Gli echi di Eurhop si avvertono ancora nella panoramica di oggi sulle nuove birre italiane, molte delle quali erano presenti proprio al grande festival capitolino. Le birre che presentiamo oggi in parte seguono i trend che abbiamo visto negli scorsi mesi, con l’immancabile trionfo di luppolate di stampo americano (spesso ispirate alla West Coast), ma anche di stili tradizionali di origine europea. Sono invece momentaneamente in calo le collaborazioni, che però rimangono un fattore importante su base annua, mentre si rivedono finalmente gli affinamenti in botte, complice anche la stagione alle porte.
Jungle Juice
Il birrificio Jungle Juice (sito web) di Roma organizza ogni anno un contest di homebrewing con un bel seguito nella nicchia dei birrificatori casalinghi. Il vincitore dell’ultima edizione si chiama Lucio Diomedi ed è in collaborazione con lui che è nata la Hobby House (5,3%), una Brown Ale che ricalca la ricetta migliore del concorso. È una birra dal corpo vellutato, con una corsa armonica e un profilo caratterizzato da sentori di nocciola, caffè e frutta secca, accompagnati da note gustative leggermente tostate. L’etichetta, come sempre bellissima, sintetizza tutti i feedback ricevuti dai fan di Jungle Juice, a cui è stato chiesto di indicare il loro hobby preferito. La Hobby House però non è l’unica novità del produttore romano, perché nelle scorse ore è stata annunciata anche la Magia (6,2%), una luppolata prodotta per Fischio, chiosco capitolino con prodotti di qualità .
MC77
Due sono anche le novità provenienti dal marchigiano MC77 (sito web). La prima si chiama A Promise Kept (12,2%) ed è la versione barrel aged della Golden Promise, ossia il Barley Wine della casa lanciato lo scorso anno. In questo caso la birra ha subito un passaggio in legno di un intero anno, effettuato con botti ex Marsala. Il ventaglio di aromi che ricordano la frutta secca, il caramello scuro e la frutta a guscio si arricchisce quindi delle note ossidative e speziate del celebre vino liquoroso. Qualche giorno prima MC77 ha invece presentato la Un Po’ Mona (6,4%), una Modern IPA fermentata col nuovo lievito Pomona di Lallemand e luppolata con le varietà Idaho 7, Centennial, Simcoe, Cascade e Nectaron, usati in diversi formati e momenti del processo produttivo.
Bandiga
Dalle Marche ci spostiamo in Emilia, dove il birrificio Bandiga (sito web) ha presentato la sua nuova Rauchbier (5,3%). Inutile specificare che prende a modello le famose birre affumicate di Bamberga e dintorni, brassate con orzo maltato sulla falsariga di quanto avveniva in passato – cioè essiccato su fiamma viva, spesso impiegando (come in questo caso) legno di faggio. Il risultato è una birra ambrata in cui il calore del malto caramellato è arricchito da note fumé, risultando però bilanciata nel finale. La novità è disponibile da qualche giorno presso la tap room di Bandiga e diversi locali italiani, ma forse siete riusciti ad assaggiarla in anteprima a Eurhop, dove era presente alla spina al pari di altre novità presentate in questo articolo.
Claterna
Proprio a Eurhop il birrificio Claterna (sito web) ha presentato la sua nuova creazione, battezzata Luppiter (5%). Si tratta di una Hoppy Lager prodotta con malto d’orzo locale e luppolata in dry hopping con luppoli americani sperimentali. Al naso si contraddistingue per un mix di aromi fruttati, floreali, erbacei e resinosi, mentre al palato una “croccante” sensazione di pane lascia rapidamente spazio ai luppoli e al loro amaro. L’apporto neutro del lievito a bassa fermentazione esalta il contributo del luppolo, che rende la Luppiter una birra dal carattere deciso, ma anche molto versatile in termini di abbinamenti gastronomici.
De Lab Fermentazioni
È da un po’ che non citiamo nelle nostre panoramiche il piemontese De Lab Fermentazioni (sito web), che ora torna su queste frequenze grazie alla nuova Italian Pils (5%). Realizzata in collaborazione con il birrificio Mudita (sito web), la birra si inserisce nell’ampio filone delle Pils all’italiana, prevedendo dunque un leggero dry hopping rispetto all’ortodossia dello stile di origine ceca. Solitamente in queste birre la luppolatura a freddo è eseguita con varietà tradizionali europee, ma in questo caso c’è una piccola deviazione rispetto al seminato. La cultivar utilizzata è infatti il Mandarina Bavaria, che è sì europea, ma piuttosto giovane – e dunque carica di aromi fruttati (agurmi) come accade con le varietà più moderne.
Birrificio di Como
Il Birrificio di Como (sito web) è uno dei produttori italiani che nel 2024 festeggia i venti anni di attività . Come spesso capita in occasioni del genere, l’azienda lombarda ha scelto di celebrare il prestigioso traguardo con una birra inedita, presentata mercoledì scorso durante una cena di degustazione con visita agli impianti. La novità si chiama N. 20 (6,8%) ed è una birra ambrata che prevede l’impiego di miele di castagno e melata di bosco, entrambi ottenuti e lavorati presso l’Azienda Agricola Brusignone, che condivide con il birrificio la stessa proprietà . I mieli, aggiunti in fase di fermentazione, apportano note amare e speziate, caricando il profilo organolettico di aromi peculiari. Rimane però molto bevibile, grazie alla componente luppolata che bilancia la dolcezza del miele.