Come spiegato qualche giorno fa, tornare oggi a occuparci di nuove birre italiane non basterà a smarcare tutte le novità rilasciate di recente dai nostri birrifici. È però un modo per restare aggiornati su quanto accade nel’ambiente: non di rado queste panoramiche offrono segnali e indizi di futuri trend dell’intero settore. Riprendiamo allora il discorso introdotto martedì scorso con una collaborazione internazionale, che vede protagonisti un birrificio lombardo e uno inglese: da una parte troviamo War (sito web) di Cassina de’ Pecchi (MI), dall’altra Vibrant Forest (sito web) di Hardley, sobborgo dell’Hampshire. Dal loro incontro è nata la Spring Break (5,5%), una Hazy Pale Ale con doppio dry hopping di luppoli americani e tedeschi di nuova generazione, che forniscono intensi aromi di frutta tropicale e a pasta gialla, con leggere sfumature floreali. In attesa che la primavera esploda davvero, sappiamo come ingannare l’attesa.
Dai dintorni di Milano ci trasferiamo a quelli di Roma, dove una decina di giorni fa il birrificio Vento Forte (sito web) di Bracciano ha annunciato una nuova creazione. Si chiama Tony Roma (4,5%) e rientra nella famiglia delle Italian Pilsner, ricorrendo per la luppolatura a varietà tradizionali con un leggero dry hopping di Kazbek. Quest’ultimo cultivar è stato sviluppato in Repubblica Ceca e rilasciato sul mercato nel 2008, sebbene il primo incrocio con una varietà selvatica russa risalga a metà degli anni ’80. È spesso definito “Super Saaz” perché rispetto al classico luppolo ceco fornisce note più intense di agrumi e frutti di bosco, senza perdere alcune caratteristiche “nobili”. Tornando alla birra, la Tony Roma sarà l’ospite d’onore della tap takeover dedicata a Vento Forte che si terrà sabato 8 aprile a Milano, tra Bere Buona Birra e Melegnano Beer Market.
Il luppolo è grande protagonista anche nell’ultima novità del birrificio umbro Altotevere (sito web), annunciata solo qualche giorno fa. Si chiama Volcano (7,6%) ed è una Double IPA potente ma anche molto bilanciata, perché alla forza della luppolatura contrappone un corpo morbido ed educato, ottenuto sia grazie al contributo del lievito Vermont, sia mediante l’aggiunta di una percentuale di avena nella base fermentescibile. Il profilo aromatico è deciso e ricorda la frutta tropicale (mango e passion fruit) e la frutta matura a pasta gialla, con alcune derive leggermente dank. Tutte suggestioni provenienti dai luppoli (varietà Citra, Galaxy e Amarillo), usati anche a freddo in diversi momenti del processo produttivo. Facile da bere nonostante il tenore alcolico non indifferente, si candida a birra “pericolosa” per eccellenza.
Se siete amanti dei luppoli dell’area del Pacifico, probabilmente vi interesserà assaggiare l’ultima nata in casa Nama Brewing (sito web). Il birrificio di Treviglio (BG) ha infatti recentemente presentato la sua Motueka (4,5%), che naturalmente prende il nome dall’omonima varietà della Nuova Zelanda. È infatti una Session IPA single hop, cioè prodotta con un solo tipo di luppolo, che quindi può esprimersi in tutto il suo carattere: nel ventaglio aromatico emergono soprattutto note agrumate e di frutta tropicale. Interessante notare come la birra nasca dalla partnership con Freestyle Hops, un piccolo produttore di luppolo neozelandese che seleziona e coltiva varietà “oceaniche”. Una birra dalla forte impostazione didattica, ma anche perfetta per rinfrescarsi in maniera non scontata durante le giornate più calde.
Arrivati quasi alla fine della carrellata avrete capito che il luppolo è il filo conduttore delle novità presentate oggi. Percorso confermato anche con la new entry di Malcantone (sito web), che invece è un birrificio tradizionalmente legato alle basse fermentazioni di stampo teutonico. L’ultima nata, battezzata Venus (6,5%), appartiene invece alla tipologia delle American IPA, intese nella loro versione della West Coast: amaro deciso, secchezza finale, corpo scorrevole, grist composto da solo malto d’orzo. Ci sono anche qui alcune sfumature aromatiche riconducibili alla frutta tropicale, ma sono molto leggere e ampiamente superate dalle percezioni agrumate e floreali. La Venus è disponibile sia in lattina che in fusto.
E concludiamo con una birra celebrativa, cioè quella che il birrificio Hop Skin (sito web) ha voluto regalarsi per festeggiare il suo nono anniversario. La ricetta è quella di una Cold IPA, nuova variante luppolata (a bassa fermentazione) proveniente dagli Stati Uniti con cui i birrifici italiani si stanno confrontando sempre più spesso. La 9th Anniversary (6,3%) punta a esaltare al massimo il contributo dei luppoli neozelandesi, le cui varietà sono riportate nella bella grafica dell’etichetta: è possibile leggere Nelson Sauvin, Rakau e Motueka. Anche in questo caso aspettiamoci dunque un profilo di stampo nettamente tropicale, con il supporto di altre sfumature fruttate (uva, frutta a polpa gialla, pera).