birra celebrativa è la Force (7%), una Hazy IPA luppolata sia in whirpool che a freddo con varietà Strata, El Dorado, Nelson Sauvin e Krush. Per il resto il grist è costituito da malto Extra Pale (Simpsons), frumento maltato e fiocchi d’avena, mentre della fermentazione è responsabile un ceppo di lievito Verdant. Contraddistinta da un carattere dank e da note di ribes bianco e uva Sauvignon Blanc, in bocca si rivela morbida e setosa, con il bouquet che vira più sul tropicale e l’agrumato, prima della chiusura resinosa.











