In questi anni, nelle nostre panoramiche sulle nuove birre italiane, abbiamo citato diverse collaborazioni internazionali. Alcune sono passate alla storia perché, per un motivo o per l’altro, hanno alimentato un certo clamore nel settore della birra artigianale. Sicuramente possiamo inserire nel novero anche la Tipopasta (4,5%), frutto della partnership tra il Birrificio Italiano (sito web) e il celebre produttore svedese Omnipollo (sito web). Leggendo il nome della birra il primo pensiero è di essere di fronte a una Tipopils alla pasta, ma in realtà … è proprio così! La base infatti è quella di una classica Lager in stile Birrificio Italiano, alla quale Omnipollo ha aggiunto un twist speciale con l’impiego di ziti di Gragnano IGP con grano 100% italiano del Pastificio Di Martino e siero di mozzarella. Se siete curiosi di assaggiarla sappiate che proprio ieri è stata presentata durante un evento ad hoc e ora la trovate regolarmente disponibile in fusto e in bottiglia da 75 cl.
Rimaniamo in Lombardia perché nel frattempo il birrificio Alder (sito web) ha presentato la sua ultima West Coast IPA. La birra si chiama Thema (6,5%) ed è realizzata con solo malto Pils a esclusione di un pizzico di Cara, fermentata con un ceppo di lievito californiano e luppolata con Strata, Ekuanot e Citra sia a caldo che in dry hopping. Nella luppolatura a freddo inoltre è stato utilizzata anche la varietà Riwaka nel formato SubZero Hop Kief, un estratto liquido di luppolo messo a punto dall’azienda neozelandese Freestyle Hops. La birra si presenta di colore dorato scarico e molto limpida, con un gusto secco e amaro e un profilo aromatico contraddistinto da spiccate note agrumate e sfumature che vanno dall’arancia dolce alle note più pungenti del kumquat. Il nome è espressamente ispirato a una storica macchina degli anni ’80 ed è la seconda creazione di Alder che presenta questa peculiarità . Sapete qual è stata la prima?
Un grande studio sul luppolo è stato compiuto anche dal birrificio Ca’ del Brado (sito web) per la sua ultima creazione, battezzata Monte Venere (4,5%). È definita Wild Hoppy Grisette, espressione che merita qualche spiegazione. Le Grisette innanzitutto sono antiche birre del Belgio imparentate con le Saison e molto facili da bere; la componente “wild” è data da un affinamento di dieci mesi in botte con la microflora della cantina dell’azienda; “hoppy” è ovviamente un riferimento alla generosa luppolatura a freddo, avvenuta con varietà Amarillo e Simcoe, entrambe in pellet. Inoltre la base di partenza è la Sevna di Ca’ del Brado, un’American Wheat brassata con grani antichi locali della filiera Grani Alti e fermentata con un lievito autoctono. Per la Monte Venere i ragazzi di Ca’ del Brado hanno voluto esplorare le possibilità di biotrasformazione delle componenti aromatiche dei luppoli per mezzo del Brettanomyces, che dona note tropicali e di cocco, assieme alla rusticità e a una leggera acidità .
Torniamo a parlare di collaborazioni, ma questa volta tutte italiane, con due novità molto interessanti. La prima si chiama James (4,7%) ed è nata dall’incontro tra i birrifici Altavia (sito web) di Quiliano (SV) ed Elvo (sito web) di Graglia (BI). Seguendo una tendenza in voga in Italia ormai da almeno un paio di anni, James è un omaggio alle tradizioni brassicole del Regno Unito, poiché si ispira in maniera piuttosto fedele allo stile delle British Brown Ale, ormai quasi totalmente scomparso. La ricetta prevede infatti il ricorso a malti tradizionali britannici, luppolo Sussex – una varietà inglese relativamente giovane – e lievito West Yorkshire. La birra è stata presentata ufficialmente presso La Scurreria di Genova, in una serata speciale con una tap takeover dedicata ai due birrifici.
L’altra collaborazione italiana è quella tra i birrifici Rurale (sito web) e MC77 (sito web), che recentemente hanno annunciato la nuova Notti Insonni (4%). Come il nome suggerisce, la birra nasce per festeggiare i fiocchi rosa dei due birrifici, recentemente allietati dall’arrivo di Asia e Giulia. Vi aspettate una Stout al caffè per sopravvivere alle nottate in bianco? Invece no, perché siamo al cospetto di una Gose decisamente sui generis, aromatizzata con l’aggiunta di pompelmo rosa di Sicilia e fiori d’ibisco. Una birra perfetta per dissetarsi nelle calde giornate primaverili ed estive, ma anche per fare gli auguri a Lorenzo, Alessia, Matteo e Cecilia.
Chiudiamo la rassegna odierna con la Mohana (4,1%), la nuova Session IPA del birrificio trentino Birra del Bosco (sito web). La base fermentescibile è composta da malti Pale (Maris Otter), Pils e Monaco, ma ovviamente sono i luppoli i veri protagonisti della ricetta, impiegati nelle varietà Vic Secret e Sabro. Quest’ultimo in particolare è famoso per le note di cocco che è in grado di conferire alla birra, che nella Mohana sono esaltate proprio dall’aggiunta del frutto stesso in fase di bollitura. Aspettiamoci dunque una luppolata dal forte carattere tropicale, fresca ed equilibrata, con una chiusura secca che pulisce il palato e invita subito a un altro sorso.
C’è un refuso nella frase “…creazione di Hammer che presenta…”, ovviamente intendevi “Adler”.
Grazie per la segnalazione, lapsus che torna indietro nel tempo di 5 o 6 anni 🙂