Dopo dieci giorni scarsi di rodaggio è giunto il momento di cominciare ad accogliere le birre inedite del 2024, che il Birrificio della Granda (sito web) ha cominciato con ben quattro novità. Dopo aver dedicato il 2023 a birre innovative e collaborazioni internazionali, il produttore piemontese ha deciso nel nuovo anno di concentrarsi sulla reinterpretazione dei grandi stili della tradizione europea. Ogni ricetta prevede ingredienti e processi fedeli al modello di riferimento, con batch piccoli (15 hl) e contraddistinti da una grafica ad hoc. Il produttore cuneese è partito con quattro Lager: Bohemian Pils (4,9), Rauch (5,2%), Schwarz (4,9%) e Vienna Lager (5,6%), tutte realizzate in ossequio allo stile di appartenenza. Un aspetto interessante è che le quattro birre sono disponibili sin da subito in confezione mista per il mercato Horeca, battezzata Lager Box. L’obiettivo del birrificio è infatti permettere agli esercenti di provare molti prodotti nuovi e sperimentali mantenendo basse le scorte, facilitando la gestione del magazzino.
Anche se non lo citiamo da parecchio tempo, negli ultimi mesi il birrificio MC77 (sito web) ha continuato a sfornare novità, soprattutto all’interno della linea di single hop Unlock. Due sono le birre che di recente si sono aggiunte alla serie, battezzate Unlock Strata e Unlock E.K. Golding. L’Unlock Strata (8,6%) è una muscolare Double IPA che prevede l’impiego dell’omonima varietà statunitense, il cui contributo aromatico è rintracciabile per sentori di ananas, fragola e passion fruit. Molto interessante la resa in termini di mouthfeel, perché la netta attenuazione è controbilanciata dalle caratteristiche del lievito (isolato in un birrificio del Nord Est degli USA), capace di garantire morbidezza ed equilibrio. L’Unlock E.K. Golding (3,9%) è invece totalmente incentrata sullo storico luppolo inglese e appartiene allo stile delle Ordinary Bitter, prevedendo una rifermentazione nel proprio contenitore (la lattina) come vuole la tradizione delle Real Ale britanniche.
Due sono anche le recenti novità del birrificio Mister B (sito web), uscite a cavallo tra 2023 e 2024. La più recente, annunciata solo qualche giorno fa, è la Bocciato (10%), prodotta in collaborazione con Opperbacco (sito web). Il nome è tutto un programma, perché si propone come il clone “sbagliato” della 10 e Lode, la celebre Quadrupel del produttore abruzzese. La ricetta è stata dunque riproposta in maniera simile, ma non troppo: Mauro Bertoletti di Mister B ha infatti ha aggiunto, all’insaputa di Luigi Recchiuti di Opperbacco, gli “avanzi delle feste”: fichi secchi, agrumi canditi e uva sultanina. Il risultato è una birra robusta dal grande potere scaldante, che prolunga l’atmosfera e i sapori del Natale. A fine 2023 è invece uscita la Bocaccino (8,8%), una Breakfast Stout ispirata al mocaccino, realizzata perciò con l’impiego di caffè, cioccolato e lattosio (per simulare la panna) e carbonata con una miscela di carboazoto.
Spostiamoci in Emilia, dove venerdì 12 gennaio il birrificio Bellazzi (sito web) presenterà la sua ultima creazione. Si chiama Alma Bologna (4,9%) ed è una German Ale – denominazione sempre più usata per evitare il termine Kölsch, tutelato da indicazione geografica protetta (IGP) – brassata con luppolo Aemilia dell’azienda Italian Hops Company. Di colore chiaro e aspetto molto limpido, all’olfatto si caratterizza per sfumature erbacee e floreali, mentre in bocca si lascia apprezzare per l’equilibrio tra l’ingresso dolce e il finale morbidamente amaro, con un ritorno erbaceo a chiudere. Dal nome si capisce che la birra è un omaggio alla città di Bologna, tanto che l’evento di presentazione sarà completamente a tema: il menu prevede lasagne e rosette alla mortadella o al friggione, mentre non mancherà una playlist tutta bolognese. Lo stesso giorno l’Alma Bologna sarà disponibile alla spina in altri locali della città e del resto d’Italia.
Concludiamo la panoramica odierna con l’ultima creazione del birrificio Brùton (sito web), che dovrebbe essere disponibile proprio in questi giorni. Si chiama Dead Elvis (6,5%) ed è una Extra Stout, sottostile delle classiche “nere” britanniche brassate storicamente per i mercati stranieri e dunque più alcoliche dello standard. Se vi state chiedendo il motivo del nome, lo spiega direttamente il birrificio:
La nuova Extra Stout prende il nome dalla serie di lunghe serate in cui ci ritrovammo a bere con Niklas, all’epoca manager dei Millencolin, che dopo fiumi di birra l’alcool ce lo mostrò con le sembianze di un Dead Elvis per la faccia cerulea e i capelli neri appiccicati al cranio.