La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane è piuttosto particolare, perché presenta una sola birra collaborativa e poche luppolate. Ma attenzione a trarre conclusioni, perché in entrambi i casi si tratta di eccezioni – in particolare l’ultimo articolo a tema si era concentrato esclusivamente su collaboration brew, tanto per capirci. Come filo conduttore invece oggi troviamo le tradizioni brassicole, intese sia in termini di stili birrari, sia di soluzioni tecniche adottate dai birrifici (decozione, lagerizzazione). Ma non mancano curiosamente due birre con ciliegie, entrambe fermentate in maniera non convenzionale.
Alder
Come abbiamo accennato nei report di viaggio in Boemia pubblicati negli scorsi giorni, i birrai italiani si stanno confrontando sempre più frequentemente con i tradizionali stili della Repubblica Ceca. Tra questi si segnala Marco Valeriani del birrificio Alder (sito web), che recentemente ha annunciato la nuova Husova (4,8%), prodotta sul modello delle Svetly Ležák, cioè le Pils “premium” che ben conosciamo grazie alla Pilsner Urquell. La Husova è realizzata con la tecnica della decozione, orzo maltato a terra e luppolo Saaz. Presso la tap room del birrificio la trovate servita tramite il classico rubinetto ceco (in alternativa è disponibile anche in lattina).
Qualche settimana prima Alder ha presentato la Pie & Mash (4,4%), ispirata alle Golden Ale inglesi di stampo moderno. Dopo Bitter, Mild e Porter, quello delle Golden Ale sembra lo stile su cui hanno deciso di concentrarsi i birrifici italiani interessati a riproporre le classiche tipologie brassicole del Regno Unito. La Pie & Mash è brassata con malto Golden Promise, lievito proveniente da uno storico birrificio anglosassone e luppoli Amarillo, Centennial e Citra in dry hopping.
Ultimissima novità di Alder è infine la Ablek (6,2%), una Farmhouse Ale dal carattere rustico, per la quale sono stati impiegati malto Pils, farro maltato e zucchero candito chiaro, oltre a tre diverse varietà di luppolo: il pregiato Mittlefruh, coltivato nella zona belga di Poperinge, e gli americani Amarillo e Cascade per un tocco moderno. Rifermentata sia in fusto che in bottiglia, si presenta con un bel colore dorato carico, con toni speziati e pepati donati dal lievito, accompagnati dalle note floreali, agrumate ed erbacee dei luppoli. Chiude secca e lunga, mostrando un’invidiabile bevibilità.
Birrone
Continua il momento di grande fermento di Birrone (sito web), che negli ultimi anni ha aumentato considerevolmente il numero di birre inedite. Oggi segnaliamo la West Lag (6,5%), nome che realizza una crasi tra “West Coast IPA”, lo stile preso a modello dal birraio Simone Dal Cortivo, e “lagerizzazione”, processo di maturazione a freddo spesso utilizzato per le Lager – appunto – ma che può essere applicato come in questo caso alle alte fermentazioni. Qui il birrificio ha deciso di porre l’accento sulla soluzione produttiva, per sottolineare l’intenzione di rendere il profilo aromatico più pulito ed elegante, aspetto che effettivamente la lagerizzazione tende a garantire. Ricordiamo che Birrone sarà protagonista del nostro prossimo appuntamento di Italia a sorsi su Formazione Birra.
Birra dell’Eremo
Da qualche anno Birra dell’Eremo (sito web) produce una linea di birra sperimentali molto interessante, denominata Bootleg. Un paio di settimane fa alla gamma si è aggiunta la Promise (5,4%), una Fruit Beer con affinamento in legno. Protagoniste sono le ciliegie, raccolte a mano e lasciate a macerare insieme alla birra all’interno di barriques e tonneaux, prima del confezionamento in bottiglia. La frutta naturalmente domina il bouquet, ma si fonde con note funky di cantina e una pennellata di erba appena falciata. Ci piace soffermarci sull’identità visiva delle Bootleg, legate in maniera indissolubile al mondo della musica già a partire dalla denominazione – i bootleg sono registrazioni non ufficiali di dischi o concerti, un concetto che si adatta bene alla linea parallela di un birrificio. Inoltre il nome di ogni birra e la relativa etichetta richiamano direttamente un artista o una canzone: nel caso della Promise troviamo un’armonica e… beh dovreste aver capito qual è il riferimento. Uno studio di comunicazione davvero ben congegnato.
Shire Brewing
In occasione dell’Oktoberfest 2024 il birrificio Shire Brewing (sito web) ha lanciato la sua Marzen, stile che storicamente era associato proprio alle feste autunnali della Baviera. La ricetta della Der Baumelf (5,7%) prevede un mix piuttosto articolato di malti (BestPils, BestMunich, BestVienna, Caramunich 1 e CarafaSpecial 3), luppolatura con varietà Magnum e Select, acqua modificata per l’occasione tramite sistema a osmosi inversa e fermentazione a opera di un ceppo di lievito tedesco. Prima di essere confezionata la birra subisce una lunga maturazione a freddo (lagerizzazione), che rende l’aroma pulito e ben definito, con sentori di panificato, crosta di pane e miele di castagno. La Der Baumelf è stata presentata nel corso del recente Fiuggi Beerfest.
Radiocraft
Ottobre è un mese in cui non è raro imbattersi in giornate piuttosto calde, quindi la nuova Session IPA del birrificio Radiocraft (sito web) può tranquillamente trovare la sua collocazione in questo periodo dell’anno. La birra si chiama LSD (3,9%) ed è luppolata con varietà Eclipse, Superdelic e Citra, che restituiscono un aroma contraddistinto primariamente da note agrumate (mandarino). Al palato risulta secca e ben bilanciata in amaro, con una corsa scorrevole e un invidiabile potere rinfrescante. Il grist è composto da malto di frumento e avena in aggiunta al classico orzo maltato.
O’ste Birra Artigianale
Chiudiamo con una novità che è stata inserita direttamente dal rispettivo birrificio sul nostro portale Whatabeer. Parliamo della Kriek Tentatrice (6,5%), novità a firma di O’ste Birra Artigianale (sito web) in collaborazione con il Birrificio Carpe Diem (sito web), che con questa creazione ha voluto omaggiare il suo territorio. Le Kriek sono birre a fermentazione spontanea aromatizzate con ciliegie e in questo caso sono state impiegate le Tentatrici (di qui il nome della birra), cioè quelle varietà di ciliegie di Vignola non coperta da IGP perché coltivate da meno di 20 anni. La Kriek Tentatrice colpisce per i suoi intensi aromi di ciliegia, arricchiti da delicate note di legno e noccioli. La fermentazione spontanea dona un’acidità raffinata, che esalta i profumi delle campagne da cui le Kriek traggono origine. Al palato, le ciliegie mature dominano, bilanciate da una fresca acidità e sfumature di mandorla, accompagnate da una leggera speziatura che arricchisce la bevuta.