Sono passati pochi giorni dall’inizio del 2023, tuttavia i birrifici italiani hanno già cominciato a presentare le loro prime novità dell’anno. Dunque siamo subito obbligati a un aggiornamento per tenere il passo delle tante birre inedite che saranno annunciate nei prossimi mesi, cominciando dalla Kia Ora (5,6%) del birrificio Liquida (sito web). Il produttore emiliano ha svelato la sua prima inedita del 2023 lunedì scorso, spiegando che la ricetta prende spunto dal filone delle Pacific IPA. Protagonisti sono dunque i luppoli della Nuova Zelanda, che caratterizzano il profilo aromatico in maniera inequivocabile: grande spazio è riservato per il Riwaka, con le sue note di pompelmo e kumquat, ben sostenuto dal contributo del Motueka e del Pacific Sunrise. Il risultato è una birra leggera, scorrevole e facile da bere, con un netto carattere di stampo tropicale. Il nome è il classico “ciao” in lingua maori, che letteralmente significa “stare in salute”. Un ottimo modo per cominciare alla grande il nuovo anno.
Recentemente sono state annunciate un paio di interessanti collaborazioni tra birrifici e locali italiani. La prima ha coinvolto l’abruzzese Opperbacco (sito web) e tre importanti pub della scena romana: Hop&Pork (pagina Facebook), Sottosopra (pagina Facebook) e Yeastcoastbar (pagina Facebook). La birra si chiama Circle of Laif (6,5%) e si ispira alla tipologia delle Cold IPA, nuovo filone luppolato nato a fine 2018 in Oregon e poi diffusosi (ancora in maniera piuttosto tiepida) nel resto degli Stati Uniti e del mondo. Riassumendo velocemente le caratteristiche dello stile – qui invece trovate l’articolo dettagliato che pubblicammo a inizio 2022 – le Cold IPA possono essere considerate American IPA a bassa fermentazione, con alcune peculiarità : presenza di cereali aggiuntivi al malto d’orzo (riso e/o mais), temperature di fermentazione più alte rispetto a una Lager, dry hopping nella parte finale della fermentazione (durante lo spunding o il krausening). Se siete curiosi di assaggiare una Cold IPA ora avrete anche la Circle of Laif tra le (poche) birre italiane che si ispirano a questo modello.
L’altra collaborazione “spuria” risale invece alla fine del 2022 ed è quella tutta marchigiana tra il birrificio MC-77 (sito web) e le birrerie Fabric (pagina Facebook) e Burning (pagina Facebook) di Macerata. Qui lo stile di riferimento è legato alle tradizioni brassicole europee e in particolare a uno stile britannico “da bancone”. La Square Best Bitter (3,9%) è infatti una classicissima Best Bitter realizzata proprio per omaggiare le consuetudini di una delle nazioni birrarie più importanti in assoluto. Le Best Bitter rappresentano la variante di mezzo delle Bitter inglesi, posizionandosi a metà strada tra le leggere Ordinary Bitter e le (relativamente) forti Strong Bitter (o ESB). La gradazione alcolica infatti rientra perfettamente nel range previsto dalle linee guida del BJCP, un’accortezza ormai diffusa tra i birrifici italiani, ma che fino a qualche anno fa veniva quasi sempre ignorata. Il nome è un chiaro riferimento agli stone square, i tini aperti in cui in passato fermentavano le birre britanniche.
Restiamo nelle Marche, dove durante le festività presumibilmente sono state consumate ingenti quantità di frustingo, un dolce tipico natalizio a base di frutta secca e fichi che ha varianti molto simili nel resto dell’Italia centrale. La specialità deve piacere molto ai ragazzi del birrificio Mukkeller (sito web) se hanno deciso di realizzarne una versione liquida. L’ultima nata del produttore marchigiano si chiama proprio Frustingo (7,3%) e cerca di riproporre le sensazioni dell’omonimo dolce, partendo dalla ricetta di una Dubbel arricchita dall’aggiunta di uva sultanina. Interessante l’idea di non esagerare con gli ingredienti speciali nonostante il frustingo ne preveda diversi (tra cui cioccolato e spezie), considerando che già in partenza il profilo delle Dubbel è piuttosto ricco (e in parte sovrapponibile alle sensazioni che può restituire il dolce). Se avete già nostalgia dei sapori del Natale, ora sapete dove trovare conforto.
Concludiamo infine con un salto in provincia di Milano, dove il birrificio War ha già annunciato la sua prima novità del 2023. Per introdurla però bisogna guardare al 2022, quando il produttore lombardo presentò al Ballo delle Debuttanti della Italy Beer Week la sua S’è Espresso, una delle creazioni più sconvolgenti dell’anno: una Lager chiara contraddistinta dall’impiego di caffè (miscela arabica 100% del Brasile). Nonostante fosse un prodotto fuori dagli standard, la birra ottenne un successo notevole, al punto che ora il birrificio ha deciso non solo di replicarla, ma anche di affiancarle una variazione sul tema. La nuova (S’è) Espresso Kenya (5,5%) è una declinazione in chiave “sour” della sorella maggiore, realizzata con le varietà SL 28 e SL 34 del Kenya fornite ancora una volta da Orsonero Coffee. Il caffè è aggiunto macinato durante la fermentazione per conferire note fruttate e verdi che si fondono perfettamente con i toni di frutta secca e fave di cacao provenienti dalla componente tostata dei malti. Se avete amato la S’è Espresso non potete lasciarvi scappare questa versione leggermente acida.