Il rapporto di metà anno di Italian Craft Beer Trends ha confermato la decisione con cui i birrifici italiani stanno indagando il segmento delle low-alcohol. Questo è l’elemento che emerge in maniera più evidente, ma non è l’unico. Analizzando le oltre 400 birre inedite di questa prima metà del 2025, infatti, emerge una pluralità di approcci che rende il nostro movimento più vario che mai. Una ricchezza ribadita anche dalla panoramica odierna sulle nuove birre italiane, in cui si passa dalle collaborazioni internazionali alle interpretazioni di stili classici, dalle sperimentazioni con ingredienti particolari alle versioni pensate espressamente per l’estate.
Vetra
Quando quasi un decennio fa il birrificio Vetra (sito web) cominciò la sua avventura, tra le birre di debutto era presente anche una simil-Schwarz, la Black. All’epoca fu una scelta non convenzionale e ora, a distanza di molti anni, il produttore meneghino ha deciso di proporre tre diverse declinazioni della sua birra nera, create in collaborazione con Bagai Cioccolato e D’Onofrio Caffè. Le tre creazioni inedite si chiamano Black Coffee (6,8%), Black Chocolate (6,8%) e Black Coconut (6,8%) e naturalmente sono prodotte, nell’ordine, con caffè, cioccolato e cocco. Sicuramente da provare, magari una dopo l’altra.
Birrificio Italiano
“Un italiano, un americano e un polacco entrano in un birrificio…”. Non è l’inizio di una barzelletta, bensì quanto si può leggere sull’etichetta della nuova creazione del Birrificio Italiano (sito web), battezzata Something To Dance On (2,99%). La birra è infatti nata da una collaborazione a tre, che ha visto coinvolto lo stesso Birrificio Italiano e due produttori stranieri: l’americano Green Cheek (sito web) e il polacco Funky Fluid (sito web). A unirli la voglia di confrontarsi con la categoria delle low-alcohol per realizzare una Lager leggera ma di grande spessore. Ogni birraio ha scelto un luppolo e le tre varietà sono state proporzionate in maniera efficace per offrire la migliore resa aromatica, anche grazie a un delicato dry hopping. Interessante la scelta compiuta per la rifermentazione, perché è stata ottenuta con la tecnica del kräusening direttamente in serbatoio. Da notare che è la prima birra del Birrificio Italiano confezionata in lattina.
Wild Raccoon
Nel frattempo siamo arrivati al quarto episodio dell’ottava stagione di Wild Raccoon (sito web), cioè a una nuova birra del produttore friulano. Si chiama Purpose of Life (4,7%) ed è una Helles chiara e brillante, contraddistinta, come da copione, da un buon equilibrio tra la componente maltata (pane appena sfornato) e quella luppolata (fiori, erba tagliata e soprattutto pepe bianco). Che sia questa una delle birre che assaggeremo insieme al birraio Filip Lozinski nel prossimo appuntamento di Formazione Birra? Ops, abbiamo appena spoilerato una delle iniziative che animeranno la nostra piattaforma didattica dopo l’estate.
Kashmir + Zero.5 e Rebel’s
Venerdì 11 e sabato 12 luglio si terrà la seconda edizione di Lamortesua Celebration, l’evento del birrificio Kashmir (sito web) che si terrà in oltre 70 locali italiani. L’iniziativa vedrà protagonista Lamortesua, apprezzata Double IPA della casa, e tre varianti sul tema. Due di queste sono totalmente inedite e frutto della collaborazione con altrettanti birrifici italiani, entrambi di Roma e dintorni. Lamortesua Enkidu (6%) è realizzata insieme a Zero.5 (pagina Instagram) ed è una Modern IPA totalmente incentrata sul contributo dei luppoli Krush, Riwaka e HBC 1019, utilizzati anche tramite dip hopping. La base fermentescibile è formata da malti Pils e Chit e fiocchi d’avena, mentre la fermentazione è opera del ceppo London Ale III. Lamortesua Lil Tropical (4,7%) è invece una Session IPA brassata in partnership con il birrificio Rebel’s (sito web), molto scorrevole ma anche dal carattere deciso grazie al generoso impiego di luppoli Ekuanot, Riwaka e Mosaic. Per conoscere i locali aderenti all’evento conviene seguire la pagina Instagram di Kashmir.
Shire Brewing
L’antico stile delle Gose in passato ha rischiato di estinguersi, prima di tornare in auge grazie a un grande lavoro di recupero e all’interesse dei birrifici di tutto il mondo. Negli ultimi anni la tipologia ha preso una deriva “fruttata”, tanto che ormai è difficile imbattersi in una Gose intesa in senso tradizionale. Un’eccezione è rappresentata dalla Salz und Zweifel (4,5%), ultima creazione del marchio laziale Shire Brewing (sito web): la ricetta ricalca il modello originale, con un grist costituito da orzo e frumenti maltati e un’aromatizzazione ottenuta con coriandolo e sale (di Cervia). L’acidità è ottenuta con un lievito lattacido, mentre il luppolo utilizzato è esclusivamente il Magnum.
Birra Impavida
Ci sono alcuni stili birrari che sono interpretati dai birrai in maniera diversa, solitamente seguendo due filosofie differenti. Le American Wheat, ad esempio, non dovrebbero prevedere aromatizzazioni, ma c’è chi le produce come fossero delle Blanche (quindi aggiungendo coriandolo e scorze di arancia). Che le Scotch Ale fossero torbate è un falso storico, ma c’è chi preferisce realizzarle con un tocco di malto peated. Lo stesso sta accadendo con le Mexican Lager: c’è chi le considera delle Lager con un percentuale di mais nel grist e chi aggiunge anche lime, forse suggestionato dalla Corona. La nuova Mexicalia (4,5%) di Birra Impavida (sito web) appartiene all’interpretazione più corretta: nessuna aggiunta strana e solo un pizzico di mais a integrazione del malto d’orzo. Birra leggera e rinfrescante, è luppolata con varietà nobili della Repubblica Ceca. La birra è stata presentata durante una festa ad hoc, ovviamente in stile messicano.











