Il birrificio Alder (sito web) è stato negli ultimi anni il produttore italiano più prolifico di novità e punta a confermare il primato anche nel 2023. Recentemente ha annunciato due nuove creazioni, appartenenti alle tipologie preferite dal birraio Marco Valeriani: le basse fermentazioni di stampo mitteleuropeo e le luppolate di ispirazione statunitense. La Hütte (2,6%) è una Lager dal contenuto alcolico bassissimo, ispirato alle birre della Franconia. È realizzata con malti Barke, Vienna, Monaco e Cara e luppolata con varietà Select, Mittelfruh e Tradition. Nonostante la sua gradazione, presenta un buon corpo e una buona definizione maltata in supporto al contributo dei luppoli. La Shasta (6,5%) è invece una classica West Coast IPA brassata con solo luppolo Mosaic nei formati T90 e Cryo, mentre il grist è composto da malti Pils e Cara. A dominare le sensazioni sono le note di frutta gialla e passion fruit, con pochissima componente “dank”.
Due sono anche le novità annunciate qualche giorno fa dal birrificio Porta Bruciata (sito web). La prima si chiama Imagine (3,9%) ed è una English Pale Ale studiata per essere valorizzata dal servizio con handpump. La luppolatura lascia spazio a una piccola concessione stilistica: oltre al classico Challenger inglese c’è una frazione di luppolo americano Citra, usato in coni. Della fermentazione è responsabile un ceppo di lievito britannico che contribuisce a fornire armoniosità al profilo aromatico, contraddistinto da eleganti note di tè e gelsomino e da un’aggraziata sfumatura agrumata. Al momento la Imagine è distribuita solo nel Triveneto grazie alla collaborazione con Drunken Duck, ma in futuro potrebbe essere disponibile nel resto d’Italia. La seconda novità è stata battezzata Claire (3,8%) ed è una Table IPA, espressione usata sempre più comunemente per indicare Session IPA ancora più leggere delle Session IPA. La ricetta è costruita intorno al luppolo Belma, che domina la bevuta con toni agrumati che ricordano il lime, il kumquat e il pompelmo. C’è anche una leggera mineralità che rende la bevuta molto dissetante, anche grazie alla chiusura secca e alla generale pulizia aromatica.
Andiamo avanti con queste coppie di birre inedite per introdurre quelle del birrificio Vertiga (sito web), realizzate entrambe in collaborazione con altrettanti produttori italiani. La prima è la Lady Flower (4,2%), una Session Lager brassata insieme al birrificio Elvo (sito web) in cui la luppolatura di stampo americano è protagonista assoluta: sono impiegate le varietà Ekuanot, Mosaic e Citra (oltre a Magnum per l’amaro) che regalano aromi di frutta tropicale e agrumi. La seconda new entry si chiama Mangoa Beach (4,2%) ed è il risultato della partnership con il birrificio Edit (sito web) di Torino. Il nome dice tutto: è una Sour Ale realizzata con l’aggiunta di purea di mango, fresca e decisamente estiva. Nella base fermentescibile troviamo avena e frumenti in fiocchi a integrazione del malto d’orzo, mentre la luppolatura è ottenuta esclusivamente con la varietà Perle. Se il vostro sogno per questa estate è trovare refrigerio sotto la palma di una spiaggia tropicale, potete cominciare sorseggiando la Mango Beach.
Indovinate quante sono le novità del birrificio Filodilana (sito web) di Avigliana (TO)? Ovviamente due, entrambe confezionate per la prima volta in lattina (e in fusto). La prima si chiama Gina (8%) ed è definita una “Gin Tonic Ale” perché ispirata al famosissimo cocktail: la ricetta prevede l’impiego di un complesso mix di botaniche, tra cui spiccano bacche ginepro, scorze di agrumi, genziana, china e angelica, insieme al succo di limone (circa il 3% in fermentazione). È una birra agrumata e balsamica, con un carattere in equilibrio tra acidità e amaro. La seconda neonata in casa Filodilana è la Tilla (2,5%), una birra dal basso tenore alcolica arricchita dall’impiego di mirtilli (8% di purea in fermentazione). La forte componente fruttata è supportata da un’acidità appena avvertibile e da una generale freschezza. Altra creazione pensata per dissetarsi durante le afose giornate estive.
Chiudiamo la panoramica odierna uscendo dal fil rouge delle novità doppie per introdurre due birre inedite da altrettanti birrifici romani. La prima arriva da Jungle Juice (sito web) e si chiama Microbo (3,9%), nome che ne sottolinea le sue dimensioni (alcoliche) ridotte. È infatti una Micro IPA – definizione che implica le stesse considerazioni espresse prime per “Table IPA” – caratterizzata da una generosa luppolatura con varietà Galaxy, Citra e Chinook e dal curioso impiego di una percentuale di riso nel grist, usato con l’obiettivo di dare corpo mantenendo la secchezza desiderata. Nel profilo aromatico si distinguono note di frutta tropicale e fiori bianco, mentre il corpo è esile e scorrevole, con una chiusura secca e amara.
Infine concludiamo con la Whitney (5%), una Blanche annunciata recentemente dal giovanissimo birrificio TIP – Torre in Pietra (pagina Facebook). La ricetta riprende il modello delle birre di frumento del Belgio, prevedendo però l’impiego di camomilla e di mandarino tardivo di Sicilia al posto delle classiche scorze di arancia amara. Per il resto si conferma una birra fresca e “croccante”, con un profilo floreale (camomilla) fruttato e speziato e una leggera acidità che ne aumenta il potere rinfrescante. Se volete dissetarvi con una birra che non sia luppolata, siete accontentati.